lunedì, ottobre 15

Recensione RAPPORTO IN SCALA 1:1 di Giuseppe Foderaro


In un romanzo quello che conta davvero è la storia che quel romanzo racconta. Ma che cosa succede se in un romanzo si hanno una buona storia e dei pessimi personaggi? Tutto viene svilito e quella che era un'ottima partenza si perde, inaridendosi di fronte a quelle che potrebbero essere definite scelte sbagliate. Questo è quello che a mio avviso è accaduto all'ultimo romanzo di Giuseppe Foderaro, Rapporto in scala 1:1.
Il protagonista, l'investigatore assicurativo Sauro Badalamenti, già protagonista del romanzo Torre di controllo, si trova coinvolto in una caso davvero grave, un attentato all'aeroporto di Malpensa. I peggiori timori, e cioè che questo attentato sia ricollegabile al terrorismo internazionale di matrice islamica, saranno presto confermati e Sauro vi si ritroverà  coinvolto molto di più di quanto vorrebbe; la sua vita personale si sovrapporrà a quella delle indagini fino al colpo di scena e ad un tragico epilogo.
La descrizione dell'accaduto, che riempie i primi capitoli, è coinvolgente, immaginare cosa sarebbe potuto accadere in Italia dopo un attentato terroristico è forse qualcosa di morboso ma è un pensiero che oramai ci accompagna da molti anni. Probabilmente per la difficoltà di descrivere un fatto del genere, non sono molti gli scrittori che hanno deciso di cimentarsi in questa sfida e a mio avviso da questo punto di vista Foderaro ha fatto centro. Quello che invece non ho apprezzato è stato come l'autore abbia costruito la personalità e il personaggio stesso di Sauro Badalamenti, l'unico che nel romanzo abbia una profonda trattazione psicologica. Il rude investigatore dovrebbe avere un passato difficile, fatto di violenza, alcol, droga e di prigione, ma come fa ad essere credibile un violento che diventa violento dopo aver bevuto ed essersi fatto delle canne che notoriamente hanno un effetto opposto? Senza scendere in una disamina sulle droghe, con ciò che siamo abituati a leggere sui giornali ogni giorno, ascoltare dalla televisione o anche per strada, uno che alza il gomito e che si fuma gli spinelli non sembra essere poi così incattivito dal mondo. Questa dissonanza probabilmente ha influenzato il mio modo di rapportarmi al narratore, per questo motivo giudico esagerate le sue tirate (a mio avviso troppo spesso intrise di pregiudizi gratuiti) sulla società, il terrorismo e più in generale su quanto stava accadendo nel racconto. Forse avevano il solo scopo di rendere più spigoloso e meno simpatico il protagonista ai lettori ma, per questo motivo, non sono riuscita in nessun modo a farmi coinvolgere dalla storia.
Se a questo poi si aggiungono errori grossolani, come quello di scambiare un samovar (notoriamente un contenitore di acqua calda che i russi usano per il the) per la versione russa del narghilè, per me diventa davvero un po' troppo; eppure, al di là delle sviste, quello che mi ha davvero indisposta verso questo libro è stato vedere un'ottima storia con degli ottimi presupposti rovinata dalla poca cura del resto.

Recensione a cura di Raffaella Colombi


TRAMA: Un gradito ritorno per Sauro Badalamenti, detective assicurativo milanese con un passato fosco alle spalle, chiamato a indagare su un grave disastro aereo a Malpensa.
Miranda Venegoni, patologo capo del Labanof, è in prima linea per l’identificazione dei corpi e il coordinamento delle attività tipiche di un disastro di massa, fianco a fianco con Augusto Melchiorri, vice commissario della Polizia di Stato, la cui famosa imperturbabilità viene scossa dall’orrore di un attacco terroristico senza precedenti di possibile matrice islamica.
Oscuri collegamenti tra il disastro aereo e precedenti atti di terrorismo in Europa conducono i tre verso una pista che si incrocia molto da vicino con le loro vite, costringendoli ad affrontare le loro peggiori paure. E in questo caso il nemico da sconfiggere non solo è molto vicino, ma si nasconde dietro una falsa identità, la cui scoperta, da sola, è più agghiacciante delle morti che si trascina dietro.

«Ci sono storie che una volta lette non ti abbandonano più, e Giuseppe Foderaro sa come raccontarle.»
(Ferdinando Pastori)

Autore: Foderaro Giuseppe
Titolo: Rapporto in scala 1:1
Editore: Sangel (Cortona)
Prezzo: 3,00 €


1 Lascia un commento:

Anonimo ha detto...

Pessimi personaggi e poca cura? Ma stiamo parlando dello stesso libro?

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