Recensione a cura di Massimo Minimi
"Il rumore della pioggia" di Gigi Paoli è il nuovo noir Giuntoli Editore recensito da ThrillerPages
In una Firenze sferzata da una pioggia incessante, viene rinvenuto il cadavere del commesso di un negozio di antichità religiose. L’uomo è stato massacrato con ben ventitré coltellate e l’assassino ha agito in un lasso di tempo così breve da sembrare un fantasma. Il locale, così come tutto il palazzo che lo ospita, appartiene alla Curia fiorentina e vi si trova anche l’Economato. Ciò rende le indagini ancora più complicate, che sono affidate a un reparto speciale dei Carabinieri, guidato dal colonnello Lion. Dal punto di vista giornalistico la vicenda è coperta da Carlo Marchi, cronista di giudiziaria presso un noto quotidiano locale. Grazie alle sue conoscenze nell’ambito della magistratura, Marchi è un assiduo frequentatore del nuovo Palazzo di Giustizia, da lui definito Gotham. Seguendo varie piste, il cronista si convince che il delitto abbia a che fare con la massoneria, ancora molto potente nel capoluogo toscano. La verità si rivelerà ben più complessa, mentre la pioggia continua a cadere e la visita del presidente israeliano contribuisce a bloccare ulteriormente la città.
Il romanzo d’esordio di Gigi Paoli convince per tanti motivi. La storia è narrata attraverso due punti di vista: quello delle indagini ufficiali di cui si occupano Lion e il magistrato Mastrantonio e poi il lato giornalistico. I capitoli che riguardano Marchi sono scritti in prima persona: veniamo così a conoscenza anche della vita privata del cronista, padre single di una figlia di dieci anni che lo comanda a bacchetta. L’autore si muove a proprio agio nel mondo della carta stampata, essendo stato egli stesso cronista di giudiziaria per ben quindici anni. Per questo descrive alla perfezione la realtà di un quotidiano sempre a rischio di chiusura e diretto da persone il cui unico scopo è vendere copie. Anche l’ambientazione contribuisce a tenere alta la tensione narrativa: una Firenze nera, gotica, resa ancora più buia e oscura dalla pioggia. Non mancano alcune pagine in cui il clima del romanzo si stempera, grazie soprattutto alla figura di Donata Marchi, un vero e proprio peperino che inizia a dare del filo da torcere al padre. Dopo questo bell’esordio attendiamo con curiosità la prossima opera dell’autore.
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