Recensione a cura di Massimo Minimo
Il cadavere di una donna, soffocata con un sacchetto di plastica, viene scoperto in un appartamento di Bologna. Sulla scena del delitto l’assassino ha lasciato una piccola scala ed una copia del “Bel Ami” di Maupassant. Ad occuparsi del caso sono chiamati il commissario Giorgio Scozia e la sua vice Sara Fiorentino insieme al resto della loro squadra. Quando un’altra donna viene uccisa con le medesime modalità, gli inquirenti capiscono di essere di fronte ad un piano ben congegnato. Anche stavolta l’assassino ha fatto ritrovare gli stessi oggetti e, come nel primo caso, sulla pagina iniziale del volume è incisa a penna una frase criptica. Esiste, dunque, un collegamento fra le vittime? Giorgio e Sara decidono di scavare nel passato per evitare che la scia di sangue prosegua, mentre un giovane ed intraprendente cronista avvia una sua personale indagine, rischiando di mettersi seriamente nei guai.
Seconda avventura con protagonista il commissario Scozia in forza al “Due Torri” di Bologna. Uomo dal carattere burbero e spesso incline a repentini cambiamenti d’umore, Giorgio è un poliziotto metodico che risolve i casi grazie a geniali intuizioni. Quando non deve occuparsi del figlio Marco si rilassa bevendo brandy e suonando il piano. Il suo rapporto con Sara Fiorentino va al di là del lavoro, ma non è ancora qualcosa di ben definito, come si evince anche dalla lettura di questo romanzo. Tema centrale del quale è un desiderio di vendetta o, forse, di giustizia, che deriva da una storia lontana e che avrà un epilogo sorprendente.
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Il cadavere di una donna, soffocata con un sacchetto di plastica, viene scoperto in un appartamento di Bologna. Sulla scena del delitto l’assassino ha lasciato una piccola scala ed una copia del “Bel Ami” di Maupassant. Ad occuparsi del caso sono chiamati il commissario Giorgio Scozia e la sua vice Sara Fiorentino insieme al resto della loro squadra. Quando un’altra donna viene uccisa con le medesime modalità, gli inquirenti capiscono di essere di fronte ad un piano ben congegnato. Anche stavolta l’assassino ha fatto ritrovare gli stessi oggetti e, come nel primo caso, sulla pagina iniziale del volume è incisa a penna una frase criptica. Esiste, dunque, un collegamento fra le vittime? Giorgio e Sara decidono di scavare nel passato per evitare che la scia di sangue prosegua, mentre un giovane ed intraprendente cronista avvia una sua personale indagine, rischiando di mettersi seriamente nei guai.
Seconda avventura con protagonista il commissario Scozia in forza al “Due Torri” di Bologna. Uomo dal carattere burbero e spesso incline a repentini cambiamenti d’umore, Giorgio è un poliziotto metodico che risolve i casi grazie a geniali intuizioni. Quando non deve occuparsi del figlio Marco si rilassa bevendo brandy e suonando il piano. Il suo rapporto con Sara Fiorentino va al di là del lavoro, ma non è ancora qualcosa di ben definito, come si evince anche dalla lettura di questo romanzo. Tema centrale del quale è un desiderio di vendetta o, forse, di giustizia, che deriva da una storia lontana e che avrà un epilogo sorprendente.
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