Thriller è felice di presentarvi l'intervista incrociata
Pierluigi Porazzi
autore de
" L'ombra del Falco "
VS
Gianluca Morozzi
l'autore del nuovo libro
" Cicatrici "
2a Parte
Cominciamo con un brano del libro "Cicatrici" di Gianluca Morozzi:
In una grande città del Nord Italia, un uomo insospettabile ha compiuto un efferato delitto davanti a centinaia di testimoni. Nemo Quegg, un grigio e tranquillo tipografo di periferia, ha ucciso una persona con un coltello da cucina, in mezzo a una folla di bambini e genitori che assistevano alla sfilata di un circo. Poi ha gettato il coltello e ha aspettato con calma l’arrivo della polizia. Alla psicologa che dovrà stilare la perizia sulla sanità mentale, Nemo Quegg racconta la sua agghiacciante storia: quella di una ragazza che compariva su un autobus notturno sempre alla stessa ora, di una nave in bottiglia, e di un famoso medico dagli occhi freddissimi.
Cosa c’entra in tutto questo un padre che, senza motivo, una notte stermina la propria famiglia nella sala da pranzo, vedendo sfuggire solo la figlia minore? Cosa c’entrano due bambini che calciano un pallone su un promontorio, sotto un cielo pieno di nuvole vorticanti e di stormi di uccelli? E cosa significa quel foglio coperto da scritte indecifrabili, date lontane nel tempo, frasi dei Beatles, e un nome di donna al centro di tutto?
Thriller
Ciao Gianluca, ho avuto finalmente il piacere di conoscerti, insieme a Pierluigi Porazzi, a Bologna,
Allora la mia domanda di partenza è uguale a quella che ho posto a Pierluigi:
dove si sono conosciuti Gianluca Morozzi e Pierluigi Porazzi ?
dove si sono conosciuti Gianluca Morozzi e Pierluigi Porazzi ?
Lascio la parola ai due grandi scrittori Italiani!
Gianluca Morozzi
Da aspiranti scrittori adolescenti si fanno grandi sogni. Ci si vede a pubblicare i primi racconti su una prestigiosa rivista letteraria, a discuterne animatamente con anziani e famosi scrittori in fumosi caffè letterari, a ricevere premi e ammirazione generica...
Poi, invece, nel 1990-91, si esordisce su Starmagazine. Mensile a fumetti della Star Comics, con una pagina dedicata ai lavori dei lettori curata dal crudele e misterioso Mutante X, un uomo capace di interrompere carriere di disegnatori in erba e aspiranti scrittori con sferzanti, terrificanti stroncature. Solo due autori sfuggivano a questo inumano trattamento: io, e un certo Pierluigi Porazzi da Udine. Che ci alternavamo, con i nostri raccontini, sulle pagine di questa rubrica chiamata Intercom. Il mio primo racconto, In the air tonight, è apparso sul numero 6, seguito dai non indimenticabili Gospel per un assassino (doveva chiamarsi Hellbound, ma mi hanno cambiato il titolo), L'uomo che ha il potere e Danza con il diavolo.
A quel punto il sogno era cambiato: un giorno, il Mutante X avrebbe convocato me e Pierluigi Porazzi da Udine nella redazione della Star Comics, a Perugia. E ci avrebbe detto, ragazzi, intanto dirigete voi Starmagazine da oggi in poi, e dato che scrivete così bene e io ho un amico editore, eccovi due contratti per i vostri prossimi romanzi.
Non è andata esattamente così.
Quattordici anni dopo presentavo il mio quarto romanzo Accecati dalla luce a Udine, doppia presentazione, di pomeriggio alla Feltrinelli, di sera al Pabitele. La prima volta in cui, di Udine, vedevo qualcosa che non fosse lo stadio.
E alla fine della presentazione alla Feltrinelli mi si era avvicinato un ragazzo sorridente con il numero 6 di Starmagazine in mano...
Pierluigi Porazzi da Udine.
Poi, invece, nel 1990-91, si esordisce su Starmagazine. Mensile a fumetti della Star Comics, con una pagina dedicata ai lavori dei lettori curata dal crudele e misterioso Mutante X, un uomo capace di interrompere carriere di disegnatori in erba e aspiranti scrittori con sferzanti, terrificanti stroncature. Solo due autori sfuggivano a questo inumano trattamento: io, e un certo Pierluigi Porazzi da Udine. Che ci alternavamo, con i nostri raccontini, sulle pagine di questa rubrica chiamata Intercom. Il mio primo racconto, In the air tonight, è apparso sul numero 6, seguito dai non indimenticabili Gospel per un assassino (doveva chiamarsi Hellbound, ma mi hanno cambiato il titolo), L'uomo che ha il potere e Danza con il diavolo.
A quel punto il sogno era cambiato: un giorno, il Mutante X avrebbe convocato me e Pierluigi Porazzi da Udine nella redazione della Star Comics, a Perugia. E ci avrebbe detto, ragazzi, intanto dirigete voi Starmagazine da oggi in poi, e dato che scrivete così bene e io ho un amico editore, eccovi due contratti per i vostri prossimi romanzi.
Non è andata esattamente così.
Quattordici anni dopo presentavo il mio quarto romanzo Accecati dalla luce a Udine, doppia presentazione, di pomeriggio alla Feltrinelli, di sera al Pabitele. La prima volta in cui, di Udine, vedevo qualcosa che non fosse lo stadio.
E alla fine della presentazione alla Feltrinelli mi si era avvicinato un ragazzo sorridente con il numero 6 di Starmagazine in mano...
Pierluigi Porazzi da Udine.
Pierluigi Porazzi
Morozzi e il cinema: “Blackout” ha avuto una trasposizione cinematografica, e forse accadrà anche per “Colui che gli dei vogliono distruggere”. Ipotizziamo che domani un produttore hollywoodiano ti contatti e ti proponga di scrivere un film (soggetto e sceneggiatura) senza limiti di budget e con anche la possibilità di scegliere il regista che lo dirigerà. Quale genere ti piacerebbe portare sul grande schermo, e con quale regista?
Gianluca Morozzi
Una storia sullo stile de Il vangelo del coyote, con Cristopher Nolan!
Pierluigi Porazzi
Dalla lettura di molti tuoi romanzi si capisce che ti sei divertito parecchio a scriverli (secondo me quello che ti ha divertito di più è stato “Colui che gli dei vogliono distruggere”). Qual è stato il romanzo che invece ti è costato più fatica?
Gianluca Morozzi
“Colui che gli dei” avrebbe potuto essere lungo quattromila pagine, per quant’era divertente da scrivere. Il più faticoso è stato Blackout, specialmente nella parte centrale, in cui dovevo amministrare una lenta crescita della tensione in uno spazio chiuso e ristretto... poi ho messo su il terzo album dei Black Heart Procession, il primo pezzo, che ha il ritmo di una barca che beccheggia sul mare placido nella notte, sotto la luna, e con quest’immagine e questo ritmo in testa sono andato avanti spedito fino ai fuochi d’artificio, le teste spaccate, le rivelazioni...
Pierluigi Porazzi
Leggendo “Luglio, agosto, settembre nero” e “Colui che gli dei vogliono distruggere” si evince che non esistono regole precise e fisse, inviolabili, nella scrittura: se uno scrive bene e sa come farlo, può scrivere in qualsiasi modo. Però, visto che sei anche docente di un corso di scrittura creativa, qual è il primo consiglio (oltre a quelli classici di leggere e scrivere molto) che ti sentiresti di dare a uno che aspiri a fare il tuo stesso mestiere?
Gianluca Morozzi
Di non vergognarsi di copiare lo stile degli altri, all’inizio, mentre si lavora per forgiare il proprio. Di leggere molte cose diverse, cercando di assorbire il più possibile. Di scrivere tutti i giorni, quando possibile, come se fosse un esercizio costante. E di ignorare tutti gli articoli e le interviste di critici o scrittori affermati che contengono la frase “bisogna scrivere romanzi che raccontino l’Italia di oggi” o diktat del genere. Non bisogna scrivere proprio niente.
Pierluigi Porazzi
Siamo entrambi appassionati di fumetti, soprattutto americani. In questo periodo, negli Stati Uniti, parecchi disegnatori europei stanno facendo fortuna. Se un giorno ti chiamassero la Marvel o la Dc Comics per riscrivere la storia di un super-eroe a tua scelta, su quale ti piacerebbe cimentarti?
Gianluca Morozzi
Per la Marvel, secondo me si potrebbero sfruttare le potenzialità inespresse del Cavaliere Nero, un po’ sulla falsariga dell’ultima serie di Iron Fist. O si potrebbe ricavare una bella serie con Kristoff, il vice-Destino. Anche se più di ogni altra cosa vorrei scrivere Hulk per riportarlo al periodo Peter David, dopo tanti scempi recenti.
Per la DC, non potendo far risorgere il grandissimo Hitman, porterei avanti la dinastia degli Starman.
Pierluigi Porazzi
Credo che tu ti sia conquistato il successo e ogni tuo singolo lettore con bravura e fatica, girando l’Italia per presentare i tuoi libri e lavorando sodo. Quando vedi esordienti che, grazie a investimenti milionari di certe case editrici vengono lanciati con campagne pubblicitarie martellanti su quotidiani e settimanali, cosa pensi?
Di non vergognarsi di copiare lo stile degli altri, all’inizio, mentre si lavora per forgiare il proprio. Di leggere molte cose diverse, cercando di assorbire il più possibile. Di scrivere tutti i giorni, quando possibile, come se fosse un esercizio costante. E di ignorare tutti gli articoli e le interviste di critici o scrittori affermati che contengono la frase “bisogna scrivere romanzi che raccontino l’Italia di oggi” o diktat del genere. Non bisogna scrivere proprio niente.
Pierluigi Porazzi
Siamo entrambi appassionati di fumetti, soprattutto americani. In questo periodo, negli Stati Uniti, parecchi disegnatori europei stanno facendo fortuna. Se un giorno ti chiamassero la Marvel o la Dc Comics per riscrivere la storia di un super-eroe a tua scelta, su quale ti piacerebbe cimentarti?
Gianluca Morozzi
Per la Marvel, secondo me si potrebbero sfruttare le potenzialità inespresse del Cavaliere Nero, un po’ sulla falsariga dell’ultima serie di Iron Fist. O si potrebbe ricavare una bella serie con Kristoff, il vice-Destino. Anche se più di ogni altra cosa vorrei scrivere Hulk per riportarlo al periodo Peter David, dopo tanti scempi recenti.
Per la DC, non potendo far risorgere il grandissimo Hitman, porterei avanti la dinastia degli Starman.
Pierluigi Porazzi
Credo che tu ti sia conquistato il successo e ogni tuo singolo lettore con bravura e fatica, girando l’Italia per presentare i tuoi libri e lavorando sodo. Quando vedi esordienti che, grazie a investimenti milionari di certe case editrici vengono lanciati con campagne pubblicitarie martellanti su quotidiani e settimanali, cosa pensi?
Gianluca Morozzi
Che non sanno che cosa si perdono! La gavetta è molto formativa.
Pierluigi Porazzi
Tra tutti i successi che hai raggiunto finora, qual è stata la soddisfazione più grande?
Gianluca Morozzi
Che mia madre abbia smesso di chiedermi di riprendere gli studi e laurearmi in giurisprudenza.
Pierluigi Porazzi
In “Blackout” e ne “Il vangelo del coyote” hai creato magistralmente suspense e giocato con la paura. Che cosa spaventa Gianluca Morozzi, nella vita? Quali sono le tue paure?
Gianluca Morozzi
Il Bologna in serie B. Trovarmi sul tetto di un palazzo altissimo senza parapetto. Diventare di colpo talmente deficiente da non riuscire più a scrivere.
Pierluigi Porazzi
Hai creato tanti personaggi che ritornano spesso nei tuoi romanzi (Kabra, l’Orrido, Lajos…). A quale sei più affezionato e quale è più autobiografico?
Gianluca Morozzi
Lajos (ma in generale tutto il suo cast) mi regala un bel po’ di divertimento. Mi piace molto Angie, che non sapete chi è, perché è in un romanzo ancora in gestazione che si chiama Stanotte muoio. Mi piace Dorian D, di FactorY. E Leviatan, naturalmente, il più grande dei supereroi! Il più antipatico penso che sia Gabriele Bonfiglioli de L’abisso, forse perché è l’unico che ha un nome normale.
Pierluigi Porazzi
Forse da bambino sognavi di diventare uno scrittore famoso. La realtà è come te la immaginavi?
Gianluca Morozzi
Anche meglio, per certi versi. Certo, il neverending tour che ho iniziato nel 2001 e che non finirà mai, come dire, non me lo aspettavo. Ma andare a presentare libri dal Trentino alla Sicilia è una delle parti più divertenti di questo lavoro...
Che non sanno che cosa si perdono! La gavetta è molto formativa.
Pierluigi Porazzi
Tra tutti i successi che hai raggiunto finora, qual è stata la soddisfazione più grande?
Gianluca Morozzi
Che mia madre abbia smesso di chiedermi di riprendere gli studi e laurearmi in giurisprudenza.
Pierluigi Porazzi
In “Blackout” e ne “Il vangelo del coyote” hai creato magistralmente suspense e giocato con la paura. Che cosa spaventa Gianluca Morozzi, nella vita? Quali sono le tue paure?
Gianluca Morozzi
Il Bologna in serie B. Trovarmi sul tetto di un palazzo altissimo senza parapetto. Diventare di colpo talmente deficiente da non riuscire più a scrivere.
Pierluigi Porazzi
Hai creato tanti personaggi che ritornano spesso nei tuoi romanzi (Kabra, l’Orrido, Lajos…). A quale sei più affezionato e quale è più autobiografico?
Gianluca Morozzi
Lajos (ma in generale tutto il suo cast) mi regala un bel po’ di divertimento. Mi piace molto Angie, che non sapete chi è, perché è in un romanzo ancora in gestazione che si chiama Stanotte muoio. Mi piace Dorian D, di FactorY. E Leviatan, naturalmente, il più grande dei supereroi! Il più antipatico penso che sia Gabriele Bonfiglioli de L’abisso, forse perché è l’unico che ha un nome normale.
Pierluigi Porazzi
Forse da bambino sognavi di diventare uno scrittore famoso. La realtà è come te la immaginavi?
Gianluca Morozzi
Anche meglio, per certi versi. Certo, il neverending tour che ho iniziato nel 2001 e che non finirà mai, come dire, non me lo aspettavo. Ma andare a presentare libri dal Trentino alla Sicilia è una delle parti più divertenti di questo lavoro...
Pierluigi Porazzi
Da ragazzo, c’è stato un romanzo che, dopo averlo letto, ti ha fatto dire: “io farò lo scrittore”?
Gianluca Morozzi
Assolutamente sì: “La lunga marcia” di Stephen King, letto in un solo giorno in spiaggia, a Igea Marina, nella collana Urania. Peraltro quel romanzo era uscito a nome Richard Bachman, e siccome avevo letto altre cose di King che mi erano piaciute, quando mi chiedevano “chi è il tuo scrittore preferito” io rispondevo “sono due, Stephen King e Richard Bachman”. Dieci anni dopo ho scoperto che erano la stessa persona.
Da ragazzo, c’è stato un romanzo che, dopo averlo letto, ti ha fatto dire: “io farò lo scrittore”?
Gianluca Morozzi
Assolutamente sì: “La lunga marcia” di Stephen King, letto in un solo giorno in spiaggia, a Igea Marina, nella collana Urania. Peraltro quel romanzo era uscito a nome Richard Bachman, e siccome avevo letto altre cose di King che mi erano piaciute, quando mi chiedevano “chi è il tuo scrittore preferito” io rispondevo “sono due, Stephen King e Richard Bachman”. Dieci anni dopo ho scoperto che erano la stessa persona.
THRILLER
Vi ringrazio per queste belle interviste e spero di rincontrarvi presto!
Lascio il link dell'intervista precedente, per chi se la fosse persa:
http://librodelmese.blogspot.com/2010/09/thriller-e-felice-di-presentarvi-l.html
Nel porgere una buona serata a tutti, vi lascio i link per conoscere meglio Gianluca Morozzi.
Gianluca Morozzi (Bologna, 11 marzo 1971) è uno scrittore e musicista italiano.
Biografia
Autore prolifico dallo stile asciutto e ironico.
Primo di tre fratelli, in seguito al diploma di liceo scientifico ha intrapreso gli studi di Giurisprudenza che, tuttavia, ha abbandonato.
Dopo gli esordi con la piccola casa editrice ravennate Fernandel, ha raggiunto il grande pubblico grazie al romanzo Blackout, un thriller "claustrofobico" interamente ambientato all'interno di un ascensore.
Oltre ai romanzi già pubblicati, ha all'attivo numerosi racconti, inseriti in diverse antologie.
Nella sua produzione sono frequenti i riferimenti alle esperienze personali, in particolare quelle inerenti la fede calcistica per il Bologna FC e la musica. È il chitarrista degli Street Legal, una tribute band che omaggia Bob Dylan. Ha suonato nel cd "Deviazioni", tributo a Vasco Rossi pubblicato in allegato al Mucchio Extra, realizzando con Andrea Parodi il brano "Brava".
Nel 2008 Carmine Brancaccio ha scritto la sua biografia, dal titolo L'era del Moroz. Tra la vita e la scrittura di Gianluca Morozzi, pubblicata dalla casa editrice Zikkurat.a
Tutti i suoi libri:
Il suo nuovo libro "Cicatrici"
Il suo profilo Facebook:
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