Se dovessi definire questo libro un sentimento, non avrei dubbi. Il dolore. Giuseppe ha appena 8 anni quando la madre decide di non tornare a casa, la aspetta per dieci lunghe ore ma senza alcun risultato. L'autore è stato bravo a trattare in questo (breve) romanzo due argomenti scottanti, il primo è l'abbandono materno e l'altro la, terribile, sofferenza di chi viene rinchiuso in Opg.
Aggiungo che Carrino è stato molto originale a "intrecciare" nella trama narrativa, l'uso del test Rorschach, composto da dieci tavole e in ognuna di queste è riportata una macchia d'inchiostro simmetrica. Nella realtà viene adoperato per l'indagine della personalità e in questo caso l'autore lo utilizza per farci conoscere la follia del protagonista. Giuseppe dopo 30 anni è ancora in OPG e racconta dei personaggi con cui ha a che fare nella quotidianità, sicuramente una parte del romanzo molto toccante.
"Questo è l'unico posto al mondo dove sono qualcosa. Questo posto è la mia storia e la mia geografia". Parole terribili che (per quanto mi riguarda) arrivano dritte al cuore. E il finale? Ovviamente a sorpresa!
Non è sicuramente un libro di facile lettura, l'ideale sarebbe leggerlo due volte, e vi assicuro che non ci si annoia anzi l'autore ti "costringe a scavare" e quindi a scoprire quegli aspetti che rendono il libro ancora più intrigante e si ha la sensazione di scoprire tanti passaggi che erano sfuggiti nella prima lettura.
Dai vari commenti in rete ho percepito che questo è un noir molto atteso dal popolo dei lettori e credo che non deluderà le aspettative.
Recensione a cura di Antonia Dettori
Aggiungo che Carrino è stato molto originale a "intrecciare" nella trama narrativa, l'uso del test Rorschach, composto da dieci tavole e in ognuna di queste è riportata una macchia d'inchiostro simmetrica. Nella realtà viene adoperato per l'indagine della personalità e in questo caso l'autore lo utilizza per farci conoscere la follia del protagonista. Giuseppe dopo 30 anni è ancora in OPG e racconta dei personaggi con cui ha a che fare nella quotidianità, sicuramente una parte del romanzo molto toccante.
"Questo è l'unico posto al mondo dove sono qualcosa. Questo posto è la mia storia e la mia geografia". Parole terribili che (per quanto mi riguarda) arrivano dritte al cuore. E il finale? Ovviamente a sorpresa!
Non è sicuramente un libro di facile lettura, l'ideale sarebbe leggerlo due volte, e vi assicuro che non ci si annoia anzi l'autore ti "costringe a scavare" e quindi a scoprire quegli aspetti che rendono il libro ancora più intrigante e si ha la sensazione di scoprire tanti passaggi che erano sfuggiti nella prima lettura.
Dai vari commenti in rete ho percepito che questo è un noir molto atteso dal popolo dei lettori e credo che non deluderà le aspettative.
Recensione a cura di Antonia Dettori
TRAMA: La sera del 27 febbraio 1976, la madre del piccolo Giuseppe esce per fare la spesa. Seduto sul gradino di casa, il bambino ne aspetta il ritorno per dieci terribili ore, fino a che si convince che la donna non tornerà mai più. Trent'anni dopo, Giuseppe è rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Attraverso precisi esercizi del ricordo che lo costringono a rivivere quella notte, qualcosa di atroce riaffiora nella sua memoria inceppata. Una processione di dieci madri, una per ogni ora di quell'attesa e ognuna accompagnata da un diavolo custode, sfila nella sua mente nel tentativo di ricostruire una verità indicibile.
Un puzzle narrativo audace e destabilizzante, dominato da uno stile tanto inconsueto quanto ipnotico, in grado di scovare e rivelare il dolore nascosto nell'infanzia di ognuno.
Il terzo attesissimo romanzo di Carrino - dopo i successi di Acqua Storta (2008) e Pozzoromolo (2009) - si presenta fin da subito come il suo lavoro narrativo più interessante e maturo. È l'amnesia al centro del racconto: la trama ruota intorno alla negazione del ricordo di un'esperienza sconvolgente, un terribile delitto che percorre l'intera narrazione, ma che apparirà chiaro al lettore solo alla fine.
Nelle pagine, le immagini del passato si scompongono in un gioco di specchi, durante il quale la linea che divide la realtà della pazzia sembra essere molto labile. Il personaggio protagonista si raddoppia, si moltiplica, creando una serie di versioni alternative della propria storia, fino a quando la realtà effettiva riemergerà in frammenti perfettamente ricomposti, impressionante e inattesa.
L.R. CARRINO
ESERCIZI SULLA MADRE
Collana Corsari, diretta da Antonio Paolacci
Pagine 168 Formato 14x21
Prezzo euro 15,00 ebook euro 6,90
Luigi Romolo Carrino è nato a Napoli nel 1968. Ha pubblicato tre raccolte di poesie ed è autore di testi teatrali. In narrativa ha esordito nel 2006 con due racconti in Men on Men 5 (Mondadori). Ha scritto i romanzi Acqua Storta (Meridiano Zero, 2008 - anche con il cd del recital La versione dell'acqua) e Pozzoromolo (Meridiano Zero, 2009), il racconto lungo Calore (Senzapatria, 2010), la raccolta di racconti Istruzioni per un addio (Azimut, 2010), il reportage A Neopoli nisciuno è neo (Laterza, 2012).
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