Recensione a cura di Martina Sartor:
Folgorata dalla personalità di Willocks, quando l'ho incontrato allo Sugarpulp a Padova, ho avuto conferma del suo talento leggendo questo romanzo, che mi ha altrettanto folgorato fin dal suo incipit.
La storia si svolge nel 1565 e narra il tentativo di conquista di Malta da parte dei turchi di Solimano il Magnifico. Se riuscirà nell'impresa, Solimano avrà le porte spalancate per la conquista dell'Europa meridionale. La strenua difesa dell'isola è in mano agli Ospitalieri, i Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, meglio noti come "la Religione" e comandati dal Gran Maestro Jean de La Valette. La disparità tra le forze in campo è enorme, a tutto svantaggio dei maltesi. Quindi La Valette sa che dovrà ricorrere a qualcosa di eccezionale per avere una speranza contro i turchi. E la sua speranza ha un nome: Mattias Tannhäuser. Tannhäuser è un guerriero molto forte, ma la sua particolarità è che, rapito da ragazzo nelle pianure dell'Europa dell'est dai turchi stessi, ha militato per anni nel corpo scelto dei giannizzeri del sultano e quindi conosce molto bene il nemico. Ma Mattias è anche un uomo dalla forte personalità, che non si vende a nessun padrone. Ha lasciato ormai da tempo il suo compito al servizio del sultano e non sarà facile convincerlo a tornare in guerra. Solo una donna e un compito più importante della guerra per il controllo di un pezzo di terra potranno riuscirci.
Willocks mette in scena battaglie campali, raccontate con uno stile grandioso che riecheggia gli antichi poemi epici. Sembra quasi di respirare davvero l'odore della battaglia e di sentire il sapore del sangue. Ma la sua bravura sta anche nel costruire protagonisti che difficilmente si dimenticano: Tannhäuser e il fido compagno di battaglie Bors;, Carla e Amparo, le due donne che si contendono l'amore di Mattias; Orlandu, il figlio perduto; Ludovico, l'infida spia dell'Inquisizione. Personaggi descritti in modo vivido e a tutto tondo, con una prosa che nei momenti più alti diventa quasi poesia:
"Qui finisce il mio destino. Pure, anche nello scrivere la sua fine, un uomo può diventare una cosa piuttosto che un'altra. Anzi, forse soprattutto in quel momento."Inoltre ogni particolare sia storico che dei personaggi è delineato con molta precisione, dando prova della grande cultura storica e generale che deve avere l'autore.
E' un bell'impegno leggere il libro di Willocks, un tomo di 800 e passa pagine, scritte in caratteri minuscoli. Ma ne è valsa la pena: è uno dei migliori romanzi storici che io abbia letto negli ultimi anni.
Voto 5/5
TRAMA: 1565: Solimano il Magnifico è a capo del più grande impero del mondo e vuole convertire l'umanità intera alla fede del Profeta. Ma nel mezzo di quel "lago turco" che è il Mediterraneo, un pugno di monaci guerrieri è deciso a resistergli. Per i turchi sono i "cani dell'inferno"; loro amano definirsi "la Religione": sono i Cavalieri di Malta. Ma la sorte dei Cavalieri sembra segnata: con i suoi settantamila soldati il gran sultano vuole spazzarli via. Nel frattempo, in Sicilia, una nobildonna maltese in disgrazia cerca di raggiungere la sua isola per ritrovare il figlio illegittimo che le è stato strappato alla nascita. Ma il Gran maestro dell'Ordine non consente l'accesso a nessuno che non possa combattere; anzi, per salvare Malta, ha bisogno di un guerriero d'eccezione. Il suo nome è Mattias Tannhauser, le sue origini sono oscure, per anni ha militato nell'esercito di Solimano. Mattias adesso è un uomo di pace e non sarà facile convincerlo a imbracciare nuovamente un'arma. A meno che non sia una donna a chiederglielo, una donna disposta a tutto pur di poter rientrare nell'isola dove è nata. Mentre il conflitto tra Islam e Cristianità assume i contorni dello scontro apocalittico, una madre disperata e un uomo reduce dall'inferno cercano un bambino senza nome e senza volto. E su di loro si allunga la mano insanguinata dell'Inquisizione...
Titolo Religion
Autore Willocks Tim
Prezzo di copertina € 22,00
Dati 2006, 823 p., rilegato
Traduttore Brovelli C.
Editore Cairo Publishing (collana Scrittori stranieri)
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1 Lascia un commento:
Religion è.... esagerato in tutto. Nella sua lunghezza che potrebbe scoraggiare dall'iniziarlo, nelle descrizioni minuziose di scene che dire cruente è dire poco, nell'analisi dei sentimenti che pervadono tutte le pagine, dall'amore profondo all'odio viscerale alla pura follia, nei personaggi che sembra vogliano uscire dal libro tanto sono vivi.
E in queste esagerazioni vive un libro a mio parere splendido, storicamente perfetto.
Un modo di scrivere che non stanca mai, anche nelle lunghissime pagine in cui descrive battaglie, vittorie, sconfitte cocenti, il tutto condito da migliaia di cadaveri che si ammassano davanti alle mura. Ti sembra di sentire il lezzo, di vedere il sangue scorrere a fiumi, di inciampare in qualche arto o testa mozzata.
Ho "vissuto" questo libro, sicuramente un capolavoro nel suo genere.
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