Recensione a cura di Massimo Minimo
Un anziano conte e la sua badante polacca muoiono a distanza di pochi giorni l’uno dall’altra. Solo una coincidenza? Non per il commissario Luciani che, al ritorno da una breve vacanza in montagna per sfuggire all’opprimente calura estiva, decide ufficiosamente di riaprire il caso, chiuso troppo in fretta dal suo vice. In realtà, da tre mesi a questa parte l’occupazione principale del commissario è fare il papà di Alessandro, il bimbo abbandonato in una cesta davanti a casa sua. Adattandosi ai ritmi “infernali” imposti dal piccolo, Luciani indaga sulle due morti aiutato da Fiammetta, ex compagna di scuola ritrovata grazie a Facebook. La donna è convinta che tutto ruoti intorno ad un prezioso autoritratto di Leonardo, posseduto dal defunto conte ed ora sparito. Seguiranno altre tragiche morti prima di arrivare alla soluzione del mistero.
Nel quarto romanzo che lo vede protagonista, leggiamo di un Luciani la cui esistenza è stata completamente stravolta dall’arrivo di Alessandro.
Nonostante il bimbo lo impegni a tempo pieno, il commissario non ha perso le sue capacità investigative ed il suo intuito, che lo portano a non fidarsi delle soluzioni troppo facili. Ritroviamo anche la sua squadra al completo, dal fidato Calabrò, distratto da una crisi coniugale, a Iannece, che con i suoi strampalati proverbi porta una ventata di allegria e di saggezza popolare. Parallelamente al caso del dipinto rubato, si sviluppano altre vicende ad esso collegate. Una figura minacciosa, inoltre, si avvicina sempre di più al commissario, scelto come obiettivo di una vendetta. Ecco, l’unico “appunto” che mi permetto di rivolgere all’autore è l’aver chiuso quest’ultima storia forse un po’
frettolosamente. Per il resto posso solo aggiungere che aspetto con trepidazione una nuova avventura di Luciani, la cui vita subisce alla fine un nuovo quanto inaspettato colpo di scena.
TRAMA: È una delle estati più calde degli ultimi anni, e neanche la Riviera Ligure scampa a quell'afa che mozza il fiato. A Villa Moncalvo, il conte regge tra le mani il suo bene più prezioso. Suo padre gliel'aveva detto: "È un ritratto preso di profilo e t'inganna. Tu credi di poterlo guardare senza essere visto, in realtà è lui che legge dentro di te." Ma ora che la fine è imminente, il vecchio, senza moglie né figli, non deve rendere conto a nessuno. Forse solo a quel tesoro che nasconde da una vita, e che ora vorrebbe proteggere da mani avide. Quelle di Agnese, per esempio, la badante polacca che infatti, alla sua morte, si premura di "fare pulizia" nella casa, come giusta ricompensa per anni di fatica e dedizione. Una sollecitudine che non resta a lungo senza conseguenze. Nemmeno con Marco Luciani l'estate è molto clemente. Anche se a rubare il sonno al commissario della polizia di Genova non è il caldo, ma il pianto disperato del nuovo datore di lavoro. Alessandro è arrivato circa tre mesi prima, abbandonato in una cesta davanti alla sua casa di Camogli, e da quel momento la vita di Luciani non è più stata la stessa.
Ma seppur messo a dura prova, il commissario non ha perduto il suo istinto. Sa che anche di fronte a una morte all'apparenza naturale bisogna porsi delle domande. Soprattutto se su di essa aleggia lo spettro di un capolavoro dal valore inestimabile, di cui si sono perse le tracce.
Un anziano conte e la sua badante polacca muoiono a distanza di pochi giorni l’uno dall’altra. Solo una coincidenza? Non per il commissario Luciani che, al ritorno da una breve vacanza in montagna per sfuggire all’opprimente calura estiva, decide ufficiosamente di riaprire il caso, chiuso troppo in fretta dal suo vice. In realtà, da tre mesi a questa parte l’occupazione principale del commissario è fare il papà di Alessandro, il bimbo abbandonato in una cesta davanti a casa sua. Adattandosi ai ritmi “infernali” imposti dal piccolo, Luciani indaga sulle due morti aiutato da Fiammetta, ex compagna di scuola ritrovata grazie a Facebook. La donna è convinta che tutto ruoti intorno ad un prezioso autoritratto di Leonardo, posseduto dal defunto conte ed ora sparito. Seguiranno altre tragiche morti prima di arrivare alla soluzione del mistero.
Nel quarto romanzo che lo vede protagonista, leggiamo di un Luciani la cui esistenza è stata completamente stravolta dall’arrivo di Alessandro.
Nonostante il bimbo lo impegni a tempo pieno, il commissario non ha perso le sue capacità investigative ed il suo intuito, che lo portano a non fidarsi delle soluzioni troppo facili. Ritroviamo anche la sua squadra al completo, dal fidato Calabrò, distratto da una crisi coniugale, a Iannece, che con i suoi strampalati proverbi porta una ventata di allegria e di saggezza popolare. Parallelamente al caso del dipinto rubato, si sviluppano altre vicende ad esso collegate. Una figura minacciosa, inoltre, si avvicina sempre di più al commissario, scelto come obiettivo di una vendetta. Ecco, l’unico “appunto” che mi permetto di rivolgere all’autore è l’aver chiuso quest’ultima storia forse un po’
frettolosamente. Per il resto posso solo aggiungere che aspetto con trepidazione una nuova avventura di Luciani, la cui vita subisce alla fine un nuovo quanto inaspettato colpo di scena.
TRAMA: È una delle estati più calde degli ultimi anni, e neanche la Riviera Ligure scampa a quell'afa che mozza il fiato. A Villa Moncalvo, il conte regge tra le mani il suo bene più prezioso. Suo padre gliel'aveva detto: "È un ritratto preso di profilo e t'inganna. Tu credi di poterlo guardare senza essere visto, in realtà è lui che legge dentro di te." Ma ora che la fine è imminente, il vecchio, senza moglie né figli, non deve rendere conto a nessuno. Forse solo a quel tesoro che nasconde da una vita, e che ora vorrebbe proteggere da mani avide. Quelle di Agnese, per esempio, la badante polacca che infatti, alla sua morte, si premura di "fare pulizia" nella casa, come giusta ricompensa per anni di fatica e dedizione. Una sollecitudine che non resta a lungo senza conseguenze. Nemmeno con Marco Luciani l'estate è molto clemente. Anche se a rubare il sonno al commissario della polizia di Genova non è il caldo, ma il pianto disperato del nuovo datore di lavoro. Alessandro è arrivato circa tre mesi prima, abbandonato in una cesta davanti alla sua casa di Camogli, e da quel momento la vita di Luciani non è più stata la stessa.
Ma seppur messo a dura prova, il commissario non ha perduto il suo istinto. Sa che anche di fronte a una morte all'apparenza naturale bisogna porsi delle domande. Soprattutto se su di essa aleggia lo spettro di un capolavoro dal valore inestimabile, di cui si sono perse le tracce.
Titolo L' enigma di Leonardo
Autore Paglieri Claudio
Prezzo di copertina € 16,50
Dati 2013, 398 p., brossura
Editore Piemme (collana Piemme Open)
Disponibile anche in eBook a € 9,99
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