I corpi privi di vita di due senzatetto vengono ritrovati nella periferia di Brescia. La ricca e bella moglie di un medico molto in vista nella città viene barbaramente uccisa davanti a casa sua. Due casi di omicidio apparentemente lontanissimi, ma entrambi molto scomodi perché attirano l'attenzione pubblica. Due casi che scottano sulla scrivania del commissario Miceli....
Massimo Minimo ha detto...
Listino € 12,00 Editore TEA Collana Narrativa TeaData uscita10/03/2011 Pagine 378 brossura |
I corpi privi di vita di due senzatetto vengono ritrovati nella periferia di Brescia. La ricca e bella moglie di un medico molto in vista nella città viene barbaramente uccisa davanti a casa sua. Due casi di omicidio apparentemente lontanissimi, ma entrambi molto scomodi perché attirano l'attenzione pubblica. Due casi che scottano sulla scrivania del commissario Miceli. Ma anche questa volta Miceli non sarà solo a sbrogliare l'intricata matassa: al suo fianco, oltre ai collaboratori più fidati troveremo l'ex giudice Petri, che, assetato di giustizia e insofferente della sua altrimenti noiosa vita da pensionato, non esita a buttarsi in una nuova indagine. Ma se il primo caso sembra non trovare risposta - chi poteva avercela con due barboni che non avevano mai dato fastidio a nessuno? - il secondo parrebbe averne troppe, perché molti potevano avere interesse a togliere di mezzo la bella signora -il marito, dall'alibi zoppicante, l'amante troppo giovane per lei, il marito dell'amica assetato di soldi... Un giallo noir teso fino alle ultime pagine.
Il barbaro omicidio della moglie di un noto luminare della medicina scuote la città di Brescia. Meno rumore fa, invece, la notizia del ritrovamento in periferia dei corpi senza vita di due poveri senzatetto.
Mentre il commissario Miceli è incalzato dalle alte sfere, che lo invitano a lasciare il famoso professore fuori dall'inchiesta, l'ex giudice Petri si intestardisce in una sua personalissima indagine.
Sempre più insofferente alla pensione, Petri individua un legame fra i due casi e dà un contributo sostanziale alla loro soluzione. L'epilogo è, però, ancora tutto da scrivere e sarà sempre l'ex giudice a trovare la chiave dell'enigma.
Ennesima prova della bravura di Simoni, "La morte al cancello" descrive la provincia bresciana in tutte le sue contraddizioni: dalle zone ricche della città ai bassifondi, senza dimenticare la Franciacorta, terra di produzione di vini pregiati. E proprio in onore alla sua città, l'autore si concede un'ulteriore licenza: per la prima volta ricorre al dialetto bresciano in alcuni dialoghi, precisamente quelli che si svolgono fra i due poveri senzatetto, rendendo ancora più umani i suoi personaggi.
1 Lascia un commento:
Posta un commento