Recensione a cura di Giuseppe Casa:
TRAMA: Il Cane ascolta Bach, mangia nei fastfood e durante i suoi attacchi di violenza stritola tutto quello che trova. Il Cane è un essere mostruoso, asociale, peloso, con denti come zanne di maiale. È anche un uomo solo, che odia e considera gli esseri umani come dei semplici accidenti del caso. Gli affidano Hana, scomoda testimone di una rapina, perché il Cane è una guardia del corpo (e un killer). Ma Hana lo spiazza e le cose prendono una direzione imprevista. Il Cane e Hana, due solitudini urbane, due persone così diverse e costrette a una convivenza narrata minuto per minuto. Hana con le sue chiacchiere, le sue tisane e un profondo sentimento verso il mondo. Il Cane con il suo silenzio e i suoi impulsi di distruzione, incapace di amare perché mai nessuno l'ha amato.
Titolo Mi chiamavano il cane
Autore Mazzini Miha
Prezzo di copertina € 15,00
Dati 2011, 395 p., brossura
Traduttore Trzan S.
Editore Nikita
“Il Cane” è il soprannome di uomo peloso con le zanne come quelli di un maiale. Non ha genitori e cresce in un orfanotrofio fino a quando un boss della malavita non viene a liberarlo. E’ un killer con l’istinto d’uccidere, che però teme e rispetta il suo padrone. Il boss gli affida un compito delicato, deve fare da guardia del corpo a Hana, scomoda testimone di una rapina, proteggerla da possibili sicari fino al giorno del processo. E’ la prima volta che al Cane è affidato un “caso” del genere ed è chiaramente a disagio. Il suo lavoro è uccidere non salvare. Quasi tutta la narrazione si svolge nell’appartamento della ragazza. Il Cane non è digiuno di cultura musicale (ascolta Bach), gli piace andare a puttane, e mangiare nei fast-food. Hana è una ragazza sola, sfruttata dai suoi ex mariti. Lei è una chiacchierona e le piace preparare le tisane. Lui è taciturno, elimina gli intrusi con efficacia professionale, nello stesso tempo deve tenere a bada i suoi impulsi distruttivi per non uccidere la ragazza, con continue fughe al bagno. Il Cane guarda il collo bianco di Hana come un lupo mannaro guarda la luna, ma i miracoli, qualche volta, accadono. Una scrittura sferzante e ironica, che racconta nei minimi dettagli i pochi giorni di convivenza che separano l’incontro (di un amore) dalla sua fine, in una nuova e assolutamente originale versione de “La Bella & la Bestia”.
TRAMA: Il Cane ascolta Bach, mangia nei fastfood e durante i suoi attacchi di violenza stritola tutto quello che trova. Il Cane è un essere mostruoso, asociale, peloso, con denti come zanne di maiale. È anche un uomo solo, che odia e considera gli esseri umani come dei semplici accidenti del caso. Gli affidano Hana, scomoda testimone di una rapina, perché il Cane è una guardia del corpo (e un killer). Ma Hana lo spiazza e le cose prendono una direzione imprevista. Il Cane e Hana, due solitudini urbane, due persone così diverse e costrette a una convivenza narrata minuto per minuto. Hana con le sue chiacchiere, le sue tisane e un profondo sentimento verso il mondo. Il Cane con il suo silenzio e i suoi impulsi di distruzione, incapace di amare perché mai nessuno l'ha amato.
Titolo Mi chiamavano il cane
Autore Mazzini Miha
Prezzo di copertina € 15,00
Dati 2011, 395 p., brossura
Traduttore Trzan S.
Editore Nikita
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