giovedì, novembre 10

ED GEIN - Il Macellaio di Plainfield


Il primo dei 5 video che potete trovare su you tube, curati da History Channel











Infanzia

Figlio di Augusta T. Lehrke (1878-1946) e George P. Gein (1873-1938) Ed Gein nacque a La Crosse. I genitori erano entrambi nati nel Wisconsin e si erano sposati il 7 luglio del 1900. Dal loro matrimonio nacquero Ed e il fratello maggiore, Henry G. Gein (1901-1944). George P. Gein, il padre di Gein, era un violento alcolizzato spesso disoccupato. Nonostante la violenza in famiglia, il matrimonio durava, poiché il divorzio non era contemplato dalla mentalità religiosa del tempo. Augusta manteneva la famiglia lavorando in una piccola drogheria, nel corso degli anni comprò una fattoria alla periferia di un'altra piccola città, Plainfield, che divenne la dimora permanente della famiglia.

Augusta Gein e l'educazione dei figli

Augusta Gein manteneva i figli in uno stato di quasi totale isolamento: la loro vita consisteva nella scuola e nel lavoro nella fattoria. Augusta, che era una luterana e fanatica religiosa, aveva trasmesso ai figli il concetto dell'innata immoralità del mondo, l'odio verso l'alcolismo e che tutte le donne (esclusa lei) fossero prostitute, per lei il sesso era accettabile solo al fine di procreare. Ogni pomeriggio leggeva ai propri figli la Bibbia.

Adolescenza 

A dieci anni, Gein sperimentò un orgasmo vedendo sua madre e suo padre macellare un maiale in un vicino casotto. Quando Gein raggiunse la pubertà Augusta divenne maggiormente possessiva: una volta, sorprendendolo mentre si masturbava nella vasca da bagno, gli afferrò i genitali chiamandoli la "maledizione dell'uomo" e lo immerse nell'acqua bollente per punirlo.
All'età di 21 anni la madre fece promettere a lui e al fratello che sarebbero sempre rimasti vergini.
Con una corporatura esile e un atteggiamento effeminato, il giovane Gein divenne bersaglio dei compagni più prepotenti. Era anche noto per il continuo sogghigno che mostrava durante le conversazioni serie. I compagni e gli insegnanti notano anche il suo uso di ridere senza ragione, quasi come se volesse prenderli in giro. A parte questo, egli si impegnava con scarsi risultati e aveva varie lacune soprattutto nella lettura.

Morte dei familiari.

Dopo che il padre George morì nel 1940, il fratello Henry aveva iniziato a rifiutare il punto di vista della madre Augusta, tentando di convincere anche Ed.
Nel maggio 1944 i fratelli si erano trovati in mezzo ad un incendio nella fattoria. Ed raccontò alla polizia di aver perso di vista il fratello, ma fu poi capace di indicare con precisione dove si trovava il suo corpo. Sebbene fosse evidente che Henry aveva subito un trauma alla testa (cosa questa che avrebbe fatto sospettare e arrestare Ed), il perito locale giunse alla conclusione che fosse morto di asfissiamentre tentava di spegnere il fuoco.
Gein visse da solo con l'amata madre, ma meno di due anni dopo, il 29 dicembre 1945, Augusta morì dopo essere stata colpita da un attacco apoplettico, lasciando l'afflitto figlio solo nell'isolata fattoria. Infatti Ed pianse istericamente come un bambino al suo funerale. La morte di Augusta fece scomparire dalla sua vita quello che molti psicologi criminali definiscono l'ultimo filo che ancora ne preservava la sanità mentale.


I delitti di Plainfield 

Arresto 

Il 17 novembre 1957 la commessa di una drogheria di nome Bernice Worden (madre del vicesceriffo) sparì nel nulla, fra i sospettati c'era anche Ed Gein. Durante l'ispezione di un capanno di proprietà di quest'ultimo, gli agenti fecero la prima macabra scoperta: il corpo della Worden, decapitato e appeso dalle caviglie, aperto in due a partire dagli organi sessuali; le mutilazioni erano state inflittepostmortem. La donna era stata uccisa con una carabina calibro 22. La testa fu rinvenuta in un'altra stanza della casa, con due chiodi conficcati ai lati: Ed aveva intenzione di appenderla al muro come un trofeo.

La casa degli orrori

Cercando nella casa le autorità trovarono:
quattro nasi;
teste come decorazioni nella camera da letto;
pelle umana usata come tappezzeria per lampade da tavolo e per sedie;
calotte craniche trasformate in ciotole;
un cuore umano (si discute su dove sia stato trovato; gli addetti al rapporto affermano tutti che fosse in una casseruola a saucepan nella stufa, mentre alcuni fotografi della scena del crimine affermarono che fosse in una scatola di carta);
una maschera facciale fatta con la vera pelle di un viso umano trovata in una scatola di carta;
una collana fatta di labbra umane;
un gilet chiamato "veste mammaria" fatta con una vagina e mammelle cucite insieme;
un tamburo fatto di pelle umana;
femori usati come gambe per un tavolo;
e altri oggetti creati con parti del corpo umano, inclusa una cintura fatta di capezzoli.

Ma la più macabra creazione di Ed Gein fu un intero guardaroba fatto di pelle umana consistente di gambali, un torso sventrato (incluse le mammelle) e maschere di pelle morta assomigliante a cuoio e quasi mummificata.

La confessione di Gein

Gein aveva ammesso di aver dissotterrato dal sepolcro una donna di mezza età recentemente sepolta che assomigliava molto a sua madre e di aver portato il corpo a casa dove ne aveva lavorato la pelle per farne i suoi macabri manufatti. In totale fece 40 visite notturne al cimitero e violò circa 18 tombe. Durante l'interrogatorio Gein aveva anche ammesso di aver ucciso Mary Hogan, un'impiegata di una locale taverna che era scomparsa dal 1954. Lasciò anche capire che aveva commesso altri delitti in gioventù, tra cui una ragazzina adolescente scomparsa da Plainfield da diversi decenni.

Il rituale macabro

La letteratura considera l'usare pelle di donna come un "insano rituale di travestitismo".
Si pensa che Gein sperimentasse anche una forma di necrofilia, ricavando piacere sessuale dai corpi mutilati. Gein ha sempre negato di aver avuto rapporti con i corpi riesumati spiegando che avevano un cattivo odore.
In breve, dopo la morte della madre, Gein aveva il desiderio di cambiare sesso, tuttavia si discute su come si manifestasse questa sua transessualità. Secondo molti egli aveva creato il suo "abito di donna" in modo che potesse assumere le sembianze della madre.

Processo e reclusione 

Gein venne giudicato mentalmente instabile e incapace di sostenere il processo nel momento del suo arresto, per questo fu condotto all'Ospedale Statale Centrale (ora Dodge Correctional Institution) aWaupun nel Wisconsin.
Durante il processo, la sua dichiarazione "non ho mai ucciso un cervo" fece preoccupare molti dei suoi vicini di casa, ai quali Edward spesso offriva carne di cervo, da lui cacciato e cucinato. Probabilmente era carne umana.
In seguito l'Ospedale Statale Centrale venne trasformato in prigione e Gein venne trasferito all'Ospedale Statale Mendota a Madison. Nel 1968 i dottori di Gein determinarono che era abbastanza sano da sostenere il processo, tuttavia venne discolpato per insanità mentale. Scampata quindi la sedia elettrica, Edward Gein passò il resto della propria vita (circa 16 anni) in un manicomio criminale, fino alla sua morte.

Morte

Il 26 luglio 1984, Ed Gein morì di cancro nell'istituto di igiene mentale di Mendota. La sua tomba nel cimitero di Plainfield è stata frequentemente vandalizzata nel corso degli anni, finché non è stata rubata nel 2000; l'anno seguente è stata ritrovata nelle vicinanze di Seattle e in seguito trasportata in un museo nella contea di Waushara, Wisconsin.

Letteratura, musica e cinema

Harold Schechter, uno dei massimi esperti di serial killer, ha scritto un best-seller su Gein intitolato Deviant. In questo libro Schechter afferma che lo sceriffo di Plainfield, Art Schley, aveva assalito fisicamente Gein durante l'interrogatorio battendo la testa e il volto di questo su un muro di mattoni perché l'iniziale confessione di Gein era apparsa inammissibile. Molti di quelli che avevano conosciuto Schley affermarono che fu traumatizzato dall'orrore dei crimini di Gein e dalla paura di dover testimoniare, tanto da morire prematuramente, infatti ebbe un attacco cardiaco mortale a 43 anni poco dopo il processo di Ed Gein. Ed ispirò molti killer del cinema: è stato ripreso da Norman Bates nella saga di Psycho, da Leatherface nella saga di Non aprite quella porta, da Ezra Cobb in Deranged e da Buffalo Bill ne Il silenzio degli innocenti. Gli Slayer, famoso gruppo thrash metal, hanno pubblicato una canzone (Dead Skin Mask) ispirata alle vicende di Ed Gein nel loro album del 1990 Seasons in the Abyss.I Mudvayne hanno pubblicato nel 2000 la canzone Nothing to gein nel loro album L.D.50 ispirata alla storia di Ed Gein. Corey Taylor, il cantante del gruppo nu metal degli Slipknot, all'uscita del terzo album "Vol.3: The Subliminal Verses" iniziò ad indossare una nuova maschera: quella di Ed Gein realizzata in pelle umana (ovviamente una copia fatta in gomma). Nel 2001 è stato fatto un film sulla sua vita reale intitolato Ed Gein - Il macellaio di Plainfield, il ruolo di Gein è interpretato dall'attore Steve Railsback, mentre il ruolo della madre Augusta è dell'attrice Carrie Snodgress. Viene citato nel thriller dello scrittore statunitense Greg Iles "L'uomo che Rubava la Morte".

La distruzione della casa e l'automobile

Il 20 marzo 1958, mentre Gein era in detenzione, la sua casa bruciò; si ipotizzò che l'incendio avesse causa dolosa. Gein commentò il fatto dicendo "è meglio così". Nel 1958 l'auto di Gein, che era stata usata per trascinare i corpi delle sue vittime, venne venduta per il prezzo di $760 ad un uomo di nome Bunny Gibbons[6] che ne fece un'attrazione col nome di "La macabra auto di Ed Gein" facendo pagare 25 cents per vederla.

Fonte: Wikipedia

Condividi



760x54_promo

0 Lascia un commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Cronologia Post

Autori

Agatha Cristie (3) Alberto Custerlina (3) Alessandro Bastasi (9) Alessandro Berselli (1) Alessandro Perissinotto (2) Alessandro Vizzino (2) Alessandro Zanoni (2) Alfredo Colitto (16) Allan Guthrie (1) Andre Helena (5) Andrea Camilleri (7) Andrea G.Pinketts (3) Angela Capobianchi (4) Anne Holt (6) Anthony Neil Smith (2) Ariana Franklin (2) Arnaldur Indridason (3) Arne Dalh (2) Ballario Giorgio (2) Bill James (3) Bret Easton Ellis (2) Brian Freeman (9) Camilla Läckberg (7) Carin Gerhardsen (2) Carlo Luccarelli (3) Carolyn Graham (2) Charles Willeford (2) Charlotte Link (5) Chelsea Cain (3) Chiara Palazzolo (4) Ciro Auriemma (5) Claudio Paglieri (5) Cody McFadyen (1) Cormac McCarthy (2) Cornell Woolrich (1) Dan Simmons (3) Daniel Silva (5) Dean R. Koontz (3) Derek Raymond (4) Dominique Manotti (4) Don Winslow (12) Donald Westlake (2) Donato Carrisi (11) Douglas Preston e Lincoln Child (4) Ed McBain (2) Elisabetta Bucciarelli (6) Elizabeth George (1) Elmore Leonard (6) Eraldo Baldini (2) Fabrizio Canciani (2) Ferdinando Pastori (25) Francesca Battistella (10) Francesca Bertuzzi (3) Francesca Scotti (8) Francisco Gonzalez Ledesma (2) Frédéric H. Fajardie (2) Genna Giuseppe (1) George Simenon (5) George V. Higgins (3) Giampaolo Simi (2) Giancarlo De Cataldo (6) Giancarlo Narciso (8) Gianni Farinetti (1) Gianni Simoni (11) Gianpaolo Zarini (6) Giorgio Faletti (2) Giorgio Scerbanenco (11) Giuliano Pasini (8) Giuseppe Foderaro (3) Giuseppe Leto Barone (8) Greg Iles (4) Harlan Coben (1) Henning Mankell (1) Iain Pears (3) Ian McEwan (2) J. A. Konrath (1) James Ellroy (7) James M. Cain (2) James Patterson (14) James Rollins (6) Janet Evanovich (1) Jean Christophe Grangè (1) Jean Claude Izzo (1) Jean-Patrick Manchette (5) Jefferson Bass (2) Jeffery Deaver (10) Jerker Eriksson (3) Jim Nisbet (2) Jim Thompson (6) Jo Nesbø (12) Joe R. Lansdale (8) John Verdon (2) Jonathan Kellerman (3) Josè Carlos Somoza (3) Justin Cronin (2) Karin Slaughter (9) Ken Follet (2) Laura Costantini (3) Leo Malet (3) Leonard S. Goldberg (2) Linda Castillo (4) Linda La Plante (1) Linwood Barclay (2) Liza Marklund (3) Lorenza Ghinelli (5) Loriano Macchiavelli (5) Luca Filippi (4) Lucia Tilde Ingrosso (6) Luigi Romolo Carrino (4) Maj Sjöwall (1) Marco Bettini (2) Marco Buticchi (4) Marco Malvaldi (8) Marco Vichi (8) Marilù Oliva (6) Mario Mazzanti (9) Mary Higgins Clark (2) Massimo Lugli (5) Massimo Rainer (3) Matteo Righetto (1) Matteo Strukul (9) Maurizio De Giovanni (15) Mauro Marcialis (9) Michael Robotham (3) Micheal Connelly (7) Michele Giuttari (4) Omar di Monopoli (2) Paolo Grugni (5) Paolo Roversi (6) Patrick Fogli (9) Patrizia Mintz (6) Paul Harper (1) Petros Markarism (1) Philip Roth (1) Philippe Claudel (1) Philippe Djian (3) Piergiorgio Pulixi (19) Pierluigi Porazzi (6) Pierre Lemaitre (7) R.J Ellory (2) Remo Bassini (4) Riccardo Perissich (1) Richard Matheson (2) Roberto Costantini (6) Robin Cook (2) Rodolfo Wlash (1) Sabine Thiesler (3) Sam Durrel (3) Sam Neill (1) Sandrone Dazieri (3) Sara Bilotti (11) Sasha Naspini (3) Schätzing Frank (1) Seba&Fra (6) Sebastian Fitzek (5) Seth Grahame Smith (1) Shane Stevens (4) Simone Sarasso (5) Stefano Di Marino (34) Stelvio Mestrovich (4) Stephen King (11) Steve Berry (3) Stuart Macbride (4) Susanna Raule (3) Tersite Rossi (5) Tess Gerritsen (5) Tim Willocks (5) Ugo Barbàra (3) Ugo Moriano (2) Valerio Varesi (6) Victor Gischler (6) William Landay (2) Wulf Dorn (8)

Da non perdere

Da Evitare

NonSoloThriller

Interviste

Post più popolari

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornato senza alcuna periodicità. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001.