Titolo Il rasoio di Occam Autore Smith Massimo Prezzo di copertina € 18,00 Risparmio Dati 2009, 320 p., brossura Editore Fanucci (collana Collezione vintage) |
L'ennesima tragedia metropolitana a Napoli: un bimbo viene travolto e ucciso da un'auto nel traffico dell'ora di punta. Francesca Salvati, giornalista, chiede a Filippo Montella di raggiungerla sul luogo dell'incidente e di denunciare al pubblico l'assuefazione all'orrore e alla sofferenza che ha letto negli sguardi di passanti e automobilisti dinanzi a quel corpicino martoriato. Lui scrive, denuncia e fa di più: propone l'articolo sul blog di Napolistrada. Fioccano centinaia di commenti dalla rete, tra cui quello di un webnauta che si firma col nickname Folletto 666: "...quelli come quei due della macchina dovrebbero ammazzarli nel peggiore dei modi". Francesca coglie l'occasione per sfogare tutta la rabbia che le cova dentro scrivendo quella che si rivelerà una vera e propria premonizione: l'augurio feroce, ai due passeggeri dell'auto, di finire trucidati in un garage, con gli occhi dallo sguardo insensibile strappati e i corpi distesi accanto alla loro costosa, inutile auto. Due giorni dopo, proprio in un garage di un grattacielo, viene ritrovato il cadavere di una giovane donna uccisa secondo un rituale terrificante, e le modalità del brutale omicidio ricalcano quasi alla lettera le parole di Francesca. Una coincidenza?
Marta Zelioli ha detto: Il rasoio di Occam ti spinge a pensare "oltre", ti dice che, la superficie è lì per essere scalfita e approfondita, e lasciarsi andare alla facilità di un giudizio è il modo migliore per sbagliare.
"Da quel momento, il mondo che s'era ricostruito a morsi e unghiate aveva preso a disfarsi, mentre l'oscurità ingoiava lui e tutti coloro che non avrebbero potuto salvarsi dal peggior incubo che nessuno sarebbe mai riuscito ad immaginare". - pag. 16Francesca è una giornalista, una donna appassionata, desiderosa di vivere, di fare, di amare. Una Donna con la "d" maiuscola: esplosiva. Ha un carattere determinato, è la tipica persona che "non te le manda a dire", e più di una volta manifesta il suo punto di vista in modo particolarmente scoppiettante. Non è una creatura facile da abbattere, ma le crolla addosso tutta la sua esistenza, e non è un peso che può essere sostenuto con disinvoltura.
Me la sono immaginata - anche se nel libro non viene descritta propriamente in questo senso - come una persona che non è solita chiedere aiuto, come una in grado di gestire le situazioni: un giocoliere con mille birilli tra le mani.
Succede che, le sue storie di morte si fanno profezia, ciò che scrive diviene una realtà lugubre e sporca di sangue.
Quello che le accade, le cambia la realtà quotidiana sotto gli occhi. E' terrorizzata, diviene un'appestata per la società, perché l'essere umano è sempre pronto a giudicare a puntare il dito. Mentre il matrimonio sembra scivolarle via, mentre tutta la vita sembra sgretolarsi tra le sue mani, in soccorso arrivano due presenze un po' bizzarre: un ex avvocato, che si è macchiato di qualche reato, e un immigrato giordano che si arrangia tra un lavoretto e l'altro, un uomo ai margini della società, già bello che etichettato, ma che si rivela prezioso e dalla mente particolarmente elevata. Sua è la spiegazione sul principio de "Il rasoio di Occam":
Evito di supporre, capitano: guardo i fatti. Il frate Guglielmo di Occam espresse nel Trecento un principio chiamato 'il rasoio di Occam'. Glielo riassumo: non c'è alcun motivo per complicare quello che è semplice. In altre parole, tra le tante spiegazioni possibili di un evento, quella più semplice ha la maggiore probabilità di essere vera. - pag. 254Questo libro parla di amore e di morte, dell'infanzia violata, del rimorso, della pazzia, dei rapporti umani e delle loro dinamiche. Lo fa con delicatezza, la "penna" di Massimo Smith si muove in modo magistrale da un orrore all'altro e ti aiuta a "digerire" la brutalità con la sua poesia.
Il rasoio di Occam ti spinge a pensare "oltre", ti dice che, la superficie è lì per essere scalfita e approfondita, e lasciarsi andare alla facilità di un giudizio è il modo migliore per sbagliare.
Ha un finale riflessivo e commovente, girare l'ultima pagina di questo romanzo ti lascia addosso quella strana malinconia che pochi libri sono in grado di darti.
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Massimo Smith - intervista RAI radio uno del 2 giugno 2009 per il romanzo "Il rasoio di Occam"
Massimo Smith - intervista RAI radio uno del 2 giugno 2009 per il romanzo "Il rasoio di Occam"
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