Recensione a cura di Antonia Dettori:
Violenza psicologica, suggestione, panico, direi che questo thriller ha gli ingredienti giusti per riuscire a catturare l’attenzione del lettore.
Fin dall’inizio questo libro ti fa stare col fiato sospeso, non è mai banale.
Londra, 1999, un cronista vuole raccontare una storia del passato, l’incontro con un vecchio che conosce bene alcune vicende successe quasi mezzo secolo fa.
Sono le storie che avvengono in un college inglese, siamo a Norfolk nel 1954, tutto ciò potrebbe rientrare nella normalità, visto che gli studenti appartengono quasi tutti alla media/alta borghesia, ma chi pensa questo si sbaglia di grosso!! I personaggi di Richard e Jonathan sono ben delineati e direi che “sorreggono” gran parte della narrazione di questo thriller. Uno è il cattivo e l’altro, come spesso succede in queste strutture, è debole e viene preso di mira dai bulli del college e così è costretto a sopportare ogni genere di soprusi. Tra i due nasce un’amicizia che sa di morboso. Un altro personaggio interessante è Nicholas che inizialmente viene delineato come il classico studente secchione e timido ma poi il personaggio, si sviluppa in modo…interessante.
Il libro affronta molto bene l’argomento del legame amicale vissuto in modo morboso che come qualsiasi thriller che si rispetti…insomma è vivamente consigliato leggerlo.
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Violenza psicologica, suggestione, panico, direi che questo thriller ha gli ingredienti giusti per riuscire a catturare l’attenzione del lettore.
Fin dall’inizio questo libro ti fa stare col fiato sospeso, non è mai banale.
Londra, 1999, un cronista vuole raccontare una storia del passato, l’incontro con un vecchio che conosce bene alcune vicende successe quasi mezzo secolo fa.
Sono le storie che avvengono in un college inglese, siamo a Norfolk nel 1954, tutto ciò potrebbe rientrare nella normalità, visto che gli studenti appartengono quasi tutti alla media/alta borghesia, ma chi pensa questo si sbaglia di grosso!! I personaggi di Richard e Jonathan sono ben delineati e direi che “sorreggono” gran parte della narrazione di questo thriller. Uno è il cattivo e l’altro, come spesso succede in queste strutture, è debole e viene preso di mira dai bulli del college e così è costretto a sopportare ogni genere di soprusi. Tra i due nasce un’amicizia che sa di morboso. Un altro personaggio interessante è Nicholas che inizialmente viene delineato come il classico studente secchione e timido ma poi il personaggio, si sviluppa in modo…interessante.
Il libro affronta molto bene l’argomento del legame amicale vissuto in modo morboso che come qualsiasi thriller che si rispetti…insomma è vivamente consigliato leggerlo.
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