Recensione a cura di Edoardo Todaro
“Tre giorni e una vita” di Pierre Lemaitre è il nuovo thriller Mondadori recensito da ThrillerPages
L'ultima uscita di Lemaitre probabilmente susciterà perplessità, dubbi, e forse malumori, tra coloro che, con il pensiero a quanto pubblicato da Lavoro a mano armata a Ci vediamo lassù passando per la trilogia Alex, Camille, Irene e per L'abito da sposo, si aspettavano qualcosa di simile.
A parte il fatto che, in quanto da lui scritto, o per lo meno in quanto pubblicato, ci troviamo di fronte ad una scrittura non riconducibile, sempre e comunque, ad un genere preciso. “ Ci vediamo lassù “ non ha particolari elementi che lo portino ad essere messo in relazione con gli altri.
Il disorientamento che può cogliere i lettori è lo stesso che già si sta intravedendo nelle varie recensioni e critiche che vengono scritte. Invece è opportuno rassicurare chi fino ad oggi ha ritenuto Lemaitre un valido scrittore, anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un valido romanzo, certo diverso dai precedenti.
Spesso si è abituati, nel leggere un noir, ad imbattersi nello “sbirro” buono e simpatico; nell'omicidio risolto nel finale e nelle implicazioni sociali che contraddistingue l'ambientazione. Certo, almeno per le prime due caratteristiche descritte, questo non è il caso. Ma del resto non è novità, nella produzione di Lemaitre, fino ad oggi, non vi è traccia del classico noir. Un dato che non fa essere “ Tre giorni una vita”, una lettura da sotto l'ombrellone, e che accomuna quest'ultimo romanzo, almeno alla trilogia citata, è l'aspetto psicologico, non a caso che da più parti è stato definito un thriller psicologico.
Proprio questa caratteristica crea la suspence che ne accompagna la lettura. Non c'è da scoprire il colpevole dell'omicidio, che sì questo c'è, bensì quello che c'è da scoprire è semmai come l'assassino, a 12 anni, troverà il modo per reggere di fronte ad eventi che da un momento all'altro lo fanno vacillare nella fiducia di non tradirsi. Il protagonista si trova a fare i conti con i sensi di colpa che lo assalgono; con le crisi di panico che lo devastano; con la ricerca del rapporto sessuale come antidoto alle ricorrenti crisi esistenziali.
Un'esistenza, ed una personalità, condizionata da un evento che, nei fatti, non può non essere considerato determinante per la propria esistenza in quanto sconvolge completamente la propria vita, ed in parte quella della piccola comunità di provincia di un paesino francese.
Ciò che rende interessante la lettura di questo romanzo è proprio la consacrazione, certo difficile da leggere ma interessante, del noir psicologico. Quanto scritto non vuole certamente essere una difesa di Lemaitre e di quanto scrive, può capitare di incorrere in uno scivolone certo, ma non è questo il caso
0 Lascia un commento:
Posta un commento