Recensione a cura di Massimo Minimo:
Lorenzo Maioli è un eroe della patria, decorato con tanto di medaglia. Eppure qualcuno lo odia a tal punto da farlo trasferire nel deserto etiopico. Lì, alla fine del 1934, la sua vita cambia per sempre: dopo essere stato ferito alla testa, viene rispedito a Roma in un ospedale psichiatrico. Solo l’anziano padre lo assiste, mentre il fratello Italo, promettente motociclista, non gli ha mai perdonato un episodio del passato. Sarà, però, proprio Italo a recarsi in Africa per dare la caccia ad un traditore e compiere una vendetta nel nome di Lorenzo.
Sostenuto da un’accurata e minuziosa ricostruzione storica, il romanzo ripercorre gli anni immediatamente precedenti l’entrata in guerra dell’Italia. La bravura dell’autore consiste nel descrivere con dovizia di particolari i luoghi in cui è ambientata la vicenda : dal deserto etiopico“sconfinato ed onnipotente”, al suk di Tripoli pieno di insidie, per arrivare ad una Roma in cui si mescolano la propaganda del regime e l’incertezza della popolazione. Anche i personaggi non sono banali: ognuno è alimentato da un sentimento molto forte, che sia l’odio, il desiderio di vendetta, l’amore o altro. Se posso muovere un piccolo appunto, proprio l’attenzione per le descrizioni va in alcuni punti a scapito del ritmo della narrazione, rallentandolo. Ciò non toglie che la lettura del romanzo resti piacevole.
Voto 3/5
TRAMA: Lorenzo Maioli è un eroe del regime, Lorenzo ha salvato la vita a Mussolini, Lorenzo ha combattuto in Etiopia. Ma per quella decorazione di cui è tanto orgoglioso ha pagato un prezzo salato: una scheggia galleggia a pochi millimetri dal suo cervello e la sua memoria è offuscata, incapace di trattenere i pensieri. Proprio il labile filo dei suoi ricordi, però, è più pericoloso di quel pezzo di metallo che ha segnato la sua vita, perché nella sua mente è sospeso un segreto che qualcuno vuole cancellare. A ogni costo. E poi c’è quella lettera, lasciata lì come una traccia incomprensibile, che qualcuno anni prima ha spedito da Tripoli, per giunta in inglese: che cosa significa? Qual è il collegamento con la morte del colonnello Narciso, avvenuta nel lontano 1933? «Lasciate che l’odio e il desiderio di vendetta siano i vostri maestri» dice Kemal al fratello, Italo Maioli, in quell’estate del 1940. Una manciata di parole che guiderà la sua folle ricerca da Roma alla Libia, attraverso la fornace del Sahara e le macerie di Tobruk fino al Cairo, mentre infuria la campagna di Rommel e la tragedia di El Alamein è ormai alle porte. Non sarà il deserto né la guerra a fermare Italo, ma il suo cuore dovrà diventare di sasso per sfamare il suo bisogno di verità e liberarsi per sempre dei suoi fantasmi. Roberto Ciai con questo romanzo ritrae limpidamente gli anni convulsi e inquieti, che dall’apparente splendore del regime fascista degli anni Trenta conducono al gorgo della guerra e della rovina ultima.
Titolo L' uomo che salvò la vita al Duce
Autore Ciai Roberto
Prezzo € 17,00
Lorenzo Maioli è un eroe della patria, decorato con tanto di medaglia. Eppure qualcuno lo odia a tal punto da farlo trasferire nel deserto etiopico. Lì, alla fine del 1934, la sua vita cambia per sempre: dopo essere stato ferito alla testa, viene rispedito a Roma in un ospedale psichiatrico. Solo l’anziano padre lo assiste, mentre il fratello Italo, promettente motociclista, non gli ha mai perdonato un episodio del passato. Sarà, però, proprio Italo a recarsi in Africa per dare la caccia ad un traditore e compiere una vendetta nel nome di Lorenzo.
Sostenuto da un’accurata e minuziosa ricostruzione storica, il romanzo ripercorre gli anni immediatamente precedenti l’entrata in guerra dell’Italia. La bravura dell’autore consiste nel descrivere con dovizia di particolari i luoghi in cui è ambientata la vicenda : dal deserto etiopico“sconfinato ed onnipotente”, al suk di Tripoli pieno di insidie, per arrivare ad una Roma in cui si mescolano la propaganda del regime e l’incertezza della popolazione. Anche i personaggi non sono banali: ognuno è alimentato da un sentimento molto forte, che sia l’odio, il desiderio di vendetta, l’amore o altro. Se posso muovere un piccolo appunto, proprio l’attenzione per le descrizioni va in alcuni punti a scapito del ritmo della narrazione, rallentandolo. Ciò non toglie che la lettura del romanzo resti piacevole.
Voto 3/5
TRAMA: Lorenzo Maioli è un eroe del regime, Lorenzo ha salvato la vita a Mussolini, Lorenzo ha combattuto in Etiopia. Ma per quella decorazione di cui è tanto orgoglioso ha pagato un prezzo salato: una scheggia galleggia a pochi millimetri dal suo cervello e la sua memoria è offuscata, incapace di trattenere i pensieri. Proprio il labile filo dei suoi ricordi, però, è più pericoloso di quel pezzo di metallo che ha segnato la sua vita, perché nella sua mente è sospeso un segreto che qualcuno vuole cancellare. A ogni costo. E poi c’è quella lettera, lasciata lì come una traccia incomprensibile, che qualcuno anni prima ha spedito da Tripoli, per giunta in inglese: che cosa significa? Qual è il collegamento con la morte del colonnello Narciso, avvenuta nel lontano 1933? «Lasciate che l’odio e il desiderio di vendetta siano i vostri maestri» dice Kemal al fratello, Italo Maioli, in quell’estate del 1940. Una manciata di parole che guiderà la sua folle ricerca da Roma alla Libia, attraverso la fornace del Sahara e le macerie di Tobruk fino al Cairo, mentre infuria la campagna di Rommel e la tragedia di El Alamein è ormai alle porte. Non sarà il deserto né la guerra a fermare Italo, ma il suo cuore dovrà diventare di sasso per sfamare il suo bisogno di verità e liberarsi per sempre dei suoi fantasmi. Roberto Ciai con questo romanzo ritrae limpidamente gli anni convulsi e inquieti, che dall’apparente splendore del regime fascista degli anni Trenta conducono al gorgo della guerra e della rovina ultima.
Titolo L' uomo che salvò la vita al Duce
Autore Ciai Roberto
Prezzo € 17,00
0 Lascia un commento:
Posta un commento