Dopo aver letto "L'ombra del grande muro" del grande Léo Malet, finalmente l'ho trovato, erano mesi che cercavo "La vita è uno schifo", il primo libro della conosciuta "Trilogia nera". Romanzo datato, pubblicato alla fine degli anni quaranta, e di non facile reperibilità, è un piccolo gioiello del noir, che al tempo proclamò Malet uno dei capostipiti del noir Francese.
Il protagonista, Jean Fraiger, è un anarchico che per finanziare un progetto rivoluzionario inizia a rapinare furgoni portavalori che trasportano gli stipendi degli operai di grandi fabbriche, insieme ad altri soci. Ma il limite tra ideologia politica e terrorismo sarà presto superato, sfociando in rapine per l'arricchimento personale e omicidi completamente gratuiti, in un crescendo di violenza che lo porteranno progressivamente a perdersi all'interno del male nel senso più pieno ed assoluto.
Anche l'amore che Jean prova per la sua "donna impossibile" assume in questo romanzo un ruolo fondamentale, un ossessione malata, una frustrazione provata per la donna proibita, inarrivabile, che lo porta ad odiare se stesso e scatena in lui una brutale rabbia nei confronti del prossimo.
Insomma, un opera sicuramente per stomaci forti, molto dura e violenta, dove non manca nemmeno una sottile dolcezza e dove l'unica certezza è quella ripetuta assiduamente dal protagonista del libro Jean, "La vita è uno schifo".
Commento di Diego Thriller
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