Recensione a cura di Patrizia Seghezzi Voto ****/5
Gran bel thriller, e di questi tempi non è facile scovare un libro che ti coinvolga, ti faccia riflettere e ti faccia rimanere con l'amaro in bocca quando l'hai finito.
La classica indagine alla ricerca di un assassino spietato che ha ucciso una donna incinta sventrandola e lanciando il feto contro il muro è l'inizio del libro. Ma non tutto è come sembra e molte cose non tornano, soprattutto al profiler Germano (personaggio alquanto discutibile sul piano morale) che, nel corso delle indagini troverà decisamente pane per i suoi denti.
Un incastro di situazioni, vicoli senza uscita, improvvisi cambi di scena portano alla soluzione finale, inaspettata e davvero amara, tanto amara...
TRAMA: Isabella si sveglia di colpo, immersa in un incubo nero. Intorno a lei tutto è buio. Le braccia e le gambe, divaricate, sono legate alla spalliera del letto. Un giro di nastro adesivo le serra la bocca. Isabella vorrebbe urlare, ma non può. Scalciare, liberarsi, e non può. Mentre cerca di abituare gli occhi all'oscurità, vede un bagliore fendere la notte. Di fronte a sé, avverte una presenza che sembra riempire la stanza. Poi, una voce minacciosa e solo il buio. Sono passati quaranta giorni da quando Isabella Sassoli, giovane e brillante avvocato, appartenente a una famiglia facoltosa, è stata ritrovata senza vita nella propria camera, in una villa alle porte di Rimini. Quaranta interminabili giorni e non un indizio, una prova che permetta di incolpare qualcuno di quel crimine atroce. Per questo la procura ha deciso di ricorrere a lui, Andrea Germano, un profiler che potrebbe aiutare gli inquirenti a far luce sulla vicenda. Germano non è simpatico, ma è bravo. Sicuro di sé, ai limiti dell'arroganza, possiede una dote che ne fa un collaboratore prezioso: sa ricostruire la psicologia di un assassino in base a quello che trova sulla scena del delitto. Analizzando gli incartamenti, Germano capisce di trovarsi di fronte a un assassino freddo, spietato, capace di cancellare ogni traccia e con una ferocia pari all'intelligenza. Un assassino che intende uccidere ancora, sotto il naso di chi lo bracca. Accettando una sfida che lo tocca sul piano personale, Germano imbocca strade che non avrebbe mai pensato di percorrere, vicino, troppo, a ciò che ha di più caro.
Gran bel thriller, e di questi tempi non è facile scovare un libro che ti coinvolga, ti faccia riflettere e ti faccia rimanere con l'amaro in bocca quando l'hai finito.
La classica indagine alla ricerca di un assassino spietato che ha ucciso una donna incinta sventrandola e lanciando il feto contro il muro è l'inizio del libro. Ma non tutto è come sembra e molte cose non tornano, soprattutto al profiler Germano (personaggio alquanto discutibile sul piano morale) che, nel corso delle indagini troverà decisamente pane per i suoi denti.
Un incastro di situazioni, vicoli senza uscita, improvvisi cambi di scena portano alla soluzione finale, inaspettata e davvero amara, tanto amara...
TRAMA: Isabella si sveglia di colpo, immersa in un incubo nero. Intorno a lei tutto è buio. Le braccia e le gambe, divaricate, sono legate alla spalliera del letto. Un giro di nastro adesivo le serra la bocca. Isabella vorrebbe urlare, ma non può. Scalciare, liberarsi, e non può. Mentre cerca di abituare gli occhi all'oscurità, vede un bagliore fendere la notte. Di fronte a sé, avverte una presenza che sembra riempire la stanza. Poi, una voce minacciosa e solo il buio. Sono passati quaranta giorni da quando Isabella Sassoli, giovane e brillante avvocato, appartenente a una famiglia facoltosa, è stata ritrovata senza vita nella propria camera, in una villa alle porte di Rimini. Quaranta interminabili giorni e non un indizio, una prova che permetta di incolpare qualcuno di quel crimine atroce. Per questo la procura ha deciso di ricorrere a lui, Andrea Germano, un profiler che potrebbe aiutare gli inquirenti a far luce sulla vicenda. Germano non è simpatico, ma è bravo. Sicuro di sé, ai limiti dell'arroganza, possiede una dote che ne fa un collaboratore prezioso: sa ricostruire la psicologia di un assassino in base a quello che trova sulla scena del delitto. Analizzando gli incartamenti, Germano capisce di trovarsi di fronte a un assassino freddo, spietato, capace di cancellare ogni traccia e con una ferocia pari all'intelligenza. Un assassino che intende uccidere ancora, sotto il naso di chi lo bracca. Accettando una sfida che lo tocca sul piano personale, Germano imbocca strade che non avrebbe mai pensato di percorrere, vicino, troppo, a ciò che ha di più caro.
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