Recensione a cura di Cristina Aicardi:
L'azione si svolge soprattutto a Bari Vecchia, zona un tempo malfamata , che ora invece sta rivivendo e che non vuole essere conosciuta e ricordata solo per i fatti di cronaca. Una descrizione amorevole dei quartieri, della gente e delle sue tradizioni. Non mancano poi riferimenti gastronomici, ai quali vanno aggiunte le ricette dell'appendice finale. Se cercate pathos e adrenalina, azione e violenza non leggete questo libro, non fa per voi. "Giallo ciliegia" è un libro "leggero" nel senso migliore che si possa dare a questo aggettivo , è divertente, ironico, rilassante ,solare : una boccata d'aria fresca.
Voto 4/5
Bari, 2010. È la vigilia di una torrida estate e pochi eventi italiani, tranne i vicini Mondiali di calcio, sembrano scuotere il ritmo levantino della città. Il sole è già alto quando due abitanti della Barivecchia si presentano in questura, con l'aria di essere uscite per la prima volta da quelle antiche mura. Lolita Lobosco, finiti i rituali del mattino - le spremute d'arancia e la vista del mare - arriva sul posto di lavoro come sempre di buon umore. Se non fosse per quelle due presenze inquietanti, venute apposta per lei, Lolita sarebbe già a sbrigare la montagna di pratiche che si sono accumulate sulla scrivania. Sabino Lavermicocca, bel pescatore con il vizio delle fujtine amorose, è scomparso nel nulla. Indagando nel mondo sotterraneo e omertoso annidato nel cuore di pietra della medina barese, Lolita si imbatterà in una serie di inquietanti personaggi che la condurranno fino in Montenegro. Affiancata dall'insostituibile Tonino Esposito e dal sedicente sciupafemmine Antonio Forte, la commissaria Lobosco si troverà così invischiata in una pericolosa rete di criminali e sfruttatori.
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