Da Aprile 2012
TRAMA: Cadaveri più o meno eccellenti e killer imprendibili nella Milano degli ultimi vent’anni.
I delitti perfetti esistono. Sono quelli senza colpevole. Sono i processi che terminano con un’assoluzione, i faldoni chiusi con una richiesta di archiviazione, le centinaia di pagine di interrogatori, informative e relazioni della scientifica dove il particolare sfugge, la prova è sfocata, gli orari non combaciano. Magari diventano, se riesumati anni dopo, «cold case», come da fortunata definizione di conio poliziesco-televisivo. Esistono anche gli assassini perfetti, ma sono meno. Sfuggono, spesso aiutati più dalle circostanze che dall’istinto, dilettanti fortunati più che professionisti attenti.
A Milano le statistiche dicono che l’80% degli omicidi vengono risolti da polizia e carabinieri, investigatori capaci e scrupolosi, non infallibili però.
Rileggendo gli ultimi vent’anni di cronaca nera a Milano e provincia, il numero degli omicidi senza assassino – poco meno di 300 – potrebbe provocare vertigini. Molti appartengono alle faide di mafia e ’ndrangheta di inizio anni Novanta, qualcuno ha trovato un colpevole anni dopo nelle aule di tribunale, grazie alla dichiarazione di qualche pentito. Scene di guerra, ordinarie storie di mala e di mafie. Sono «gli altri» omicidi, e la normalità delle «altre» vittime, a raccontare le storie più dolorose e misteriose insieme. La clochard adottata da un quartiere, trucidata per strada senza perché. Il ristoratore fulminato sul marciapiede senza che gli venisse tolto un centesimo di tasca. L’ex tossico finito prima che si ricostruisse una vita fuori di galera. Lo stimato primario e il commercialista delle cooperative, il gallerista e l’imprenditore, la casalinga disperata e l’edicolante gentile. Storie e inchieste scivolate via dopo due giorni dalle pagine dei quotidiani. Memorie, nere, da recuperare.
Titolo Milano cold case
Autore Massimo Pisa
Prezzo di copertina € 17,00
Dati 2012, 192 p.
Editore Dalai
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TRAMA: Cadaveri più o meno eccellenti e killer imprendibili nella Milano degli ultimi vent’anni.
I delitti perfetti esistono. Sono quelli senza colpevole. Sono i processi che terminano con un’assoluzione, i faldoni chiusi con una richiesta di archiviazione, le centinaia di pagine di interrogatori, informative e relazioni della scientifica dove il particolare sfugge, la prova è sfocata, gli orari non combaciano. Magari diventano, se riesumati anni dopo, «cold case», come da fortunata definizione di conio poliziesco-televisivo. Esistono anche gli assassini perfetti, ma sono meno. Sfuggono, spesso aiutati più dalle circostanze che dall’istinto, dilettanti fortunati più che professionisti attenti.
A Milano le statistiche dicono che l’80% degli omicidi vengono risolti da polizia e carabinieri, investigatori capaci e scrupolosi, non infallibili però.
Rileggendo gli ultimi vent’anni di cronaca nera a Milano e provincia, il numero degli omicidi senza assassino – poco meno di 300 – potrebbe provocare vertigini. Molti appartengono alle faide di mafia e ’ndrangheta di inizio anni Novanta, qualcuno ha trovato un colpevole anni dopo nelle aule di tribunale, grazie alla dichiarazione di qualche pentito. Scene di guerra, ordinarie storie di mala e di mafie. Sono «gli altri» omicidi, e la normalità delle «altre» vittime, a raccontare le storie più dolorose e misteriose insieme. La clochard adottata da un quartiere, trucidata per strada senza perché. Il ristoratore fulminato sul marciapiede senza che gli venisse tolto un centesimo di tasca. L’ex tossico finito prima che si ricostruisse una vita fuori di galera. Lo stimato primario e il commercialista delle cooperative, il gallerista e l’imprenditore, la casalinga disperata e l’edicolante gentile. Storie e inchieste scivolate via dopo due giorni dalle pagine dei quotidiani. Memorie, nere, da recuperare.
Titolo Milano cold case
Autore Massimo Pisa
Prezzo di copertina € 17,00
Dati 2012, 192 p.
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