Titolo La contessa nera
Autore Johns Rebecca
Prezzo di copertina € 18,60
Dati 2011, 323 p., rilegato
Traduttore Marseguerra C.
Editore Garzanti Libri
(collana Narratori moderni)
Disponibile anche in ebook
Leggi la recensione e la trama del libro
Ungheria, 1611. L'alba illumina l'imponente castello di Csejthe. Nella torre più alta, una donna completamente vestita di nero è sveglia da ore. Murata viva in una stanza fino alla morte: così ha decretato il conte palatino. Ma la contessa Erzsébet Bàthory non ha nessuna intenzione di accettare supinamente il destino che le viene imposto. Non l'ha mai fatto nella sua vita. Ha solo sei anni quando, nella sua dimora tra i freddi monti della Transilvania, assiste ad atti di violenza indicibili. Neanche quando, appena adolescente, è costretta a sposare l'algido e violento Ferenc Nàdasdy. Un uomo sempre lontano, più interessato alla guerra e alle scorribande che a lei. Erzsébet è sola, la responsabilità dei figli e dell'ordine nel castello di Sàrvàr è tutta sulle sue spalle. Spetta a lei gestire alleanze politiche e lotte di potere. Lotte sanguinose, piene di sotterfugi e tranelli, che fanno emergere la parte più oscura della contessa, un'anima nera. Strane voci iniziano a spargersi sul suo conto. Sparizioni di serve torturate e uccise, nobildonne svanite nel nulla. Chi è davvero la donna imprigionata tra le gelide pietre di Csejthe? È solo vittima di una cospirazione per toglierle il potere? O il male è l'unico modo per Erzsébet di sopravvivere in un mondo dominato dagli uomini? La contessa nera si ispira alla figura della prima serial killer della storia, Erzsébet Bàthory, la contessa sanguinaria. Padrona spietata, torturatrice di centinaia di giovani donne, assassina crudele.
Patrizia Seghezzi ha detto:
Voto: 1 2 3 4 5
Autore Johns Rebecca
Prezzo di copertina € 18,60
Dati 2011, 323 p., rilegato
Traduttore Marseguerra C.
Editore Garzanti Libri
(collana Narratori moderni)
Disponibile anche in ebook
Leggi la recensione e la trama del libro
Ungheria, 1611. L'alba illumina l'imponente castello di Csejthe. Nella torre più alta, una donna completamente vestita di nero è sveglia da ore. Murata viva in una stanza fino alla morte: così ha decretato il conte palatino. Ma la contessa Erzsébet Bàthory non ha nessuna intenzione di accettare supinamente il destino che le viene imposto. Non l'ha mai fatto nella sua vita. Ha solo sei anni quando, nella sua dimora tra i freddi monti della Transilvania, assiste ad atti di violenza indicibili. Neanche quando, appena adolescente, è costretta a sposare l'algido e violento Ferenc Nàdasdy. Un uomo sempre lontano, più interessato alla guerra e alle scorribande che a lei. Erzsébet è sola, la responsabilità dei figli e dell'ordine nel castello di Sàrvàr è tutta sulle sue spalle. Spetta a lei gestire alleanze politiche e lotte di potere. Lotte sanguinose, piene di sotterfugi e tranelli, che fanno emergere la parte più oscura della contessa, un'anima nera. Strane voci iniziano a spargersi sul suo conto. Sparizioni di serve torturate e uccise, nobildonne svanite nel nulla. Chi è davvero la donna imprigionata tra le gelide pietre di Csejthe? È solo vittima di una cospirazione per toglierle il potere? O il male è l'unico modo per Erzsébet di sopravvivere in un mondo dominato dagli uomini? La contessa nera si ispira alla figura della prima serial killer della storia, Erzsébet Bàthory, la contessa sanguinaria. Padrona spietata, torturatrice di centinaia di giovani donne, assassina crudele.
Patrizia Seghezzi ha detto:
Non è un thriller, non è un noir, è un discreto romanzo storico. La contessa viene descritta in maniera minuziosa anche se non sembra sicuramente la serial killer che le varie ricostruzioni storiche ci hanno propinato. E' una donna decisa, andata in sposa a un uomo per dovere familiare, un uomo che la trascura, anche se dopo qualche tempo le cose cambieranno...
Rimasta vedova con tre figli porta avanti tutte le sue proprietà con polso fermo e soprattutto gestisce la servitù con pugno di ferro, punizioni esemplari sino ad arrivare alla morte di alcune serve. Rese talmente petulanti e antipatiche da giustificare agli occhi del lettore la loro morte.
Un affresco storico dell'Ungheria, delle lotte per il potere, tutto sommato un libro gradevole ma niente di eccelso.
Voto: 1 2 3 4 5
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