Nel bosco di castagni che domina Casedisopra, minuscolo paese dell'Appennino tosco-emiliano, se ne sta appostato in attesa della preda il vecchio Adùmas, montanaro con un nome da romanzo (il padre, appassionato dei Tre moschettieri, lo ha chiamato come l'autore, un certo A. Dumas...). Non è un bracconiere di professione, Adùmas, ma ogni tanto prende la doppietta e va nel bosco....
Titolo Malastagione Autore Guccini Francesco; Macchiavelli Loriano Prezzo di copertina € 18,00 Dati 2011, 305 p., brossura Editore Mondadori (collana Strade blu) Disponibile anche in ebook |
Nel bosco di castagni che domina Casedisopra, minuscolo paese dell'Appennino tosco-emiliano, se ne sta appostato in attesa della preda il vecchio Adùmas, montanaro con un nome da romanzo (il padre, appassionato dei Tre moschettieri, lo ha chiamato come l'autore, un certo A. Dumas...). Non è un bracconiere di professione, Adùmas, ma ogni tanto prende la doppietta e va nel bosco. È il brùzzico, il crepuscolo, e Adùmas ha appena bevuto qualche sorso di grappa, giusto per ingannare l'attesa, quando poco lontano spunta una bestia come non ne ha mai viste e come nessuno ne vedrà più. Il dito gli si congela sul grilletto e in un attimo la bestia fugge via. Non c'è grappa o crepuscolo che tenga: davanti ai suoi occhi è appena comparso un cinghiale con un piede umano tra le fauci. I paesani, convinti che il vecchio abbia alzato troppo il gomito, sono subito pronti a schernirlo... Tutti, tranne Marco Gherardini, detto Poiana, ispettore della Forestale che nonostante la sua giovane età sa bene quanti segreti possa nascondere la terra scura sotto i castagni. E poiché anche un Forestale può occuparsi di delitti, quando il crimine si fa largo nei suoi territori, Poiana comincia subito a indagare attorno al caso del cadavere privo di un piede che forse giace in mezzo al bosco. Ma gli tocca scoprire subito che le relazioni e gli affari tra i notabili del luogo creano un groviglio di interessi più pericoloso e inestricabile di un roveto.
Massimo Minimo ha detto:
La coppia Macchiavelli-Guccini ci consegna ancora una volta uno splendido affresco dell'Appennino tosco-emiliano e della variegata umanità che lo popola. Cambia il protagonista: non più il maresciallo Santovito, bensì l'ispettore della Forestale Marco Gherardini, detto Poiana. Nel borgo di Casedisopra vive una piccola comunità in cui si sono integrati, fra gli altri, un cameriere marocchino, due operai tunisini, una squadra di muratori meridionali e persino un'elfa con la sua bambina. Alla sera in molti si ritrovano "Da Benito" per chiacchierare, bere vino e mangiare spesse fiorentine(o presunte tali). E proprio nell'osteria uno dei vecchi del paese, Adùmas, racconta di aver visto un cinghiale con un piede umano in bocca. Sapendo della sua passione per la grappa, nessuno gli crede, tranne uno dei presenti, l'ispettore Poiana. Il forestale entra subito in conflitto con il maresciallo dei carabinieri, convinto come tutti che Adùmas fosse ubriaco.
Altri avvenimenti incalzano: una testarda ragazza arriva in paese con l'intenzione di riprendersi la casa appartenuta al nonno, due uomini scompaiono ed un incendio rischia di bruciare il bosco di Casedisopra. Le brutte sorprese non sono finite: domato l'incendio, salta fuori un cadavere carbonizzato. Tutto sembra ricondurre al piede visto da Adùmas e l'ispettore Poiana dovrà faticare non poco per risolvere un caso in cui hanno la loro parte anche la gelosia ed uno strano piano regolatore.
La trama del romazo non sarà forse fra le più originali e non resterà fra quelle indimenticabili, ma la lettura è piacevole e scorre rapidamente.
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