Recensione a cura di Massimo Minimo
"L'intransigenza. I gialli del Dio perverso" di Paolo Calabrò è il nuovo thriller edito da Il Prato recensito da ThrillerPages
La parrocchia di San Leopoldo a Puntammare, nel casertano, subisce una devastazione notturna ad opera d’ignoti. I locali appartengono al Comune e, di conseguenza, il sindaco del paese vuole evitare scandali. Per questo le indagini vengono affidate a una coppia molto sui generis d’investigatori: Nico Baselice, vigile urbano e Maurizio Auriemma, impiegato tributario. I due non si prendono bene sin dall’inizio, costretti a collaborare loro malgrado e svolgere un compito che va ben al di là delle proprie funzioni e competenze. Auriemma, in particolare è un “forestiero” e nasconde un passato con molti lati oscuri; Baselice, dal canto suo, è rimasto vedovo con un figlio adolescente da crescere e passa notti insonni per cercare di risolvere il famoso cubo di Rubik. Man mano che l’indagine procede, i due si dovranno scontrare con la mentalità paesana che spesso isola alcune persone, portandole persino a trasferirsi altrove.
Nello stesso tempo il rapporto fra Nico e Maurizio si consolida, fino a diventare qualcosa di molto simile a un’amicizia.
La devastazione della chiesa è lo spunto per dare vita a un romanzo di carattere filosofico che tocca anche vari aspetti teologici. L’idea dominante è, infatti, quella del “Dio perverso”, ossia un Dio che si trasforma in una figura sadica e crudele che si diverte a tormentare l’uomo in ogni modo possibile. Più che la trama gialla in se stessa, è questo il tema principale del romanzo che, non a caso, reca come titolo “L’intransigenza”.
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