martedì, ottobre 4

Recensione de IL GIORNO DEI MORTI di Maurizio De Giovanni

Il commissario Ricciardi è protagonista indiscusso della scena criminale della Napoli degli anni Trenta, capace di risolvere ogni caso con tali abilità e precisione da sconcertare colleghi e istituzioni. Ma questa sua capacità si dice sia innaturale, dettata addirittura dal demonio. E piace a pochi. Perché Ricciardi vede i morti e ne coglie l'ultimo pensiero, interrotto a metà da una morte violenta. Un'abilità divinatoria, quasi magica. Eppure a volte neanche questi mezzi sembrano bastare di fronte al mistero di certi crimini. È iniziato un autunno piovoso, Napoli è sotto una coltre di nuvole e nebbia. Nella settimana dei Morti viene trovato il cadavere di un bambino. Si chiama Matteo, Tettè per tutti. Uno dei tanti scugnizzi che vivono di espedienti nei vicoli della città. A prima vista, sembra morto di stenti, ma presto si scoprirà che forse la morte è stata causata da altro. Ricciardi indaga, ma le condizioni non sono facili. Le autorità fermano ogni tipo di inchiesta perché sta per arrivare in città Benito Mussolini. Al commissario toccherà indagare in modo clandestino, e soprattutto senza poter contare su alcuno dei suoi indizi perché sul luogo del delitto stavolta non vede né sente niente. A questo punto un interrogativo: ha esaurito il suo dono, la sua condanna, oppure il bambino non è stato ucciso lì?

Recensione a cura di Cristina Aicardi:
Tutti mi hanno rimproverato di avere iniziato a leggere i libri di Degiovanni partendo dall'ultimo, ma io ero curiosa di leggere questo che ha vinto praticamente tutti i concorsi ai quali ha partecipato. Era da molto tempo che mi suggerivano di leggerli, il motivo che mi fermava era che molti fans parlavano, con apprezzamento, certo, della " tristezza " di questi libri e anche il fatto che Ricciardi sentisse l'ultimo pensiero dei morti mi rendeva un po' riluttante, non è un genere che amo molto. Mi devo ricredere però. Ho trovato il libro decisamente piacevole, il "Fatto",cioè il sovrannatuale, non è l'elemento preponderante della narrazione e la tristezza, seppur presente, e che mi ha provocato una qualche lacrimuccia, non è il sentimento principale del romanzo;forse la rabbia e l'indignazione per l’indifferenza dilagante ,ieri come oggi , sono quelli che ho sentito di più. Io amo Napoli, anche se la conosco poco e la descrizione della città è veramente bella, si sente che è fatta col cuore. Poi ho adorato l'ironia con la quale sono descritti i preparativi , le ansie e i timori per l'arrivo del duce. Mi è piaciuto, anche se continua a non essere il tipo di romanzo che sceglierei per primo in un elenco, devo essere sincera, ma una cosa è sicura : rimedierò al mio errore leggendo gli altri che mi mancano in ordine cronologico.


Voto: 4/5

Titolo Il giorno dei morti. L'autunno del commissario Ricciardi
Autore De Giovanni Maurizio
Prezzo di copertina € 15,00
Dati 2010, 396 p., brossura
Editore Fandango Libri

1 Lascia un commento:

Antonia ha detto...

Questo libro è stato un bell’inizio (anche se è il penultimo) per conoscere quest’autore!!
Il commissario Ricciardi, è un personaggio che piace alle donne perché è bello ma sicuramente anche per quel suo carattere un po’ ombroso e timido. Il fatto che sia super accudito dalla sua tata mi lascia un po’ perplessa, ma fa parte della vita di quest’uomo che nonostante sia ricco, affettivamente ha avuto solo la fidata Rosa. In questo romanzo sono presenti delle figure femminili che nella narrazione hanno un ruolo molto importante, e sono tutte diverse.
La trama scorre bene e gli ingredienti per un buon giallo ci sono tutti, si ha voglia di leggerlo tutto d’un fiato proprio perché il ritmo di scrittura invoglia a continuare e arrivare fino in fondo. Bellissima la figura del bambino, l’autore non è stato avaro di particolari nel descrivere la sua tragica vita e in alcuni punti è stato abbastanza crudo, tanto che sembra di vivere questa situazione. Quando si arriva alla lettura di ¾ del romanzo sembrerebbe che non ci dovranno essere altri colpi di scena e che la conclusione sarà scontata, ogni tassello è tornato al suo posto!! Invece no, il finale è inaspettato, le parole che hanno costruito la storia non farebbero mai pensare a un finale di questo tipo. Credo che Maurizio di Giovanni sia una bella “scoperta” per la letteratura italiana di genere.

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