Le colpe dei padri

Le colpe dei padri nel romanzo Ossessione di Nora Roberts (TimeCrime)

Il mondo sta cambiando, o forse è sempre stato così solo che ora se ne parla di più. Probabilmente certi fatti di cronaca nera di cui sentiamo parlare ogni giorno ci sono sempre stati, ma ora grazie ai media e ai nuovi media viene dato il giusto risalto.

E' di ieri che una ragazza argentina ha accusato il padre di averla violentata e fatta diventare la sua schiava sessuale per oltre 20 anni rimanendo incinta e partorendo per ben 8 volte.

Ma non è l'unico caso, è solo l'ultimo che viene in mente aprendo le pagine dei giornali.

Ebbene, il padre da sempre è visto come una figura centrale dai propri figli, qualcuno che debba tutelare e difendere moralmente e fisicamente la propria prole, qualcuno su cui poter sempre contare. Qualcuno che c'è e che ci dovrà essere sempre, contrapponendo la  propria “rudezza” all'amore tenero e incondizionato della madre, insomma un ovvio caposaldo intorno cui deve girare la vita dei figli, bimbi prima, adolescenti e adulti poi.

Quando viene a mancare questa sicurezza, questo punto saldo, quando l'asse focale della vita di un ragazzo (di qualunque età sia) pende in modo sbagliato, errato, allora la cosa non può che inficiare anche la crescita del ragazzo stesso.

Quando in psicologia si valuta la mente di un uomo si risale dapprima al rapporto con la madre e il padre e poi si analizza tutto il vissuto, questo a rimarcare ancora di più la centralità di tali figure.

E' proprio da questo assunto che parte la scrittrice Nora Roberts nel suo romanzo Ossessione, un libro che non racconta solo una vicenda intrigante e dalle mille sfaccettature, ma crea dei personaggi vivi, veri, incentrati proprio sul rapporto figlia-padre, un rapporto tutto da scoprire.

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