Nel gruppo Thrillerpages, l'altra sera è nata una discussione:
"Lasciate generalmente i libri " bruttarelli" a metà o li finite sempre e comunque mal volentieri ?"
Io di botto ho risposto "LI MOLLO".
A pensarci bene però dovrei aggiungere "NON SEMPRE" ,dipende chi è l'autore.
"Lasciate generalmente i libri " bruttarelli" a metà o li finite sempre e comunque mal volentieri ?"
Io di botto ho risposto "LI MOLLO".
A pensarci bene però dovrei aggiungere "NON SEMPRE" ,dipende chi è l'autore.
Infatti questo libro all'inizio non mi stava entusiasmando per niente, ma continuavo a dirmi, cazzo, è Trevanian! Ho letto recensioni fantastiche su "Shibumi-Il ritorno delle gru" e ok, io non l'ho letto e..... non posso mollarlo, devo continuare. E meno male, perché si è rivelata una lettura fantastica, che mi ha emozionato parecchio, a cui ho pensato per giorni.
L'inizio è lento, si parla di Montreal, più precisamente di un suo quartiere, il Main. Si parla di LaPointe, che da una vita e con i suoi metodi cerca di far rispettare la legge in questo quartiere, tutte le notti prima di rincasare "mette a letto la strada", fa il suo giro di ronda per assicurarsi che sia tutto in ordine, tratta il quartiere come un figlio.
Si parla delle sue partite a pinnacolo con gli amici, dei suoi amici. Dopo un po' di pagine avviene l'omicidio, un ragazzo Italiano ucciso a coltellate, in strada, che sembra quasi passare in secondo piano perché entrano in scena gli altri personaggi e si parla di loro e intanto il libro comincia a piacerti lo stesso, anche se pensi che forse non è un noir, ma le cose che dice sono a tratti poesia, sono argomenti malinconici che emozionano e fanno riflettere. LaPoint è un agente a cui è morta la moglie e ha dei metodi rudi per farsi rispettare. Voi direte: allora è sempre la solita manfrina, lo stereotipo del poliziotto nei libri noir. Invece no, non fa mai la figura dell'eroe a tutti a costi, non ha donne fottutamente belle che cadono ai suoi piedi, sfoga le sue voglie a puttane ma non gratis, le paga. Puttane che conosce perché si sa, sanno sempre tutto, tutti i loro clienti si confidano e per un poliziotto sono sempre una buona fonte.
Si parla delle sue partite a pinnacolo con gli amici, dei suoi amici. Dopo un po' di pagine avviene l'omicidio, un ragazzo Italiano ucciso a coltellate, in strada, che sembra quasi passare in secondo piano perché entrano in scena gli altri personaggi e si parla di loro e intanto il libro comincia a piacerti lo stesso, anche se pensi che forse non è un noir, ma le cose che dice sono a tratti poesia, sono argomenti malinconici che emozionano e fanno riflettere. LaPoint è un agente a cui è morta la moglie e ha dei metodi rudi per farsi rispettare. Voi direte: allora è sempre la solita manfrina, lo stereotipo del poliziotto nei libri noir. Invece no, non fa mai la figura dell'eroe a tutti a costi, non ha donne fottutamente belle che cadono ai suoi piedi, sfoga le sue voglie a puttane ma non gratis, le paga. Puttane che conosce perché si sa, sanno sempre tutto, tutti i loro clienti si confidano e per un poliziotto sono sempre una buona fonte.
Tutti i personaggi di questo libro sono dannatamente "umani" ed è questo forse che mi ha fatto amare così tanto questo libro.
Non aspettatevi azione o suspense, aspettatevi un libro ricco di contenuti, sicuramente malinconico, con una trama che non fa una grinza. Trevanian vi porterà assolutamente fuori dai binari, non saprete mai chi possa essere l'assassino, vi farà brancolare nel buio fino alla fine, perché è proprio nelle pagine finali che vi accorgerete di aver letto un bellissimo noir.
Se volete leggerlo lo trovate nelle bancarelle dell'usato, era stato edito da Garzanti tempo fa, e se non lo trovate, potete scaricarlo qui:
Se volete leggerlo lo trovate nelle bancarelle dell'usato, era stato edito da Garzanti tempo fa, e se non lo trovate, potete scaricarlo qui:
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