Voto
Rileggere il meglio dei racconti di Lovecraft a distanza di anni è stato magnifico. Sorretta dalla traduzione modernissima e geniale di Sergio “Alan D.” Altieri, la lettura diventa ancora più profonda, la seduzione del Lato Oscuro –di cui sono entrambi sublimi esploratori- ancora più irresistibile.
Nei racconti presenti nell’antologia è condensata la poetica dell’autore, secondo il quale l’uomo naviga, inconsapevole, in un universo alieno, su cui incombe l’abisso nietzschiano, e cerca inutilmente di sfuggire all’assedio del Male.
Sebbene Lovecraft sia universalmente riconosciuto, insieme a Poe, come il Maestro dell’immaginario oscuro, mi è difficile collocare la sua opera in un genere preciso. Nei racconti troviamo l’orrore (Il Rianimatore), la fantascienza (Il Colore dello Spazio), il thriller (I Ratti nei Muri). Eppure, negli stessi racconti che ho citato, troviamo anche toni grotteschi, riferimenti al soprannaturale.
Si può, piuttosto, parlare di tematiche: l’inattuabilità di ogni sorta di redenzione, la colpa, il fallimento della scienza, l’incapacità umana di fronteggiare l’ignoto.
Il pessimismo cosmico a cui accenna Altieri nella magistrale introduzione è evidente in ogni racconto.
In “Dagon”, ad esempio, al protagonista basta solo sospettare la presenza dei mostri per essere sopraffatto dal loro mondo infernale. In "Herbert West, Rianimatore", Lovecraft esplora il confine tra la vita e la morte, ribadendo ancora una volta l’incapacità dell’uomo di comprendere ciò che è al di là della sua natura.
Persino quando trova nell’Arte, in particolare nella musica, la chiave per aprire le porte dell’ignoto, l’uomo ne viene immediatamente sopraffatto: che sia un artista, uno scienziato, un animo puro, non ha alcuna speranza di vincere.
Tra tutti, il racconto più visionario, quello indicativo dell’intero pensiero di Lovecraft, credo sia sicuramente "Il Richiamo di Cthulhu", una sorta di mappa dell’Universo oscuro, a cui fior di autori hanno attinto per trovare indicazioni e ispirazione. Un intellettuale e ambizioso narcisista, guidato dalla presunzione di comprendere un culto ancestrale, decide di intraprendere un viaggio nell’orrore, al cui capolinea pare attendere una mostruosa incarnazione del male. L’uomo sarà costretto ad accettare la morte della ragione, l’impossibilità di comprendere la natura dell’ignoto, e infine a rassegnarsi all’apocalisse.
Recensione di Sara Bilotti
Titolo Il dominatore delle tenebre. Il meglio dei racconti
Autore Lovecraft Howard P.
Su Amazon €9,73 Dati 2012, 468 p., brossura
Curatore Altieri S.
Editore Feltrinelli (collana Universale economica. I classici)
Disponibile anche in ebook a € 3,99
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Fonte: Thrillerpages.blogspot.com
TRAMA: Profeta e precursore, iniziatore e ispiratore, Howard Phillips Lovecraft, HPL nell'acronimo, è l'erede primario di Edgar Allan Poe nella letteratura del gotico e dell'horror, del grottesco e del soprannaturale. Ma HPL è anche molto, molto di più. Trascorso quasi un secolo dal suo concepimento e dalla sua stesura, l'opera di HPL si conferma a tutt'oggi come una delle più approfondite e innovative esplorazioni del lato oscuro, non solamente della dimensione umana, ma di un'intera prospettiva cosmica. Dominando sia la tematica dell'horror tout-court sia la creazione di un'articolata mitologia fondata su una incombente, mostruosa apocalisse, HPL definisce parametri narrativi, traccia linee di confine, stabilisce modelli primari. Sulla base delle sue storie del macabro, da "Dagon" ad "Aria fredda", da "Il colore dallo spazio" a "Il dominatore delle tenebre", o dei suoi agghiaccianti "Miti di Cthulhu", da "Nyarlathotep" a "L'entità sulla soglia", da "L'orrore di Dunwich" a "L'ombra su Innsmouth", si potrebbe affermare senza troppi timori che la letteratura dell'incubo possa essere suddivisa in prima e dopo HPL. È in questa chiave di analisi che si colloca la presente antologia, che raccoglie tutto il meglio della sua vasta produzione: un omaggio alla personalità e all'opera di un autore destinato a essere, e a rimanere, una leggenda.
Rileggere il meglio dei racconti di Lovecraft a distanza di anni è stato magnifico. Sorretta dalla traduzione modernissima e geniale di Sergio “Alan D.” Altieri, la lettura diventa ancora più profonda, la seduzione del Lato Oscuro –di cui sono entrambi sublimi esploratori- ancora più irresistibile.
Nei racconti presenti nell’antologia è condensata la poetica dell’autore, secondo il quale l’uomo naviga, inconsapevole, in un universo alieno, su cui incombe l’abisso nietzschiano, e cerca inutilmente di sfuggire all’assedio del Male.
Sebbene Lovecraft sia universalmente riconosciuto, insieme a Poe, come il Maestro dell’immaginario oscuro, mi è difficile collocare la sua opera in un genere preciso. Nei racconti troviamo l’orrore (Il Rianimatore), la fantascienza (Il Colore dello Spazio), il thriller (I Ratti nei Muri). Eppure, negli stessi racconti che ho citato, troviamo anche toni grotteschi, riferimenti al soprannaturale.
Si può, piuttosto, parlare di tematiche: l’inattuabilità di ogni sorta di redenzione, la colpa, il fallimento della scienza, l’incapacità umana di fronteggiare l’ignoto.
Il pessimismo cosmico a cui accenna Altieri nella magistrale introduzione è evidente in ogni racconto.
In “Dagon”, ad esempio, al protagonista basta solo sospettare la presenza dei mostri per essere sopraffatto dal loro mondo infernale. In "Herbert West, Rianimatore", Lovecraft esplora il confine tra la vita e la morte, ribadendo ancora una volta l’incapacità dell’uomo di comprendere ciò che è al di là della sua natura.
Persino quando trova nell’Arte, in particolare nella musica, la chiave per aprire le porte dell’ignoto, l’uomo ne viene immediatamente sopraffatto: che sia un artista, uno scienziato, un animo puro, non ha alcuna speranza di vincere.
Tra tutti, il racconto più visionario, quello indicativo dell’intero pensiero di Lovecraft, credo sia sicuramente "Il Richiamo di Cthulhu", una sorta di mappa dell’Universo oscuro, a cui fior di autori hanno attinto per trovare indicazioni e ispirazione. Un intellettuale e ambizioso narcisista, guidato dalla presunzione di comprendere un culto ancestrale, decide di intraprendere un viaggio nell’orrore, al cui capolinea pare attendere una mostruosa incarnazione del male. L’uomo sarà costretto ad accettare la morte della ragione, l’impossibilità di comprendere la natura dell’ignoto, e infine a rassegnarsi all’apocalisse.
Recensione di Sara Bilotti
Titolo Il dominatore delle tenebre. Il meglio dei racconti
Autore Lovecraft Howard P.
Su Amazon €9,73 Dati 2012, 468 p., brossura
Curatore Altieri S.
Editore Feltrinelli (collana Universale economica. I classici)
Disponibile anche in ebook a € 3,99
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Fonte: Thrillerpages.blogspot.com
TRAMA: Profeta e precursore, iniziatore e ispiratore, Howard Phillips Lovecraft, HPL nell'acronimo, è l'erede primario di Edgar Allan Poe nella letteratura del gotico e dell'horror, del grottesco e del soprannaturale. Ma HPL è anche molto, molto di più. Trascorso quasi un secolo dal suo concepimento e dalla sua stesura, l'opera di HPL si conferma a tutt'oggi come una delle più approfondite e innovative esplorazioni del lato oscuro, non solamente della dimensione umana, ma di un'intera prospettiva cosmica. Dominando sia la tematica dell'horror tout-court sia la creazione di un'articolata mitologia fondata su una incombente, mostruosa apocalisse, HPL definisce parametri narrativi, traccia linee di confine, stabilisce modelli primari. Sulla base delle sue storie del macabro, da "Dagon" ad "Aria fredda", da "Il colore dallo spazio" a "Il dominatore delle tenebre", o dei suoi agghiaccianti "Miti di Cthulhu", da "Nyarlathotep" a "L'entità sulla soglia", da "L'orrore di Dunwich" a "L'ombra su Innsmouth", si potrebbe affermare senza troppi timori che la letteratura dell'incubo possa essere suddivisa in prima e dopo HPL. È in questa chiave di analisi che si colloca la presente antologia, che raccoglie tutto il meglio della sua vasta produzione: un omaggio alla personalità e all'opera di un autore destinato a essere, e a rimanere, una leggenda.
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