Recensione a cura di Don Rodrigo
"La ragazza che sapeva troppo" di M.R. Carey è il thriller Newton Compton Editori recensito oggi da ThrillerPages
Melanie è una bambina particolare: la sua vita si alterna tra una stanza spoglia, dove può solo guardare due fotografie sul muro, e un’aula dove viene portata, con la forza, ogni mattina. Quando arrivano i soldati per condurla di fronte agli insegnati, lei si deve far trovare pronta su una sedia con speciali legacci, viene legata e assieme ad altri bambini della sua età partecipa alla lezione. Come gli altri, viene nutrita solo una volta alla settimana e lavata con speciali getti di disinfettante.
Fuori, la terra è stata falcidiata da un virus che ha annientato la maggior parte della popolazione, e pare che Melanie e gli altri bambini possano aiutare a trovare una cura.
Ma ovviamente le cose non sono così semplici: all’improvviso la base dove viene segregata è attaccata dai ribelli e la bambina, assieme a uno sparuto gruppo di superstiti, riesce a fuggire. E a questo punto tutto diventa chiaro: il virus, le conseguenza sul genere umano e il ruolo di Melanie stessa…
Senza raccontarvi troppo della storia, per evitare spoiler, è impossibile riuscire a definire questo strepitoso libro di M.R. Carey. Posso solo dire che mi ha sorpeso e non poco. La scrittura è lineare, estremamente semplice, ma per questo efficace a descrivere il mondo post apocalittico in cui è ambientata.
Il libro cominica lentamente, con la routine della bambina, ma poi tutto cambia, prende forma e ritmo. La prospettiva del lettore viene ribaltata poco a poco, fino a farlo immedesimare con gli “aguzzini” di Melanie. A un certo punto ci chiederemo: chi sono i cattivi e chi i buoni?
E la risposta sarà tutt’altro che scontata, così come non è scontato lo splendido finale. A qualcuno, forse, avrà lasciato l’amaro in bocca ma a pensarci bene non poteva che finire così…
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