"IL GIARDINO DELLE DELIZIE"
di
Giacinta Caruso
TRAMA:
La testa di una giovane donna è ritrovata nel ventre di un gigantesco merluzzo, al mercato del pesce di Londra. In un manoscritto, rinvenuto tra i file di un computer, si racconta il rapporto ambiguo tra Aleyt van de Pervenne, moglie del pittore fiammingo Hieronymus Bosch, e un ricco ebreo convertito, Jacob de Almaengien, Gran Maestro dei Fratelli e delle Sorelle del Libero Spirito. Esiste una connessione tra quel testo e il delitto? A scoprirlo ci prova Nicholas Hall, ispettore della polizia londinese e gran donnaiolo. Con lui collabora la sua assistente, Rebecca Weston, che lo detesta. L'indagine si trasforma in una contesa senza esclusione di colpi...
La testa di una giovane donna è ritrovata nel ventre di un gigantesco merluzzo, al mercato del pesce di Londra. In un manoscritto, rinvenuto tra i file di un computer, si racconta il rapporto ambiguo tra Aleyt van de Pervenne, moglie del pittore fiammingo Hieronymus Bosch, e un ricco ebreo convertito, Jacob de Almaengien, Gran Maestro dei Fratelli e delle Sorelle del Libero Spirito. Esiste una connessione tra quel testo e il delitto? A scoprirlo ci prova Nicholas Hall, ispettore della polizia londinese e gran donnaiolo. Con lui collabora la sua assistente, Rebecca Weston, che lo detesta. L'indagine si trasforma in una contesa senza esclusione di colpi...
Cristina Aicardi ha detto: Come ne "il quadrato magico di durer" anche qui la narrazione intreccia due trame parallele
"Come ne "il quadrato magico di durer" anche qui la narrazione intreccia due trame parallele: la parte storica su un periodo della vita del pittore Hieronymus Bosch e la parte di mistery,più attuale.
Rispetto al "quadrato magico" questo romanzo è più ironico e divertente nella parte "gialla", la storia più intrigante e meglio costruita, i personaggi sono accattivanti.
La parte storica è sempre molto interessante, ricca di particolari esposti in maniera accurata e mai noiosa, indispensabile andarsi a guardare i quadri di cui si parla.
Unico neo è che il finale,come in "Durer" sembra un po' frettoloso, ci viene data la spiegazione e ....fine! Si rimane con una sensazione di irrisolto che lascia un po' perplessi.
Londra, mercato del pesce di Billingsgate. Nel ventre di un merluzzo pescato nel Mare del Nord viene ritrovata la testa di una giovane donna. A occuparsi del caso è Nicholas Hall, ispettore della polizia metropolitana. Hall ha un’ossessione: il sesso. Per sua fortuna le donne lo trovano irresistibile. La sua aiutante, Rebecca Wenston, invece lo detesta. Per questo motivo le loro indagini si trasformano sempre in una contesa senza esclusione di colpi. E quella sul mistero della testa mozzata non fa eccezione. La situazione si complica quando si imbattono in un manoscritto in cui, in un arco di tempo che va dal 1503 al 1505, si narra il rapporto ambiguo tra Aleyt van de Mervenne, moglie del pittore fiammingo Hieronymus Bosch, e un ricco ebreo convertito, Jacob de Almaengien, Gran Maestro della setta Adamita"
"Come ne "il quadrato magico di durer" anche qui la narrazione intreccia due trame parallele: la parte storica su un periodo della vita del pittore Hieronymus Bosch e la parte di mistery,più attuale.
Rispetto al "quadrato magico" questo romanzo è più ironico e divertente nella parte "gialla", la storia più intrigante e meglio costruita, i personaggi sono accattivanti.
La parte storica è sempre molto interessante, ricca di particolari esposti in maniera accurata e mai noiosa, indispensabile andarsi a guardare i quadri di cui si parla.
Unico neo è che il finale,come in "Durer" sembra un po' frettoloso, ci viene data la spiegazione e ....fine! Si rimane con una sensazione di irrisolto che lascia un po' perplessi.
Londra, mercato del pesce di Billingsgate. Nel ventre di un merluzzo pescato nel Mare del Nord viene ritrovata la testa di una giovane donna. A occuparsi del caso è Nicholas Hall, ispettore della polizia metropolitana. Hall ha un’ossessione: il sesso. Per sua fortuna le donne lo trovano irresistibile. La sua aiutante, Rebecca Wenston, invece lo detesta. Per questo motivo le loro indagini si trasformano sempre in una contesa senza esclusione di colpi. E quella sul mistero della testa mozzata non fa eccezione. La situazione si complica quando si imbattono in un manoscritto in cui, in un arco di tempo che va dal 1503 al 1505, si narra il rapporto ambiguo tra Aleyt van de Mervenne, moglie del pittore fiammingo Hieronymus Bosch, e un ricco ebreo convertito, Jacob de Almaengien, Gran Maestro della setta Adamita"
Info per l'acquisto
0 Lascia un commento:
Posta un commento