Jana è una mapuche, figlia di un popolo sul quale hanno sparato a vista nella pampa argentina. Vive da sola a Buenos Aires nel suo atelier di scultrice e, a ventotto anni, crede di non dovere più niente a nessuno. Anche Rubén Calderon è un superstite, uno dei pochi “sovversivi” usciti vivi dalle carceri clandestine dell’ESMA, dove sono morti suo padre e sua sorella. Investigatore per conto delle Madri di Plaza de Mayo, Rubén continua a cercare i figli dei desaparecidos
adottati durante la dittatura di Videla, e i boia dei loro padri… Niente sembrerebbe far convergere le strade di Jana e Rubén, fino a quando nel porto della Boca viene trovato un cadavere di un travestito, Luz, che batteva il molo insieme all’unica amica di Jana. Sono passati
trent’anni dal ritorno della democrazia, ma gli spettri degli oppressori hanno ancora sete di sangue.
L’autore Caryl Férey è nato nel 1967. Si è imposto all’attenzione del pubblico con Haka, Utu, e Zulu, tre
noir ambientati tra i Maori. Nel 2011 le Edizioni E/O hanno pubblicato La gamba sinistra di
Joe Strummer, nel 2012 Utu. Ha vinto tutti i premi letterari francesi dedicati al noir, tra i quali:
Prix SNCF du polar, Grand Prix de littérature policière, Grand Prix du roman noir français, Prix
Mystère de la critique, Grand Prix des lectrices de Elle, Prix Sang d’Encre, Prix Michel Lebrun.
Prezzo € 18 - pagg. 464
Traduzione dal francese di Teresa Albanese
«Un noir elettrico» - Le Nouvel Observateur
«Sorprendente e senza concessioni» - Livres Hebdo
0 Lascia un commento:
Posta un commento