“Bologna destinazione notte” di Roberto Carboni (Fratelli Frilli Editori) è il noir recensito oggi da ThrillerPages.
In una Bologna sferzata da una pioggia incessante, un sadico assassino lascia parti dei cadaveri delle sue vittime in giro.
La paura ed il maltempo scoraggiano i cittadini ad uscire, riducendo di molto il lavoro di Annibale Dori e del suo taxi. Fino a quando con una corsa notturna conduce una misteriosa signora nel piccolo locale del centro in cui suona l’amico Al, grande pianista jazz. Annibale non può immaginare che quell’incontro cambierà per sempre la sua vita e lo porterà a stretto contatto con il maniaco omicida.
Il romanzo in questione appartiene alla corrente del Neo-noir, quella più cruda, con sfumature al limite dello splatter. Veniamo trascinati, infatti, in un viaggio allucinante nella mente allucinata del “mostro”, che ci porta a risalire all’origine della storia.
Nei brevissimi capitoli, spesso di un’unica pagina, le vicende di Annibale si alternano alle “imprese” dell’assassino, fino a quando i due piani narrativi e le esistenze dei due personaggi si incontrano.
L’autore, tassista per diciotto lunghi anni, deve averne sentite di belle (e di brutte) a bordo della sua macchina e ne ha preso ispirazione per scrivere ben cinque romanzi. Da ultimo questo, che vede protagonista una Bologna cupa e spaventata come poche altre volte.
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