Titolo Il gusto del sangue
Autore Héléna André
Prezzo di copertina € 14,00
Dati 2008, 200 p., brossura
Traduttore Poli C.
Editore Aìsara
Autore Héléna André
Prezzo di copertina € 14,00
Dati 2008, 200 p., brossura
Traduttore Poli C.
Editore Aìsara
(collana Narrativa)
Faccio i complimenti ad Aisara edizioni per aver portato André Héléna nelle librerie Italiane, un autore che fotografa egregiamente una Perpignan della seconda guerra mondiale raccontandoci una storia che non è solo noir, ma ci fa riflettere sulla vita e la morte e le insicurezze degli esseri umani. Un'autore che paragonano come lo Scerbanenco Francese per la biografia somigliante, ma a mio parere anche per la capacità di riportare il lettore a quegli anni lontani rimanendo sempre molto attuali.
Voto Thrillerpage:
Leggi la trama del libro
Lui, dopotutto, aveva provato piacere ad ammazzare quell'uomo, un piacere violento, che lo travolgeva, lo sommergeva e lo faceva quasi godere. Era strano, ma dopo si sentiva stanco come se avesse fatto l'amore e l'emozione gli lasciava in bocca un sapore che assomigliava al gusto del sangue, come quei tabacchi troppo forti che si fumano in Spagna. Per Jacques Vallon l’occupazione tedesca e la Resistenza sono solo un pretesto per giustificare la propria vocazione omicida: finita la guerra egli non avrà difficoltà ad ammettere la propria nostalgia per quegli anni di morte, cercando e trovando ogni occasione per prolungare la propria opera di giustiziere. Grazie al sangue il goffo uomo-scimmia risplende, completamente trasfigurato come un redivivo conte di Montecristo. Ma sono lampi che per contrasto rendono ancora più nevrotica la vita di Vallon, scandita da giornate troppo uguali e inesorabilmente legata a un décor di squallidi bistrot, squallide prostitute, squallide strade piovose. In questa prosa l’incandescenza è data dal desiderio del sangue: placato il quale, come dopo un amplesso, tutto si desemantizza, e le cose, come le parole, risprofondano in una intollerabile normalità. (Michele Mari).
Lui, dopotutto, aveva provato piacere ad ammazzare quell'uomo, un piacere violento, che lo travolgeva, lo sommergeva e lo faceva quasi godere. Era strano, ma dopo si sentiva stanco come se avesse fatto l'amore e l'emozione gli lasciava in bocca un sapore che assomigliava al gusto del sangue, come quei tabacchi troppo forti che si fumano in Spagna. Per Jacques Vallon l’occupazione tedesca e la Resistenza sono solo un pretesto per giustificare la propria vocazione omicida: finita la guerra egli non avrà difficoltà ad ammettere la propria nostalgia per quegli anni di morte, cercando e trovando ogni occasione per prolungare la propria opera di giustiziere. Grazie al sangue il goffo uomo-scimmia risplende, completamente trasfigurato come un redivivo conte di Montecristo. Ma sono lampi che per contrasto rendono ancora più nevrotica la vita di Vallon, scandita da giornate troppo uguali e inesorabilmente legata a un décor di squallidi bistrot, squallide prostitute, squallide strade piovose. In questa prosa l’incandescenza è data dal desiderio del sangue: placato il quale, come dopo un amplesso, tutto si desemantizza, e le cose, come le parole, risprofondano in una intollerabile normalità. (Michele Mari).
Recensione di Diego Thriller:
Perpignan, tre la seconda guerra mondiale e la liberazione.
Jaques Vallon è un giovane ragazzo appena maggiorenne, insicuro a causa del suo aspetto fisico e dalla sua posizione sociale, è un ragazzo curvo con occhiali dalle lenti spesse e un naso a punta, ed è figlio del presidente del tribunale di Perpignan, un semplice funzionario statale. Come tutti i ragazzi della sua età brama per avere una storia d'amore con una ragazza, è innamorato di Suzanne ma lei esce solo con ragazzi belli e abbronzati e con i soldi in tasca. Per festeggiare la maturità con i suoi compagni si avventura in un bordello della città, deve per forza sfamare i suoi pruriti di gioventù e mentre parla e offre da bere a una ragazza prende una scusa e va in bagno per assicurarsi di avere i soldi in cambio di una prestazione sessuale. Da questo momento la vita di Jaques Vallon cambia per sempre perchè mentre conta i soldi chiuso nella toilette, sente parlare due tizi di armi e viene scoperto da questi, che per assicurarsi il suo silenzio gli fanno commettere un omicidio.
Perpignan, tre la seconda guerra mondiale e la liberazione.
Jaques Vallon è un giovane ragazzo appena maggiorenne, insicuro a causa del suo aspetto fisico e dalla sua posizione sociale, è un ragazzo curvo con occhiali dalle lenti spesse e un naso a punta, ed è figlio del presidente del tribunale di Perpignan, un semplice funzionario statale. Come tutti i ragazzi della sua età brama per avere una storia d'amore con una ragazza, è innamorato di Suzanne ma lei esce solo con ragazzi belli e abbronzati e con i soldi in tasca. Per festeggiare la maturità con i suoi compagni si avventura in un bordello della città, deve per forza sfamare i suoi pruriti di gioventù e mentre parla e offre da bere a una ragazza prende una scusa e va in bagno per assicurarsi di avere i soldi in cambio di una prestazione sessuale. Da questo momento la vita di Jaques Vallon cambia per sempre perchè mentre conta i soldi chiuso nella toilette, sente parlare due tizi di armi e viene scoperto da questi, che per assicurarsi il suo silenzio gli fanno commettere un omicidio.
"Credeva che la vita non avesse più senso, come molti giovani delusi dall'amore. Lui, a differenza di altri, non pensava al suicidio, però valutava la sua fine con serenità. C'era di mezzo una serie di cose! Suzanne e le sue beffe, la vita di ristrettezze nel tetro appartamento del giudice Vallon, e quell'estate spietata e scialba, quell'estate tedesca."Prende così forma il trio, Jojo è il mandante e il proprietario del bordello, il Catano e Jaques, l'esecutore della compagnia. Uccidere gli piace, è bravo, non ha paura di morire e soprattutto uccide i collaborazionisti, quelli che stanno dalla parte dei tedeschi che hanno e invaso e comandano la sua città. Tenere in mano la sua Lauger gli da la sicurezza che non ha mai avuto, uccidere lo fa sentire un duro e alle ragazze i duri piacciono! Ma alla fine della guerra tutto finisce, come finisce il bisogno di dare la caccia e uccidere i collaborazionisti, ma Jaques la pistola la porta sempre con se come la voglia e il desiderio di uccidere, il bisogno di sentire "il gusto del sangue" che lasciano le sue vittime.
Faccio i complimenti ad Aisara edizioni per aver portato André Héléna nelle librerie Italiane, un autore che fotografa egregiamente una Perpignan della seconda guerra mondiale raccontandoci una storia che non è solo noir, ma ci fa riflettere sulla vita e la morte e le insicurezze degli esseri umani. Un'autore che paragonano come lo Scerbanenco Francese per la biografia somigliante, ma a mio parere anche per la capacità di riportare il lettore a quegli anni lontani rimanendo sempre molto attuali.
Voto Thrillerpage:
ANDRÉ HÉLÉNA (Narbonne, 1919-Leucate 1972), autore del secondo dopoguerra, è oggi considerato uno dei più autentici rappresentanti del romanzo noir francese.
Nel 1948, durante una reclusione in carcere, scrive Gli sbirri hanno sempre ragione e comincia la sua sterminata produzione narrativa: 11 romanzi nel 1952, 18 nel 1953, 10 ancora nel 1954. Tra i noir, Il gusto del sangue (Aìsara, 2008) e I clienti del Central Hôtel (Aìsara, 2009) gli valsero i maggiori riconoscimenti.
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Di questo romanzo come prima cosa ho apprezzato il ritmo, mi piace perché non è mai pressante e il racconto è denso di immagini. I romanzi di Andrè Héléna sono davvero una bella idea editoriale.
Un cadavere non è mai un mistero. L’unico mistero è sapere come è diventato tale. Il resto, però, è assolutamente normale.
Bella questa frase dell’autore, e la trama del romanzo ruota attorno a questo pensiero. Il personaggio di Jacques è costruito molto bene e questo è uno di quei libri che per apprezzarlo devi arrivare alla fine.
Jacques la stessa sera che compie l’omicidio del Gitano, perde la verginità con una delle ragazze del bordello. Uno come lui che pure le puttane trovano brutto, in quei momenti, ha delle conferme importanti. Bello l’amore che lega Jacques a Suzanne (seppur non corrisposto), quando si incontrano ai giardini pubblici, lei chiacchiera gentilmente con lui, il quale ha la netta percezione che quella ragazza potrebbe cadere tra le sue braccia molto facilmente. Il suo amore le avrebbe fatto dimenticare perfino la vita che faceva nel bordello!! E quando questo amore va a placarsi, uno dei pensieri del nostro protagonista è…..
non voglio svelare gli intrighi perché qualcuno potrebbe anche perdere il gusto di leggerlo. Bellissime le scene finali dense di movimenti e pensieri.
Le 4 stelle sono più che meritate.
Bella recensione nn vedo l'ora di leggerlo anch'io
Premetto che, per avere la sorpresa, non avevo letto le recensioni, per cui mi aspettavo un giallo tradizionale: uno o più delitti da risolvere, moventi da individuare, assassini da catturare...invece mi sono ritrovata in un noir che ruota attorno alla psicologia del protagonista: non ci sono delitti da risolvere perché la storia viene narrata dal punto di vista dell' assassino descrivendone gli stati d' animo, le emozioni.
Jacques Vallon é un giovane che cerca disperatamente di riscattarsi attraverso il delitto, la sua é una vita mediocre prima della guerra ed é destinata a rimanere tale anche dopo il conflitto:egli stesso sa che le persone lo immaginano come un futuro anonimo, insignificante funzionario di provincia magari sposato ad un' altrettanto insignificante donnina silenziosa. Il suo aspetto fisico non lo aiuta nei rapporti interpersonali, soprattutto con le donne (anche le prostitute lo accettano solo per "dovere professionale"). Appartiene ad una famiglia borghese, che tiene molto alle apparenze ma non possiede alcuna ricchezza: Jacques, ad esempio non può trasferirsi in città per seguire gli studi universitari come molti altri suoi compagni che, magari sono di un ceto sociale inferiore, ma dispongono dei mezzi grazie ai soldi che le famiglie hanno fatto con il mercato nero. La città avrebbe forse potuto dare a Jacques nuovi sbocchi, maggiore autonomia e soprattutto autostima, elementi che una famiglia castrante e una cittadina di provincia chiusa e statica non offrono. Jacques agisce dietro le quinte, diventa un sicario della resistenza francese contro i sostenitori del governo filo-tedesco di Pétain, ma il "gusto del sangue", il delitto diventano ben presto una necessità quasi fisica ed egli continua ad uccidere anche dopo la guerra: uccidere per vivere, per sentirsi vivo.
Soffermandosi sulle delusioni, i tormenti personali, il vuoto affettivo, Héléna racconta la storia di un nuovo mister Hyde: Jacques si trasforma quando uccide, e mi ricorda l' alter ego del dottor Jekill anche da un punto di vista fisico, ha infatti un aspetto scimmiesco nel rispetto dei canoni di Lombroso riguardo ai criminali.
Lo stile é asciutto, diretto mi ricorda Truman Capote di "A sangue freddo".
Il libro mi é piaciuto anche se avrei preferito un finale diverso che non lasciasse l' amaro in bocca.
Particolare questo libro di HelenaParticolare perchè conosciamo già l'assassino,visto che il libro si concentra su di lui.
Jacques è un ragazzino divenuto vecchio troppo presto a causa della guerra e dell'ivasione tedesca in Francia.Non ha potuto lasciare il suo paesino di provincia e conduce una vita mediocre anche per colpa dei genitori che seppur borghesi non hanno i soldi che hanno altri trafficando al mercato nero.Inoltre Jacques non è di bell'aspetto e le ragazze lo deridono,perfino quella Suzanne che è nei suoi sogni di adolescente.
Jacques nel giorno del suo 18esimo compleanno oltre a perdere la verginità in un bordello conosce degli strani individui che lo iniziano al lavoro di killer di spioni e collaborazionisti.E questo lsavoro a Jacques piace sempre di più,prova gusto ad uccidere e anche quando la guerra è finita lui deve saziare la sua sete di sangue diventando sempre più pericoloso anche agli occhi di chi lo ha iniziato.
Questo libro mi è molto piaciut,molto scorrevole e Hèlèna è stato x me una piacevole scoperta.
e bravo Paolo sto aspettando anch'io di leggerlo!
André Héléna scrittore di noir alla francese è un autore prolifico( sembra abbia scritto circa 200 romanzi) narrando soprattutto come ne Gli sbirri hanno sempre ragione e Il gusto del sangue gli anni dell'occupazione tedesca in Francia. Ancora poco conosciuto in Italia merita maggior attenzione per il modo scorrevole della sua prosa e l'intreccio tipicamente noir dei suoi romanzi.Il gusto del sangue si legge tutto d'un fiato l'atmosfera è quella di un piccolo villaggio al confine con la Spagna Perpignan. Il periodo storico è tra l'occupazione tedesca e la liberazione.Il protagonista Jacques Vallon non attira certamente simpatia è giovane ma non certo favorito dalla sorte per il suo aspetto fisico è quasi gobbo ha un importante naso a punta e spessi occhiali insomma non è certo una bellezza!E' figlio del Presidente del tirbunale, ma la sua vita è squallida è innamorato non corrisposto di Susanne che gli preferisce ragazzi belli e danarosi. Dopo aver conseguito la maturità si reca con i suoi compagni in un bordello dove viene contattato da una prostituta.Ansioso per l'esperienza che si accinge a compiere, teme di non avere abbastanza denaro e si apparta in bagno per contarlo.Assiste suo malgrado ad un colloquio fra Jojo , il tenutario del bordello e il Catalano dove sente parlare di armi viene scoperto e si troverà suo malgrado assoldato nella resistenza.Ma c'è un ma a Jacques piace uccidere e lo scoprirà con il primo omicidio a cui sarà costretto....Un libro che mi è piaciuto per lo stile e per la storia. Entrare nella mente di un serial killer motivato all'inizio dalla sua appartenenza alla resistenza, ma che continuerà ad uccidere anche dopo la liberazione.L'uomo brutto che si sente realizzato solo "sentendo il gusto del sangue"dopo aver assaporato quello del rifiuto dovuto al suo aspetto.Merita sicuramente 4 stelle! Lettura consigliata!
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