Recensione a cura di Massimo Minimo
"La pesca dello spada" di Eugenio Tornaghi è il nuovo thriller edito da Novecento Media recensito da ThrillerPages
Due banchieri vengono uccisi a Milano a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. Il commissario Libero Cattaneo è chiamato a indagare nonostante l’evidente ostilità dei suoi superiori. Questo perché Cattaneo è un poliziotto “scomodo”, avulso ai giochi di potere; circostanza che gli è costata spesso avanzamenti di carriera. Il commissario, infatti, ha come unico scopo l’accertamento della verità e non si fa scrupolo di pestare i piedi a personaggi illustri della politica e della finanza. Quando del primo delitto è accusato un giovane basco, presunto terrorista, Cattaneo non si lascia persuadere così facilmente, nonostante i richiami a considerare conclusa l’inchiesta. Con l’aiuto di Lidia Frattini, il magistrato che l’ha voluto fortemente coinvolgere nelle indagini, il commissario si addentra nel nebuloso mondo della finanza.
Dopo false piste e colpevoli di comodo giungerà alla verità, che trae origine dalla crisi economica che sta travolgendo il nostro Paese.
L’autore ha costruito un pregevole thriller che trascina i lettori nella realtà finanziaria italiana, senza per questo tralasciare altri argomenti quali il terrorismo, i servizi segreti e la massoneria. Al racconto delle indagini si alternano pagine narrate in prima persona da un misterioso personaggio di cui scopriremo pian piano la vera identità e che contribuirà a spiegare il particolare titolo del romanzo. Fra tentativi di depistaggio e verità costruite a tavolino spicca la figura dell’integerrimo e testardo commissario Cattaneo, protagonista difficilmente dimenticabile. La bravura di Tornaghi sta anche nello spiegare con semplicità vari meccanismi del mondo della finanza, senza annoiare o spaesare i lettori.
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