giovedì, ottobre 13

INTERVISTA a Joe Lansdale



Prima di tutto, clicca il video e accompagna con la musica la tua lettura! 
Grazie Joe, da tutto il gruppo e tutto lo staff di Thrillerpage per aver accettato la nostra intervista.
Possiamo cominciare?
Cielo di sabbia ha a che fare con un evento storico avvenuto negli Stati Uniti, ce lo spieghi?




Era il periodo delle Dust Bowl , le grandi tempeste di polvere che flagellarono il paese durante la più grande crisi economica della storia americana. Al confronto quella di oggi è una passeggiata di salute. Il terreno era secco e arido a causa delle eccessive coltivazioni ed il vento se lo portava via e distruggeva il raccolto. E poi cerano gli insetti affamati ed i conigli. Una lunga catena di danni che andò avanti per parecchi anni. La gente moriva a causa della polvere nei polmoni, per la mancanza di cibo, acqua e così via. E’ stato un periodo terribile, ma allo stesso tempo, affascinante. Quelle tempeste erano così grandi che rendevano la campagna scura come la notte. Raschiavano via la vernice dai muri delle case, accecavano la gente , in alcuni casi in modo permanente e a volte laceravano persino la pelle.


Continua a a leggere e clicca il video .....


Come mai hai voluto raccontare questa storia? Com'è nata?

I miei genitori erano cresciti in quel periodo. Quando sono nato mio padre aveva poco più di quarant’anni, mia madre qualcosa meno, erano quindi diventati grandi proprio durante quel periodo e ne avevano esperienza diretta. Loro e altri miei parenti parlavano spesso della Grande Depressione: è una cosa che mi accompagna da sempre.

I tuoi romanzi hanno un'indubbia connotazione noir anche se le battute al fulmicotone e i lieto fine non mancano quasi mai (soprattutto nelle avventure di Hap Collins e Leonard Pine), ti vengono spontanee o sono frutto di meditazione?

Io ho indubbiamente una connotazione noir, ma davvero non ci penso quando scrivo, e non tutti i miei romanzi hanno un lieto fine. La maggior parte dei finali dei miei libri è agrodolce, se va bene.

In alcuni tuoi libri scrivi cose molto crude e molto violente, parli di pedofilia e morte, da cosa nasce questo desiderio?

Non scrivo di pedofilia in modo crudo. Non descrivo mai nulla del genere fatto a bambini, quello è il limite che non oltrepasso. Posso parlare di pedofili, e degli effetti degli abusi sui bambini, ma non descrivo mai l’abuso in maniera diretta. Ma vado dritto al punto e posso essere crudo riguardo ad altre cose. Ma non c’è alcun tipo di compiacimento in quello., è una cosa abominevole.

Qual'è il prossimo libro che sarà pubblicato in Italia?

EDGE OF DARK WATER. Anche questo romanzo è ambientato nel periodo della Grande depressione, ma di genere diverso e si svolge nel profondo est del Texas. Sarà pubblicato negli Usa a Marzo e non so esattamente quando uscirà in Italia, forse a Maggio

È vero che hai intenzione di ambientare un romanzo in Italia?

E’ vero, amo l’Italia ed ho provato a scrivere un romanzo ambientato nel vostro paese, ma sino ad ora non ci sono riuscito.

La giornata tipo di Joe Lansdale è?

Mi sveglio. Prendo il caffè e faccio una colazione leggera, solitamente una barretta di muesli, porto fuori il cane e vado a lavorare. Di norma lavoro tutte le mattine per circa tre ore. Di tanto in tanto anche di più. Negli ultimi due anni ho iniziato ad aumentare le ore di lavoro, e se qualcosa mi colpisce, la scrivo. Ma la media è quella delle tre ore ogni mattina con circa dalle tre alle cinque pagine scritte.

Quando hanno iniziato a pubblicare i tuoi libri? Hai avuto dei rifiuti dalle case editrici antecedenti alla tua prima pubblicazione?

Scrissi il primo pezzo che vendette quando avevo 21 anni, nel 1973. Era un articolo. Credo fosse un anno o due prima che il pezzo fosse poi realmente pubblicato con il nome di mia madre. L’idea era sua, me la disse ed io la scrissi. Per un po’ vendetti tutti gli articoli che scrissi dopo quello, poi ,quando mi dedicai ai romanzi, ricevetti rifiuti, parecchi. Ma poi finalmente iniziai a vendere. Nel 1981, a 29 anni, iniziai a dedicarmi solo ed esclusivamente alla scrittura, ed è così da allora.

Io penso che uno scrittore, per essere davvero bravo, deve essere anche un grande lettore, concordi?

Sì, io leggo sempre ed ogni genere di libro.

Ci dici i tre libri di altri autori che ami in particolar modo?

“Il buio oltre la siepe” di Harper Lee., i racconti di Flannery O’ Conner “La vita che salvi può essere la tua”, i racconti di Ray Bradbury “ Paese d’ottobre” , “Le avventure di Huckleberry Finn” di Mark Twain. “ Un volo di colombe” di Larry McMurtry, ce ne sono tanti.

Quale tuo libro ti ha dato più soddisfazione?

Solitamente è quello che sto scrivendo, ma non sempre. Mi sono molto divertito nello scrivere “La sottile linea scura”. Ma con l’eccezione di due o tre libri, tutti sono stati una gioia. E quelli che mi avevano dato del filo da torcere sono poi venuti abbastanza bene. Davvero non c’è nessuna logica in questo.

Se non avessi fatto lo scrittore che lavoro avresti svolto?

Sarei potuto diventare un insegnante o dedicarmi a tempi pieno alle arti marziali

C’è un feeling particolare con il pubblico italiano?

C’è da parte mia : io lo amo .

Ci parli del tuo interesse per le arti marziali in genere?

Mio padre era un pugile ed un wrestler, e io ho iniziato quando avevo 11 anni. Mi esercitavo con le mosse della boxe e lui mi faceva provare le mosse del wrestling su lui. Ho iniziato ad appassionarmi allo Judo ed alle altre arti marziali appena adolescente e dopo un paio d’anni è iniziato tutto sul serio. Sono stato fortunato perché grazie allo YMCA di Tyler in Texas ho potuto conoscere molte diverse arti marziali. E ci ho dato dentro! Non ho mai smesso di praticare, anche se dovevo allenarmi da solo o con una o due persone. Mi piace , continuo a farlo ed ancora insegno.

Cosa ti inquieta?

Le persone. Mi piacciono prese singolarmente, ma se intese come razza umana, non le amo molto. Riusciamo meglio nei rapporti tra singoli, tra gruppi invece non molto.

Oltre che in Italia e Stati Uniti, dove hai maggiore seguito?

Non sono sicuro, oltre a questi due è abbastanza varia la cosa. Sembra però andare molto bene in Germania.

Joe, l'ultima volta che ti abbiamo visto è al festival Sugarpulp, e hai vinto il Sugarprize. Vuoi spendere due parole?

E’ stato veramente bello, sono molto onorato di aver ricevuto questo premio.

Da sinistra a destra
Michele Fiano, Joe Lansdale, Diego Thriller
Grazie per aver risposto alle nostre domande, gentile come sempre
Diego Thriller e Michele Fiano
Traduttrice del ll'intervista curata da Cristina Aicardi.










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