Recensione a cura di Massimo Minimo
“Il mondo è sempre diviso tra chi alza le braccia e chi le fa alzare”. “Allora è sempre meglio un giorno da Casaroli che la miseria di un lavoro”.
Daniele, Romano e Paolo sono tre ragazzi molto diversi per idee politiche, ma uniti nel desiderio di dimenticare le ristrettezze cui l’esistenza li ha costretti. Nella Bologna del 1950 formano la banda Casaroli, dal cognome di uno di loro, seminando la paura fra i cittadini. Il bottino delle rapine serve ad alzare un po’ il tenore di vita ed a togliersi qualche sfizio, niente di più. Decidono, quindi, di tentare il grande colpo a Roma, ma sarà l’inizio della loro fine.
Storia romanzata della banda Casaroli, che visse una breve ma intensa stagione, “Mani in alto” è anche l’affresco di un Paese che stenta a rialzarsi dopo la tragedia del secondo conflitto mondiale. A Bologna, come in tutta l’Italia, la fame si fa sentire, soprattutto per chi era già povero prima della guerra e lo è ancora di più adesso.
A questo destino i tre protagonisti si ribellano, compiendo rapine nello stile dei gangster d’oltreoceano per poi concedersi donne, laute cene al famoso ristorante “Diana” e serate al night. Leggono Sartre, D’Annunzio e Nietzsche e non disdegnano di assistere ad incontri di boxe nella storica Sala Borsa. Tutto ciò mentre il maresciallo Farolfi li tiene costantemente d’occhio, deciso a non mollare la presa finché non li avrà incastrati. Sarà una lunga caccia che si concluderà nel sangue, perché i membri della banda non contemplano il verbo “arrendersi”.
“Il mondo è sempre diviso tra chi alza le braccia e chi le fa alzare”. “Allora è sempre meglio un giorno da Casaroli che la miseria di un lavoro”.
Daniele, Romano e Paolo sono tre ragazzi molto diversi per idee politiche, ma uniti nel desiderio di dimenticare le ristrettezze cui l’esistenza li ha costretti. Nella Bologna del 1950 formano la banda Casaroli, dal cognome di uno di loro, seminando la paura fra i cittadini. Il bottino delle rapine serve ad alzare un po’ il tenore di vita ed a togliersi qualche sfizio, niente di più. Decidono, quindi, di tentare il grande colpo a Roma, ma sarà l’inizio della loro fine.
Storia romanzata della banda Casaroli, che visse una breve ma intensa stagione, “Mani in alto” è anche l’affresco di un Paese che stenta a rialzarsi dopo la tragedia del secondo conflitto mondiale. A Bologna, come in tutta l’Italia, la fame si fa sentire, soprattutto per chi era già povero prima della guerra e lo è ancora di più adesso.
A questo destino i tre protagonisti si ribellano, compiendo rapine nello stile dei gangster d’oltreoceano per poi concedersi donne, laute cene al famoso ristorante “Diana” e serate al night. Leggono Sartre, D’Annunzio e Nietzsche e non disdegnano di assistere ad incontri di boxe nella storica Sala Borsa. Tutto ciò mentre il maresciallo Farolfi li tiene costantemente d’occhio, deciso a non mollare la presa finché non li avrà incastrati. Sarà una lunga caccia che si concluderà nel sangue, perché i membri della banda non contemplano il verbo “arrendersi”.
Libro interessante che mi ha fatto conoscere una vicenda di cui sapevo ben poco. Ho scoperto che esiste anche un film sull'argomento diretto da Florestano Vancini e che cercherò di "recuperare"
TRAMA: Una banda criminale nata per scommessa: «Se è croce faremo una vita onesta di lavoro e sacrificio, se è testa metteremo a segno qualche bel colpo e ci compreremo l’automobile».
Testa
Nella Bologna del secondo dopoguerra prende il via la breve carriera criminale di un gruppo di ragazzi. Daniele Farris, ex brigata nera; Romano Ranuzzi “il Bello”, ex partigiano; e Paolo Casaroli, ex membro della X Mas si sono conosciuti nel carcere di San Giovanni in Monte e la loro amicizia è destinata a lasciare una scia di morte.Dai primi piccoli furti passano rapidamente alle rapine in banca, fino a un colpo troppo grosso per loro: il Banco di Sicilia in viale Trastevere a Roma.
La rapina finisce in tragedia e il ritorno precipitoso a Bologna non mette la banda al riparo dalle indagini di polizia.
Tra sogni di ricchezza e nichilismo si consuma la tragedia di tre giovani che dopo aver vissuto l’orrore della guerra non volevano accontentarsi.
Titolo Mani in alto. Il romanzo della banda Casaroli
Autore Bolognini Claudio
Prezzo di copertina € 16,00
Dati 2013, 192 p., brossura
Editore Imprimatur
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