Recensione a cura di Massimo Minimo
"Rosso bastardo" di Ferdinando Pastori è il nuovo thriller di Edizioni Clandestine recensito da ThrillerPages
Seconda avventura per Fabio Paleari, già protagonista di Nero imperfetto. L’ex poliziotto, divenuto detective privato, riceve l’incarico di ritrovare Costanza, figlia diciottenne di un losco uomo d’affari che ha mandato in rovina parecchia gente. Intanto Mairanouche, la prostituta armena che Fabio ha riconsegnato al suo protettore, è in coma in ospedale, vittima di brutali sevizie. Fra un attacco di narcolessia e l’altro il detective si muove alla ricerca di Costanza, aiutato da qualcuno dei suoi occasionali collaboratori. In una Milano ben lontana da quella dei lustrini, Paleari ha a che fare con personaggi e ambienti sordidi, compreso un locale sadomaso. L’affare si complica non poco e nuove figure poco raccomandabili entrano in gioco. Il tutto mentre Mairanouche lotta fra la vita e la morte, occupando spesso i pensieri del detective.
Il personaggio creato da Ferdinando Pastori è un uomo privo di etica, segnato dal suicidio della moglie e dall’omicidio della sorella. Il suo compito è rintracciare le persone, senza fare e farsi troppe domande. Una delle caratteristiche del romanzo è di essere scritto in seconda persona: particolarità che, all’inizio, può spiazzare il lettore, ma poi si rivela piacevole e particolarmente efficace. Anche la punteggiatura usata non segue sempre i canoni classici: spesso la frase s’interrompe con un punto, là dove non ce lo aspetteremmo proprio. Rosso bastardo risulta così essere un noir fuori dagli schemi e rappresenta una perla per gli amanti del genere.
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