Autore Giorgio Scerbanenco
Prezzo di copertina € 13,00
Dati 2011, 240 p.
Editore Sellerio Palermo
TRAMA: Un’autentica sorpresa questo romanzo di Scerbanenco che viene pubblicato proprio nel centenario della sua nascita. Si aveva notizia di un sesto romanzo della serie con protagonista l’investigatore Jelling : il manoscritto era stato consegnato nel ‘43 dall’autore a Luigi Barzini jr, poi la guerra aveva travolto tutto e del testo si era persa ogni traccia. È stato ritrovato fortunosamente, privo di titolo e con un’ambientazione del tutto originale: un osservatorio astronomico. Federico Travel è il vecchio Direttore dell’Osservatorio. Con lui lavorano tre assistenti: Domenico Dammer, Tomaso Sharp e Veronica Fanse, quest’ultima legata sentimentalmente a Sharp. I tre (fra i 35 e i 40 anni) passano la notte a osservare il cielo: ore e ore con l’occhio fisso a stelle e pianeti, guidati da Travel, alla ricerca dell’asteroide n. 1983, battezzato «Veronica» dal direttore in omaggio alla sua collaboratrice. Sono ormai vicini a darne notizia alla comunità scientifica, ma l’asteroide risulta già osservato e il povero Travel viene sbeffeggiato sui giornali. Parallela all’attività scientifica si svolge la vicenda «criminale». Al laboratorio si presenta un giorno Fronder Hass, compagno di studi di Dammer, senza un soldo e visibilmente provato. Un vecchio trauma ha comportato una sua fragilità mentale e Dammer, per aiutarlo, lo fa assumere come segretario dell’Osservatorio. Un giorno Veronica viene trovata svenuta ai piedi di una scala con evidenti segni di strangolamento. Hass, sospettato, fugge e, rincorso da Sharp armato di pistola, viene ferito. Sul posto arriva Arthur Jelling, non più archivista ma promosso investigatore. Curiosamente proprio qualche tempo prima Jelling, appassionato di stelle, aveva visitato l’Osservatorio. Jelling inizia le indagini con il consueto rigore e capacità riflessiva. Fra asteroidi e pianeti, psichiatri e scienziati fanno capolino anche gli extraterrestri; in un’atmosfera grigia e irreale, la verità, molto più umana e terrestre, alla fine emerge.
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