Recensione a cura di Diego Thriller Voto **/5
Completa mancanza di pathos, da parte mia. Non sono mai riuscito ad entrare in sintonia con Farragut, quarantottenne professore universitario, genitore amorevole e marito fin troppo mansueto che viene condannato per avere ucciso il fratello e in un giorno di fine estate si ritrova nel carcere di "Falconer". Qui perde la sua identità per assumere quella del prigioniero 734-508-32 e sprofondare negli abissi di una solitudine abitata solo dai rimorsi della dipendenza dall'eroina e di una dolorosa e lacerante omosessualità.
La scrittura mi è sembrata pesante, da romanzo ottocentesco, come le stesse e continue memorie e considerazioni del protagonista che, a mio parere e immaginazione, non sono coerenti con gli anni '70 nei quali è ambientato il libro. Per leggere le 148 pagine, che non sono molte, a volte ho anche adottato la "lettura veloce". In certi punti era veramente troppo pesante. Ho preso questo dopo aver letto un articolo su Satisfiction.it che riportava:
L'universo carcerario per me non è un professore che per sbaglio ha ucciso il fratello, e nemmeno i suoi compagni galeotti. In galera io mi immagino ladri e assassini che non riescono manco a mettere insieme una frase del libro di Cheever e che hanno ucciso per uccidere.
Ma non fate caso a me e provate a leggerlo: sono uno dei pochi a cui non è piaciuto.
Titolo Falconer
Autore Cheever John
Prezzo di copertina € 13,00
Su Amazon a €11,00
Dati 2001, 153 p.
Traduttore Capriolo E.
Editore Fandango Libri (collana Mine vaganti)
Completa mancanza di pathos, da parte mia. Non sono mai riuscito ad entrare in sintonia con Farragut, quarantottenne professore universitario, genitore amorevole e marito fin troppo mansueto che viene condannato per avere ucciso il fratello e in un giorno di fine estate si ritrova nel carcere di "Falconer". Qui perde la sua identità per assumere quella del prigioniero 734-508-32 e sprofondare negli abissi di una solitudine abitata solo dai rimorsi della dipendenza dall'eroina e di una dolorosa e lacerante omosessualità.
La scrittura mi è sembrata pesante, da romanzo ottocentesco, come le stesse e continue memorie e considerazioni del protagonista che, a mio parere e immaginazione, non sono coerenti con gli anni '70 nei quali è ambientato il libro. Per leggere le 148 pagine, che non sono molte, a volte ho anche adottato la "lettura veloce". In certi punti era veramente troppo pesante. Ho preso questo dopo aver letto un articolo su Satisfiction.it che riportava:
"Come dimenticare, ad esempio, l’universo carcerario di un capolavoro assoluto come il “Falconer” di John Cheever? Cheever, pur non avendo mai conosciuto la galera, sintetizza in due righe quello che Bunker cerca di esprimere da una vita: la fuga è semplice come la prigionia."Ecco per me è stato il contrario. Ma non per il "sintetizzare in due righe" ma per il fatto che si nota subito chi ha scritto per esperienza vissuta e chi no. Insomma, manca quella veridicità che ho incontrato nei libri di Edward Bunker, come pure la scrittura che preferisco nettamente, più secca e diretta.
L'universo carcerario per me non è un professore che per sbaglio ha ucciso il fratello, e nemmeno i suoi compagni galeotti. In galera io mi immagino ladri e assassini che non riescono manco a mettere insieme una frase del libro di Cheever e che hanno ucciso per uccidere.
Ma non fate caso a me e provate a leggerlo: sono uno dei pochi a cui non è piaciuto.
Titolo Falconer
Autore Cheever John
Prezzo di copertina € 13,00
Su Amazon a €11,00
Dati 2001, 153 p.
Traduttore Capriolo E.
Editore Fandango Libri (collana Mine vaganti)
0 Lascia un commento:
Posta un commento