Vanja è bellissima. Alta come una modella, lo sguardo di ghiaccio e i lunghi capelli completamente bianchi... il suo fascino enigmatico spicca nella sala semivuota dove è in corso una conferenza sulla leggendaria isola di Atlantide. Ovvio che la noti uno scrittore di romanzi gialli, tanto sembra fuori posto in quel luogo. Come è insolito il mestiere che si è scelta in Italia: la dama di compagnia. E le sorprese sono appena cominciate: poche ore dopo l'incontro alla conferenza, muore in circostanze sospette l'anziana signora che Vanja assisteva, una donna che è stata un tempo una famosa veggente, e che porta con sé il segreto delle sue visioni. Tra cui forse proprio la chiave che apre la porta dell'isola perduta. Affascinato dalla giovane slava, il protagonista inizia una personale indagine. Ma presto viene travolto da un turbine di indizi e prove che assumono una luce ancor più sinistra in presenza di nuovi omicidi. Una trama in cui nulla sembra avere senso, e in cui compaiono via via fatti e personaggi sempre più strani. Nulla, se non appunto le tracce appena visibili di quella antica terra, Atlantide, e del mistero della sua scomparsa. Perché è da quella remota tragedia che tutto ha avuto origine. Lo crede disperatamente Vanja, custode di un segreto inconfessabile che si è portata dentro dalla nascita. E comincerà a crederlo anche il protagonista, sempre più sconcertato da quello che va scoprendo: Atlantide è davvero esistita, le sue rovine attendono qualcuno che le riporti alla luce con il loro segreto.
Recensione a cura di Patrizia Seghezzi:
Alla fine di un libro noioso. Parafrasando il titolo di un libro del mio amato Carlotto riassumo così la lettura di questo libro.
Attirata come sempre dalla parola Atlantide (un argomento che mi ha sempre affascinato e incuriosito) ho ceduto anche questa volta.
Il libro è noioso e pesante, perchè ho continuato? Perchè speravo sempre in un colpo di scena, in un risveglio dei protagonisti, in un'accelerazione degli eventi.
E invece niente, una barbosità infinita ma soprattutto una cocente delusione.
Luoghi comuni, leggende scontate, un'accozzaglia di parole che sembra buttata lì a caso.
Bocciato completamente.
Voto 2/5
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Recensione a cura di Patrizia Seghezzi:
Alla fine di un libro noioso. Parafrasando il titolo di un libro del mio amato Carlotto riassumo così la lettura di questo libro.
Attirata come sempre dalla parola Atlantide (un argomento che mi ha sempre affascinato e incuriosito) ho ceduto anche questa volta.
Il libro è noioso e pesante, perchè ho continuato? Perchè speravo sempre in un colpo di scena, in un risveglio dei protagonisti, in un'accelerazione degli eventi.
E invece niente, una barbosità infinita ma soprattutto una cocente delusione.
Luoghi comuni, leggende scontate, un'accozzaglia di parole che sembra buttata lì a caso.
Bocciato completamente.
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