Recensione a cura di Cristina Aicardi:
Inizio con il rimangiarmi quanto detto poco tempo fa, quando scrissi che i libri di De Giovanni non erano i primi che avrei scelto in un elenco.Non solo ho comprato " Per mano mia" appena uscito, ma ne ho già preso un altro. I suoi personaggi ti entrano sottopelle ,pagina dopo pagina, sono descritti con un amore ed una partecipazione che non possono non colpire.Li senti vivi, palpitanti , partecipi alle loro emozioni e non riesci a staccartene. Rispetto al precedente libro, ritengo questo ancora più poetico , non solo per i temi trattati ,l'amore per i figli ed il desiderio di vendetta, ma anche e soprattutto per la descrizione di Napoli che ne esce : suoni , odori, sapori e rumori di una città piena di contrasti, e poi la sua gente disperata ma forte ,povera ma generosa, tollerante ed accogliente: un presepe.Ed è infatti la Napoli dei giorni che precedono il Natale quella che ci viene descritta, con le sue tradizioni dense di significati ; molto interessanti le spiegazioni sul significato che il presepe ha per i napoletani e le riflessioni sull'avvicinarsi di questa festa che dovrebbe unire ed essere gioiosa, per tutti.
Trovo "Per mano mia" un romanzo più corale, la figura di Ricciardi è sì sempre al centro dell'indagine, ma gli altri personaggi qui hanno un ruolo più importante a cominciare da fido Maione. Solo "il Fatto" sembra relegato un po' in secondo piano..o forse sono gli altri sentimenti descritti che lo sovrastano relegandolo a quasi solo un accenno ogni tanto,ma in fondo anche il Natale dovrebbe portare oltre alla serenità, un messaggio di compassione e partecipazione al dolore altrui .
La trama gialla è ben studiata, interessante ed articolata e non mancano i depistaggi , però...però...io ci ho preso!!!!!
Inizio con il rimangiarmi quanto detto poco tempo fa, quando scrissi che i libri di De Giovanni non erano i primi che avrei scelto in un elenco.Non solo ho comprato " Per mano mia" appena uscito, ma ne ho già preso un altro. I suoi personaggi ti entrano sottopelle ,pagina dopo pagina, sono descritti con un amore ed una partecipazione che non possono non colpire.Li senti vivi, palpitanti , partecipi alle loro emozioni e non riesci a staccartene. Rispetto al precedente libro, ritengo questo ancora più poetico , non solo per i temi trattati ,l'amore per i figli ed il desiderio di vendetta, ma anche e soprattutto per la descrizione di Napoli che ne esce : suoni , odori, sapori e rumori di una città piena di contrasti, e poi la sua gente disperata ma forte ,povera ma generosa, tollerante ed accogliente: un presepe.Ed è infatti la Napoli dei giorni che precedono il Natale quella che ci viene descritta, con le sue tradizioni dense di significati ; molto interessanti le spiegazioni sul significato che il presepe ha per i napoletani e le riflessioni sull'avvicinarsi di questa festa che dovrebbe unire ed essere gioiosa, per tutti.
Trovo "Per mano mia" un romanzo più corale, la figura di Ricciardi è sì sempre al centro dell'indagine, ma gli altri personaggi qui hanno un ruolo più importante a cominciare da fido Maione. Solo "il Fatto" sembra relegato un po' in secondo piano..o forse sono gli altri sentimenti descritti che lo sovrastano relegandolo a quasi solo un accenno ogni tanto,ma in fondo anche il Natale dovrebbe portare oltre alla serenità, un messaggio di compassione e partecipazione al dolore altrui .
La trama gialla è ben studiata, interessante ed articolata e non mancano i depistaggi , però...però...io ci ho preso!!!!!
TRAMA: Natale 1931. Mentre la città si prepara alla prima di Natale in casa Cupiello, dietro l'immagine di ordine e felicità imposta dal regime fascista, infieriscono fame povertà e disperazione. In un ricco appartamento vicino alla spiaggia di Mergellina sono rinvenuti i cadaveri di un funzionario della milizia nazionale forestale, Di Girolamo, e di sua moglie Costanza. La donna è stata sgozzata vicino alla porta d'ingresso con un solo colpo di lama, non rinvenuta; l'uomo è stato ritrovato nel suo letto, trafitto da oltre trenta coltellate. I colpi sono stati inferti con forza diversa: gli assassini potrebbero essere più di uno. La figlia piccola si è salvata perché stava a scuola con la zia, suor Veronica, una donna comica e grassottella, con le mani sempre sudate... Sulla scena del delitto, Ricciardi percepisce l'immagine di Costanza, che sorridente chiede: "Cappello e guanti?" mentre Di Girolamo ripete: "Non ti devo proprio niente". Ben presto scopre che Di Girolamo era stato promosso centurione per aver segnalato un'attività di contrabbando coi pescherecci, e che la statuina di san Giuseppe è stata gettata a terra e frantumata... Giuseppe è il santo protettore dei lavoratori: ma davvero una questione di lavoro è il movente del delitto?
Titolo: Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi
Autore: Maurizio De Giovanni
Editore: Einaudi Collana: Einaudi. Stile libero big
Pagine: 360: Aprile 2011
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Titolo: Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi
Autore: Maurizio De Giovanni
Editore: Einaudi Collana: Einaudi. Stile libero big
Pagine: 360: Aprile 2011
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1 Lascia un commento:
Ho letto questo libro giusto nel periodo natalizio: quale momento migliore per capire ancora meglio l'ambientazione? Le descrizioni relative al presepe e i significati di ogni personaggio sono fantastiche, ogni dettaglio è spiegato al lettore con una cura quasi maniacale, da napoletano doc, direi.
La trama mi è piaciuta molto, Ricciardi e Maione sono sempre una splendida coppia e soprattutto Maione, in questo libro, appare in tutta la sua umana fragilità, senza ipocrisie. Splendida figura.
Unica piccola pecca, a mio modesto avviso, le figure femminili innamorate del commissario. A me hanno un po' stancato, una, la bellona di Roma, troppo ingombrante e l'altra, il topolino timido, troppo improbabile. Se si dessero una mossa sarei molto più contenta.
Detto ciò un altro grande romanzo scritto con il cuore, alla prossima, spero presto.
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