Recensione a cura di Massimo Minimo
"Il vizio di Caino" di Ferdinando Pastori è il thriller recensito oggi da ThrillerPages
Flavio fotografa chiese sconsacrate per il suo nuovo progetto, “God Doen’t Live Here Anymore”. Figlio di un noto avvocato milanese, non ha voluto seguire le orme paterne, lasciando il compito al fratello Filiberto. Quest’ultimo scompare misteriosamente e Flavio, che si trova a Parigi, torna in Italia su richiesta dell’ingombrante genitore. Aiutato da Micol, affascinante ispettrice di Polizia, il fotografo entra in contatto con un mondo a lui del tutto sconosciuto, quello dei club privé, luoghi in cui domina, incontrastato, l’odore della carne. È davvero la pista giusta da seguire oppure Filiberto è al centro di una vendetta nei confronti del padre?
Il vizio di Caino è un romanzo a tinte forti, caratterizzato da una scrittura molto “cruda” e senza fronzoli.
L’autore ha la capacità di mettere a nudo ciò che si cela dietro una famiglia agiata, la quale, improvvisamente, si trova a fare i conti con una realtà inaspettata. La sparizione di Filiberto scoperchia, infatti, tanti segreti e costringe Flavio e suo padre a porsi vari interrogativi. La conclusione, che gronda letteralmente sangue, è un vero e proprio pugno allo stomaco e dimostra che, stando a contatto con il male, il rischio di venire “infettati” è parecchio alto.
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