I Bassotti della Pollio Editore propongono per questo mese l'antologia noir e thriller "Veleni, pugnali e altre amenità"
SINOSSI - Ci sono molti modi per commettere un omicidio. Il più tradizionale – quello classico, potremmo dire – è il colpo di pistola. Una pallottola nel cuore, se non si sbaglia la mira, ed è tutto finito. Più complicato è se invece che in quell’organo o in qualche altra parte vitale il proiettile finisce altrove, ma questo non è un nostro problema. Poi ci sono altri metodi, alcuni più brutali, altri più “puliti”, quasi che il colpevole volesse agire con una certa discrezione nei confronti della sua vittima. Insomma, di modi per commettere un delitto ce ne sono in abbondanza, ma gli scrittori di gialli, soprattutto quelli dell’età d’oro, anche su questo tema non erano di palato facile. Se gli omicidi dovevano essere ingegnosi, secondo un’abitudine consolidata di quegli anni (camere chiuse, delitti impossibili, ecc.), anche i mezzi dovevano essere non tradizionali. Ed ecco allora il fiorire di misteriosi veleni, di pugnali, di punteruoli da ghiaccio, di attrezzi di fortuna (si sa, la necessità aguzza l’ingegno). E i luoghi? I più impensati, naturalmente. Perfino un ascensore.
AUTORI E RACCONTI - Gli autori e i racconti contenuti nell’antologia sono i seguenti:
- John Dickson Carr, L’indizio della parrucca rossa (1940, The Clue of the Red Wig)
- Richard Harding Davis, Nella nebbia (1901, In the Fog)
- Ben Hecht, Delitto senza passione (1933, Crime Without Passion)
- Rufus King, Il cadavere nella piscina (1955, The Body in the Pool)
- Stuart Palmer, L’enigma del Museo Nero (1946, The Riddle of the Black Museum)
- Joel Townsley Rogers, L’assassino (1946, The Murderer)
- Will Scott, Non colpevole (1939, Not Guilty)
- Philip Wylie, Il più grande investigatore degli Stati Uniti (1931, Perkins’ Second “First Case”)
- James Yaffe, Reparto delitti impossibili (1943, D.I.C. – Department Impossible Crimes)
- Loel Yeo, L’inchiesta (1932, The Inquest)
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