Recensione a cura di Massimo Minimo
"Il messaggero dell'alba" di Francesca Battistella è il romanzo thriller e tinte forti recensito oggi da ThrillerPages. Clicca qui e leggi trama e note sull'autore
A distanza di pochi mesi l’uno dall’altro, a Roma vengono uccisi due celebri scrittori. Stesse modalità, stesso giorno della settimana, la domenica, ma soprattutto una macabra firma lasciata con il sangue ed un’arma del delitto alquanto particolare. Mentre nella capitale la squadra guidata da Enrico Marconi si occupa dei due omicidi, la cittadina campana di Massa Lubrense freme in attesa dell’evento dell’estate: un festival letterario. A causa di ciò la tranquilla esistenza di Alfredo Filangieri è sconvolta come dal passaggio di un ciclone. Dopo aver opposto una flebile resistenza, l’uomo si lascia coinvolgere nell’organizzazione della kermesse, senza prevedere, neppure lontanamente, cosa comporterà il tutto.
Poco propenso a socializzare ed amante della solitudine, Alfredo si ritrova a dover fare da anfitrione agli ospiti della manifestazione. Come se non bastasse, si aggiungono anche gli arrivi della nipote Eugenia e dell’amica profiler Costanza Ravizza, non vista di buon occhio da Angela, la compagna di Alfredo. Il peggio, però, deve ancora accadere, perché l’assassino di scrittori sembra deciso a portare a compimento la sua opera proprio a Massa.
Con grande piacere ritroviamo nel presente romanzo quasi tutti i protagonisti de “La stretta del lupo”. Cambia sì l’ambientazione, dal Lago d’Orta alla penisola sorrentina, ma il clima che pervade le pagine del libro resta lo stesso del precedente. Da un lato la trama gialla, a tratti noir, rende inquietante l’atmosfera in cui si cala il lettore; d’altro canto, non manca la caratteristica ironia napoletana, ma non solo, che contraddistingue i romanzi di Francesca Battistella. Fra i tanti personaggi due in particolare ci regalano sorrisi ed a volte vere e proprie risate: Carmelina e Moussa, impegnati in una disfida culinaria all’ultima portata, con arbitro imparziale la piccola Letizia. Tutto questo non mette assolutamente in secondo piano la reale natura de “Il messaggero dell’alba” che rimane, in primis, un giallo di pregevole fattura. Un giallo che fa le pulci al mondo letterario, tanto sfavillante all’apparenza quanto pieno di ombre se solo lo si analizza un po’ più a fondo. Perché, al di là dei vari premi e festival, c’è tutto il “sottobosco” dell’editoria a pagamento e delle agenzie dall’operato non sempre cristallino. Devo confessare, inoltre, che una certa inquietudine mi accompagna dalla fine della lettura di questo romanzo: non tutte le vittime dell’assassino sono, infatti, scrittori. E dunque mi auguro di non aver mai a che fare con qualcosa di simile all’arma del delitto scelta dall’omicida e creata, con un vero e proprio colpo di genio, dalla mente dell’autrice. Alla quale dovrò chiedere lumi sull’origine dell’idea, sempre ammesso che se lo ricordi.
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