Valerio Varesi, dopo aver abbandonato il Commissario Soneri, fortunato protagonista anche libri e di fiction televisive di successo ed essersi dedicato ia racconto delle brigate partigiane ne "La sentenza" ispirato alla "Quarantasettesima brigata garibaldi" di Ubaldo Bertoli, affronta con il suo ultimo romanzo "Il Rivoluzionario", ciò che avvenne subito dopo la fine della Seconda Guerra mondiale.
E' l'alba della Liberazione . Qualcuno sogna di poter cambiare il mondo. Tra questi, c'è Oscar Montuschi ex combattente partigiano che con Italina , la figlia di un comunista che ha perso la vita per la causa, investe i suoi sogni nel partito comunista. Si accorge ben presto però come gli ideali della Resistenza siano stati traditi, in tutti i sensi .
Il comunismo con il quale si scontra, è sicuramente un'altra cosa da quello in cui ha sempre creduto.
Da una parte l'ipocrisia di un partito che con scelte opportunistiche cerca di ottenere visibilità e posti al governo e che deve al tempo stesso attirare gli incerti, i cattolici, le masse tutte e che dall'altra deve fare i conti con irriducibili che non ha nessuna voglia di deporre le armi per voler continuare a farsi invece giustizia sommaria da soli ,quella giustizia che i tribunali hanno deciso di non fare più.Oscar continua a continuare sogni, da idealista qual'è e lo fa per una vita intera : dalla guerra partigiana,al socialismo reale, sino al terrorismo e alle bombe nelle piazze, il sogno continua ad inseguire Oscar.
Epoche in cui si assiste alla scomparsa di personalità quali Pasolini prima e Moro poi, in qualche modo predestinate perchè persone scomode a molti.Pasolini messo sotto le ruote di un'automobile, Moro ucciso dall'indifferenza generale , odiato da molti e osteggiato per voler attuare un percorso politico che all'epoca era visto con molto sospetto e come un ostacolo ai disegni reazionari della parte conservatrice del suo partito.
Fino agli anni ottanta, gli anni del terrorismo, della bomba alla stazione di Bologna e dell'omicidio di Francesca Alinovi, la docente del Dams, uccisa con una ferocia che a Bologna era apparsa sino ad allora sconosciuta.
Trentacinque anni di storia in cui Oscar e Italina sembrano aver cancellato tutte le loro speranze invecchiano pensando di voler cambiare il mondo con qualcosa che sembrava a loro vicina e si è dimostrata invece, sempre più lontana, una specie di montagna che non si raggiunge mai, una chimera .
Trentacinque anni che hanno visto in Europa il crollo del sogno sovietico, a vantaggio di una realtà fondata invece sul capitalismo, sul denaro, sul consumismo e sul benessere che ha come solo ispiratore il dollaro e il sogno americano.
L'unica speranza che resta per cambiare le cose è quella della ribellione e l'unica cosa che conta ancora veramente , è mantenere intatta la purezza nei propri ideali, nelle idee che non muoiono.
Le idee fondate sull'uguaglianza, sul socialismo quello vero, quello delle cooperative, perchè i bisogni della gente, anche con il susseguirsi delle epoche sono , alla fine , sempre gli stessi e il bisogno di essere liberi ed uguali è l'unico che non non può morire mai
Un mondo dove ci saranno sempre servi e padroni, fino al momento in cui i servi non si ribelleranno in qualche modo al loro stato di sudditanza e reagiranno, per ottenere il riconoscimento dei loro bisogni e la libertà delle loro idee.
"Perchè verrà il tempo, - afferma Oscar con convinzione - che gli uomini da cani torneranno lupi.Liberi e padroni di sè".
Recensione a cura di Isabella Novelli
Il Rivoluzionario, il nuovo romanzo di Valerio Varesi edito da Frassinelli. In tutte le librerie dal 4 gennaio 2013.
E' l'alba della Liberazione . Qualcuno sogna di poter cambiare il mondo. Tra questi, c'è Oscar Montuschi ex combattente partigiano che con Italina , la figlia di un comunista che ha perso la vita per la causa, investe i suoi sogni nel partito comunista. Si accorge ben presto però come gli ideali della Resistenza siano stati traditi, in tutti i sensi .
Il comunismo con il quale si scontra, è sicuramente un'altra cosa da quello in cui ha sempre creduto.
Da una parte l'ipocrisia di un partito che con scelte opportunistiche cerca di ottenere visibilità e posti al governo e che deve al tempo stesso attirare gli incerti, i cattolici, le masse tutte e che dall'altra deve fare i conti con irriducibili che non ha nessuna voglia di deporre le armi per voler continuare a farsi invece giustizia sommaria da soli ,quella giustizia che i tribunali hanno deciso di non fare più.Oscar continua a continuare sogni, da idealista qual'è e lo fa per una vita intera : dalla guerra partigiana,al socialismo reale, sino al terrorismo e alle bombe nelle piazze, il sogno continua ad inseguire Oscar.
Epoche in cui si assiste alla scomparsa di personalità quali Pasolini prima e Moro poi, in qualche modo predestinate perchè persone scomode a molti.Pasolini messo sotto le ruote di un'automobile, Moro ucciso dall'indifferenza generale , odiato da molti e osteggiato per voler attuare un percorso politico che all'epoca era visto con molto sospetto e come un ostacolo ai disegni reazionari della parte conservatrice del suo partito.
Fino agli anni ottanta, gli anni del terrorismo, della bomba alla stazione di Bologna e dell'omicidio di Francesca Alinovi, la docente del Dams, uccisa con una ferocia che a Bologna era apparsa sino ad allora sconosciuta.
Trentacinque anni di storia in cui Oscar e Italina sembrano aver cancellato tutte le loro speranze invecchiano pensando di voler cambiare il mondo con qualcosa che sembrava a loro vicina e si è dimostrata invece, sempre più lontana, una specie di montagna che non si raggiunge mai, una chimera .
Trentacinque anni che hanno visto in Europa il crollo del sogno sovietico, a vantaggio di una realtà fondata invece sul capitalismo, sul denaro, sul consumismo e sul benessere che ha come solo ispiratore il dollaro e il sogno americano.
L'unica speranza che resta per cambiare le cose è quella della ribellione e l'unica cosa che conta ancora veramente , è mantenere intatta la purezza nei propri ideali, nelle idee che non muoiono.
Le idee fondate sull'uguaglianza, sul socialismo quello vero, quello delle cooperative, perchè i bisogni della gente, anche con il susseguirsi delle epoche sono , alla fine , sempre gli stessi e il bisogno di essere liberi ed uguali è l'unico che non non può morire mai
Un mondo dove ci saranno sempre servi e padroni, fino al momento in cui i servi non si ribelleranno in qualche modo al loro stato di sudditanza e reagiranno, per ottenere il riconoscimento dei loro bisogni e la libertà delle loro idee.
"Perchè verrà il tempo, - afferma Oscar con convinzione - che gli uomini da cani torneranno lupi.Liberi e padroni di sè".
Recensione a cura di Isabella Novelli
Il Rivoluzionario, il nuovo romanzo di Valerio Varesi edito da Frassinelli. In tutte le librerie dal 4 gennaio 2013.
Dalla Liberazione alla sconfitta, la vita di un comunista eretico nell'Italia della prima repubblica.
Un grande romanzo italiano, coraggioso e provocatorio.
All'alba della Liberazione, dopo lo scempio della seconda guerra mondiale e quando ancora scorreva il sangue della lotta antifascista, un'intera generazione di uomini e donne ha creduto di poter cambiare il mondo. Ha creduto invano di poter essere protagonista di una rivoluzione poi ricondotta dentro gli argini fragili della dialettica politica tra i partiti.
Ma a qualcuno quegli argini andavano stretti. A uno come Oscar Montuschi, per esempio, che dopo aver combattuto da partigiano a vent'anni, sente il diritto di avere un futuro da protagonista, magari con Italina, la bella figlia del Cavazza, un comunista che ha speso la vita per la causa.
Lei, donna concreta, singolare impasto emiliano di etica cristiana e dottrina socialista, è il perno di una famiglia povera ma ansiosa di riscatto sociale che, in una Bologna distrutta, ripone nel più grande partito comunista dell'Occidente, la speranza in un avvenire dignitoso. Ma a Oscar proprio la gerarchia di quel partito, la sottomissione alla realpolitik e i compromessi travestiti da perdono ben presto iniziano a stare stretti.
Lei, donna concreta, singolare impasto emiliano di etica cristiana e dottrina socialista, è il perno di una famiglia povera ma ansiosa di riscatto sociale che, in una Bologna distrutta, ripone nel più grande partito comunista dell'Occidente, la speranza in un avvenire dignitoso. Ma a Oscar proprio la gerarchia di quel partito, la sottomissione alla realpolitik e i compromessi travestiti da perdono ben presto iniziano a stare stretti.
A lui pare che l'incarnazione dei suoi ideali sia nello spirito cooperativo, in un'organizzazione del lavoro in cui tutti sono contemporaneamente padroni e lavoratori senza più contrapposizione. Un sogno egalitario che Oscar coltiva per la vita intera e che tenta di realizzare nella Bologna della ricostruzione prima, nella Mosca poststaliniana poi e infine nell'Africa rivoluzionaria all'indomani del crollo degli imperi coloniali. Ma il sogno è una chimera che ogni volta si sottrae lasciando una scia amara, una linea d'ombra che il protagonista attraversa solitario sacrificando briciole di cuore e di anima. Dalla guerra partigiana al socialismo reale, fino al terrorismo alle bombe nelle piazze, il gelo della disillusione trafigge Oscar. Per lui la rivoluzione non è un pranzo di gala, ma un pasto amaro.
Un grande romanzo italiano, il coraggioso e provocatorio affresco della prima repubblica raccontato attraverso le vicende di un uomo comune. Un libro unico, nel quale la storia è raccontata dal basso, in tutta la sua travolgente ineluttabilità. Una storia di uomini e donne che non rivede solo il passato, ma legge con lucidità anche il nostro presente.
Il romanzo di una generazione che ha creduto negli ideali di equità e giustizia. E li ha visti crollare insieme con il più famigerato muro della storia.
Valerio Varesi
Il rivoluzionario
Frassinelli, 2013
pp. 480
€ 18,50
ISBN 978882005312
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