Recensione a cura di Massimo Minimo
Roger Brown è un headhunter, un cacciatore di teste per le grandi multinazionali; si ritiene il migliore sulla piazza, probabilmente a ragione. Sposato con Diana, donna bellissima, Roger mantiene un tenore di vita ben al di sopra delle sue possibilità grazie ad un hobby molto particolare, il furto di quadri. Quando la moglie gli presenta Clas Greve, il cacciatore è convinto di aver trovato un’altra preda, ma presto i ruoli si invertono con conseguenze imprevedibili.
Scritto nel 2008, questo romanzo di Nesbø si distacca completamente da quelli dedicati ad Harry Hole. Il protagonista è un vero e proprio bastardo, tanto determinato nel suo lavoro quanto egoista nella vita privata, al punto da convincere la moglie ad abortire. Roger ama solo se stesso ed i soldi, che non gli bastano mai: perciò si “dedica” a rubare dipinti, uno dei quali, “La caccia al cinghiale calidonio” di Rubens, riveste un ruolo importante nello svolgimento della storia. Ho avuto qualche difficoltà nel dare un giudizio sul libro, perché ho trovato eccessive alcune scene (ad esempio quella del gabinetto esterno, anche se poi si scopre avere un significato). Lo stesso linguaggio mi è sembrato un po’ troppo forte e crudo, almeno per i miei gusti personali. Contemporaneamente, però, ci sono nel romanzo delle trovate davvero geniali (fate attenzione in particolar modo ai capelli del protagonista) ed il finale è uno dei più belli e sorprendenti che abbia mai letto. Facendo una sorta di media, posso dire che il cacciatore ha raggiunto ampiamente il suo scopo, quello di catturare la mia attenzione.
TRAMA: Una storia che esplode pagina dopo pagina a botte di colpi di scena. Con un protagonista che è il piú grande figlio di puttana in circolazione. Capace però di strattonarvi completamente dalla sua parte. Questo è un Nesbø alla massima potenza. A Roger Brown non manca niente. È intelligente. È ricco. Ha una moglie da paura. Un lavoro ufficiale come cacciatore di teste. E un hobby segreto, i furti d’arte. All’inaugurazione di una mostra gli presentano Clas Greve, che non è il candidato perfetto per l’assunzione di cui Roger si sta occupando, ma è il proprietario di una delle piú desiderabili opere d’arte di sempre. La lampadina si accende dentro la testa di Roger. Ecco il modo per diventare molto ma molto piú ricco di quanto non abbia mai osato immaginare. Il colpo comincia a prendere forma. Insieme ai guai, però. E, tempo un secondo, da cacciatore Roger si trasforma in preda…
Titolo Il cacciatore di teste
Autore Nesbø Jo
Prezzo di copertina € 18,00
Dati 2013, 293 p., brossura
Traduttore Cattaneo M. T.
Editore Einaudi (collana Einaudi. Stile libero big)
Roger Brown è un headhunter, un cacciatore di teste per le grandi multinazionali; si ritiene il migliore sulla piazza, probabilmente a ragione. Sposato con Diana, donna bellissima, Roger mantiene un tenore di vita ben al di sopra delle sue possibilità grazie ad un hobby molto particolare, il furto di quadri. Quando la moglie gli presenta Clas Greve, il cacciatore è convinto di aver trovato un’altra preda, ma presto i ruoli si invertono con conseguenze imprevedibili.
Scritto nel 2008, questo romanzo di Nesbø si distacca completamente da quelli dedicati ad Harry Hole. Il protagonista è un vero e proprio bastardo, tanto determinato nel suo lavoro quanto egoista nella vita privata, al punto da convincere la moglie ad abortire. Roger ama solo se stesso ed i soldi, che non gli bastano mai: perciò si “dedica” a rubare dipinti, uno dei quali, “La caccia al cinghiale calidonio” di Rubens, riveste un ruolo importante nello svolgimento della storia. Ho avuto qualche difficoltà nel dare un giudizio sul libro, perché ho trovato eccessive alcune scene (ad esempio quella del gabinetto esterno, anche se poi si scopre avere un significato). Lo stesso linguaggio mi è sembrato un po’ troppo forte e crudo, almeno per i miei gusti personali. Contemporaneamente, però, ci sono nel romanzo delle trovate davvero geniali (fate attenzione in particolar modo ai capelli del protagonista) ed il finale è uno dei più belli e sorprendenti che abbia mai letto. Facendo una sorta di media, posso dire che il cacciatore ha raggiunto ampiamente il suo scopo, quello di catturare la mia attenzione.
TRAMA: Una storia che esplode pagina dopo pagina a botte di colpi di scena. Con un protagonista che è il piú grande figlio di puttana in circolazione. Capace però di strattonarvi completamente dalla sua parte. Questo è un Nesbø alla massima potenza. A Roger Brown non manca niente. È intelligente. È ricco. Ha una moglie da paura. Un lavoro ufficiale come cacciatore di teste. E un hobby segreto, i furti d’arte. All’inaugurazione di una mostra gli presentano Clas Greve, che non è il candidato perfetto per l’assunzione di cui Roger si sta occupando, ma è il proprietario di una delle piú desiderabili opere d’arte di sempre. La lampadina si accende dentro la testa di Roger. Ecco il modo per diventare molto ma molto piú ricco di quanto non abbia mai osato immaginare. Il colpo comincia a prendere forma. Insieme ai guai, però. E, tempo un secondo, da cacciatore Roger si trasforma in preda…
Titolo Il cacciatore di teste
Autore Nesbø Jo
Prezzo di copertina € 18,00
Dati 2013, 293 p., brossura
Traduttore Cattaneo M. T.
Editore Einaudi (collana Einaudi. Stile libero big)
2 Lascia un commento:
Buona cosa inserire il nome del traduttore, come previsto per legge, no?
Buona cosa anche non mantenersi anonimi nel commento, no?
Comunque, se noti negli altri post di libri al 99% il traduttore è segnalato, questo è stato messo in ritardo perché, al momento della pubblicazione sul ns. blog, era di difficile reperibilità....
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