Voto
Pensate a Viareggio, il capoluogo della Versilia: viene in mente una tranquilla cittadina di mare e di villeggiatura, magari un po’ più grande di altre, il Carnevale, Torre del Lago e Puccini. Insomma, un luogo familiare ai più, che un po’ ci sembra di conoscere, anche se magari ci siamo stati solo di passaggio.
E invece no: a Viareggio, dietro il sipario di un’apparente normalità, conducono la propria esistenza anche personaggi originali, che nascondono storie vissute imprevedibili, passate e presenti, sconosciute ai più (persino ai familiari stretti), che nascono intrecciate, poi si dipanano in tempi lunghi e in luoghi lontani, e infine si riuniscono per l’azione di qualcuno che stringe i nodi perché vuole che vengano al pettine, un pettine che si rivela sempre più insanguinato.
Perché la storia parte da un assassinio del tutto inspiegabile, in apparenza: ma, come si è detto, nella Viareggio di Francesca Monica Campolo, non contano le evidenze visibili a occhio nudo, bisogna prendere coscienza dell’esistenza di una “faccia nascosta della luna”, e trovare i mezzi e il coraggio per esplorarla.
Dall’ispirazione dell’autrice nasce un giallo a enigma, in cui, citando la quarta di copertina, “le cose non sono mai come sembrano”, però non si ricorre al facile e (a me) sgradito artificio dell’improvviso colpo di scena che, dal nulla, risolve l’intrigo, bensì si sfida chi legge a cogliere gli indizi sparsi nelle pieghe dei dialoghi tra i personaggi, o – più difficile – a ricordare dettagli che sembrano insignificanti nelle pagine precedenti, e acquistano valore quando li si connette a ciò che si scopre dopo.
La sfida è condotta in prima persona, nel senso che chi mena la danza, salvo una breve parentesi un po’ repentina, è l’io narrante della protagonista, e il lettore, anche grazie ad uno stile quasi sempre leggero (con qualche concessione, un po’ stonata, a dialoghi improvvisamente troppo ricercati), viene coinvolto nell’indagine, e ne vive in diretta gli sviluppi, così che le sue “cellule grigie” elaborano ipotesi e connessioni contemporaneamente a chi conduce l’inchiesta sulla carta. E, mentre in qualche modo collabora, sviluppa una sorta di empatia con la protagonista, sorprendendosi insieme a lei, e “partecipando” la sua storia.
Nella prefazione, Francesca Monica Campolo avverte che non si tratta del suo primo romanzo, ma che lo considera la propria vera opera prima: dunque è un esordio, che (è stato pubblicato nel 2006), al netto di qualche imprecisione stilistica e di qualche inciso autoreferenziale su piccole vicende, insignificanti per la storia principale, che la protagonista si compiace di narrare, prometteva più che bene, lasciando intuire una vivace fantasia e un’ottima padronanza della trama.
Cercherò di recuperare i romanzi successivi: sono curioso di vedere come sono state mantenute queste promesse.
TRAMA: A Viareggio nella notte tra il 29 e il 30 settembre Frankie Da Silva, appassionato di windsurf, viene brutalmente assassinato nella sua casa sul mare con una coltellata alla gola.
Gli inquirenti appaiono subito spiazzati. La porta d’ingresso senza segni di scasso, l’arma introvabile, una vittima senza precedenti né relazioni pericolose. Al titolare dell’indagine, il commissario Raffaelli, si affiancano un detective privato e la fidanzata della stessa vittima. La prima domanda a cui devono rispondere è chi fosse in realtà Frankie. La seconda, quali segreti possa celare una tranquilla cittadina come Viareggio. Scopriranno presto che le cose non sono mai come sembrano.
Un giallo ben costruito, indizi onesti, sapientemente mischiati ad arte. Il lettore è coinvolto e catturato nella narrazione fin dalla prima pagina. Un intrigante mistero da risolvere ragionando, usando insomma più le nostre cellule grigie che un manuale di criminologia.
Titolo La faccia nascosta della luna
Autore Campolo Monica
Prezzo € 10,00
Dati 2006, 216 p., brossura
Editore Giovane Holden (collana Mysterious Park)
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Fonte: Thrillerpages.blogspot.com
Pensate a Viareggio, il capoluogo della Versilia: viene in mente una tranquilla cittadina di mare e di villeggiatura, magari un po’ più grande di altre, il Carnevale, Torre del Lago e Puccini. Insomma, un luogo familiare ai più, che un po’ ci sembra di conoscere, anche se magari ci siamo stati solo di passaggio.
E invece no: a Viareggio, dietro il sipario di un’apparente normalità, conducono la propria esistenza anche personaggi originali, che nascondono storie vissute imprevedibili, passate e presenti, sconosciute ai più (persino ai familiari stretti), che nascono intrecciate, poi si dipanano in tempi lunghi e in luoghi lontani, e infine si riuniscono per l’azione di qualcuno che stringe i nodi perché vuole che vengano al pettine, un pettine che si rivela sempre più insanguinato.
Perché la storia parte da un assassinio del tutto inspiegabile, in apparenza: ma, come si è detto, nella Viareggio di Francesca Monica Campolo, non contano le evidenze visibili a occhio nudo, bisogna prendere coscienza dell’esistenza di una “faccia nascosta della luna”, e trovare i mezzi e il coraggio per esplorarla.
Dall’ispirazione dell’autrice nasce un giallo a enigma, in cui, citando la quarta di copertina, “le cose non sono mai come sembrano”, però non si ricorre al facile e (a me) sgradito artificio dell’improvviso colpo di scena che, dal nulla, risolve l’intrigo, bensì si sfida chi legge a cogliere gli indizi sparsi nelle pieghe dei dialoghi tra i personaggi, o – più difficile – a ricordare dettagli che sembrano insignificanti nelle pagine precedenti, e acquistano valore quando li si connette a ciò che si scopre dopo.
La sfida è condotta in prima persona, nel senso che chi mena la danza, salvo una breve parentesi un po’ repentina, è l’io narrante della protagonista, e il lettore, anche grazie ad uno stile quasi sempre leggero (con qualche concessione, un po’ stonata, a dialoghi improvvisamente troppo ricercati), viene coinvolto nell’indagine, e ne vive in diretta gli sviluppi, così che le sue “cellule grigie” elaborano ipotesi e connessioni contemporaneamente a chi conduce l’inchiesta sulla carta. E, mentre in qualche modo collabora, sviluppa una sorta di empatia con la protagonista, sorprendendosi insieme a lei, e “partecipando” la sua storia.
Nella prefazione, Francesca Monica Campolo avverte che non si tratta del suo primo romanzo, ma che lo considera la propria vera opera prima: dunque è un esordio, che (è stato pubblicato nel 2006), al netto di qualche imprecisione stilistica e di qualche inciso autoreferenziale su piccole vicende, insignificanti per la storia principale, che la protagonista si compiace di narrare, prometteva più che bene, lasciando intuire una vivace fantasia e un’ottima padronanza della trama.
Cercherò di recuperare i romanzi successivi: sono curioso di vedere come sono state mantenute queste promesse.
Recensione di Michele Di Marco
TRAMA: A Viareggio nella notte tra il 29 e il 30 settembre Frankie Da Silva, appassionato di windsurf, viene brutalmente assassinato nella sua casa sul mare con una coltellata alla gola.
Gli inquirenti appaiono subito spiazzati. La porta d’ingresso senza segni di scasso, l’arma introvabile, una vittima senza precedenti né relazioni pericolose. Al titolare dell’indagine, il commissario Raffaelli, si affiancano un detective privato e la fidanzata della stessa vittima. La prima domanda a cui devono rispondere è chi fosse in realtà Frankie. La seconda, quali segreti possa celare una tranquilla cittadina come Viareggio. Scopriranno presto che le cose non sono mai come sembrano.
Un giallo ben costruito, indizi onesti, sapientemente mischiati ad arte. Il lettore è coinvolto e catturato nella narrazione fin dalla prima pagina. Un intrigante mistero da risolvere ragionando, usando insomma più le nostre cellule grigie che un manuale di criminologia.
Titolo La faccia nascosta della luna
Autore Campolo Monica
Prezzo € 10,00
Dati 2006, 216 p., brossura
Editore Giovane Holden (collana Mysterious Park)
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Fonte: Thrillerpages.blogspot.com
Francesca monica Campolo esordisce nel 2005 con L’Elisir del diavolo, scritto a quattro mani con Luciano Cini e pubblicato con le edizioni Il Molo di Viareggio.
Nel 2006 finalista del Premio letterario Il Molo- Città di Viareggio con il racconto Costa viola, pubblicato nell’antologia omonima.
Sempre nel 2006, pubblicazione del romanzo giallo La faccia nascosta della luna, da parte della Giovane Holden Edizioni di Viareggio.
Nel 2007 pubblicazione del racconto C’è un mistero in ogni dove, legato al progetto di adozione a distanza di una bambina angolana e contenuto nell’antologia Sono ancora una bambina. Proteggimi, sempre edito dalla Giovane Holden Edizioni.
Sempre per la Giovane Holden Edizioni pubblicazione nel 2007 del libro sottile Destino fatale.
Nel 2007 vincitrice del Premio speciale “Delitto d’autore” con il manoscritto inedito L’ultima donna e della Menzione d’onore per il racconto inedito L’ultima seduzione.
A Novembre 2007 pubblicazione sempre con la Giovane Holden Edizioni del romanzo giallo Le ombre lunghe, che ha ottenuto il terzo posto nel Premio letterario nazionale di poesia e narrativa “Spazio Donna” di Striano (NA) ed è stato segnalato al Premio letterario di poesia e narrativa “Il litorale” di Ronchi (MS).
Il romanzo Le ombre lunghe è stato presentato a febbraio al Caffè della Versiliana da Romano Battaglia.
Nel mese di ottobre 2009 è stato pubblicato il suo quarto romanzo dal titolo L’ultima donna, sempre edito dalla Giovane Holden Edizioni.
A marzo 2010 è stato pubblicato il racconto L’ultima seduzione, sull’antologia Nero Toscana, Giulio Perrone editore.
A dicembre 2010 è uscito il suo quinto romanzo Reptilia.
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