Philippe Djian è Nato a Parigi nel 1949. Suo padre era un algerino di origine ebraica, che a sedici anni, al momento dello scoppio della guerra d’Algeria, si era arruolato, sua madre era una cattolica conservatrice. Philippe è il maggiore di tre fratelli e negli anni della scuola legge molto, pratica molti sport, ascolta Leo Ferre che canta Baudelaire, Verlaine o Rimbaud. Conosce Jerome Equer che diventerà suo inseparabile amico. Più avanti un professore gli trasmetterà l’amore per la musica e la letteratura e scoprirà Celine, Faulkner. A sedici anni inizia insieme a Equer l’apprendistato al sesso, all’alcol e alle notti bianche passate con le ragazze e nel 1967 vanno 4 mesi in America. Inizia a fare piccoli lavori e non cede alle sirene politiche sessantottine, che sembrano non interessarlo. S’iscrive a una scuola di giornalismo senza mai frequentarla. Fa il magazziniere per la casa editrice Gallimard e viene introdotto alla lettura di nuovi scrittori. Alterna i lavori ai viaggi e insieme a Equer realizza dei reportage sulla Colombia che tenta di vendere ai giornali. Non riescono nell’impresa, ma Djian inizierà a pubblicare racconti per “Detective” sotto pseudonimo. Viene riformato per sordità all’orecchio destro e incontra a 25 anni la pittrice Année e la sposa. A 26 diventa padre di Loic. In molti non credono all’inizio nel suo talento, solo Christiane Barroche non ha mai dubbi. Le prime opere pubblicate all’inizio degli anni 80 non ottengono un buon successo commerciale. Il successo arriva con l’adattamento cinematografico di 37°2 le matin, che realizza il regista Beineix. Il successo del romanzo, subito tradotto in venti lingue è assoluto. Si trasferisce con la famiglia (ora ha anche una figlia) prima a Biarritz poi in America nel 1989. Scrive molto. Una piccola isola a largo di Boston è la nuova residenza. Nel 1991 è in Italia, a Firenze, dove scrive Sotos. Rientra in Francia e si rifiuta di passare dalla casa editrice di Barrault a Flammarion come vorrebbero obbligarlo, firma con Gallimard nonostante le grandi promesse di denaro. Nel 1994 torna in Francia e si stabilisce a Bordeaux. Dopo altri libri tra cui una trilogia Assassins, Criminels e Sainte Bob, si sposta prima a Losanna e poi di nuovo in Francia. Djian sfugge la monotonia traslocando continuamente – da Boston a Firenze, da Biarritz a Parigi. Oggi Djian è considerato l’erede francese della beat generation; ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali tra cui recentemente il premio Jean Freustiè 2009. Dalla fine del 2009 Voland ha iniziato la pubblicazione dei suoi romanzi. Il primo è stato Imperdonabili; poi 37,2 le matin (giugno 2010), Incidenze (gennaio 2011), Vendette (edizione originale Gallimard giugno 2011, edizione italiana Voland settembre 2011) e poi la trilogia Sainte-Bob, Assassins e Criminels..
Djian afferma che la vita di una scrittore non è interessante, lo è il corpo a corpo con la scrittura. “il manifesto”
Djian esprime la vibrazione del mondo in cui viviamo.“L’espresso”
La scrittura di Philippe Djian è nostalgica, la sua grammatica echeggia di libri, di musica, di cinema e di sé, appassiona, coinvolge e pur con un ritmo denso, stordisce in una commedia degli equivoci affettivi e di scommesse sentimentali, che fa eco. Profondissima eco. “L’Unità”
Il ritmo dei romanzi dei Djian è un prestissimo. “La Repubblica”
I nostri noiristi farebbero bene a leggere Djian “Internazionale”
Fino a dove si può arrivare per poter vivere con gli altri? “Alias”
Recensione: http://thrillerpages.blogspot.com/2011/08/recensione-de-imperdonabili-di-philippe.html
37,2 al mattino (giugno 2010) Lui, trentacinquenne con ambizioni letterarie, è tuttofare in un complesso di appartamenti in mezzo al nulla. Lei, Betty, bella e imprevedibile, è entrata nella sua vita una mattina, valigia in mano. I due si immergono in una storia d’amore che rifiuta qualsiasi mediocrità. Per Betty, lui è il più grande scrittore della sua generazione ed è determinata a trovargli un editore, ma i numerosi rifiuti la fanno sprofondare in una forte inquietudine. Tra sesso, alcol e altri eccessi, la vita si trasforma in un percorso a ostacoli… Un noir sensuale e inconsueto, una scrittura che non lascia respiro.
Incidenze (gennaio 2011) Una Fiat 500. Al volante Marc, scrittore fallito e professore universitario. Accanto a lui, la sua studentessa più bella. È notte, e si affrettano a tornare a casa per concludere in bellezza la serata. Al mattino la ragazza non si risveglia. Superato lo shock iniziale, Marc si sbarazza del corpo...
Attorno a una morte anomala Djian costruisce un romanzo cinico e seducente.
Attorno a una morte anomala Djian costruisce un romanzo cinico e seducente.
E in uscita a Settembre:
Vendette (settembre 2011) Marc, quarantacinquenne scultore di successo un po’ troppo dedito ad alcol e droghe, vede la propria vita affondare quando il figlio diciottenne si fa saltare la testa durante una festa. Nel tentativo di capire dove ha sbagliato, raccoglie e ospita l’ex fidanzata del figlio, anche lei con problemi di alcolismo ma fredda e determinata nel suo odio contro di lui. Marc non immagina quanto della propria vita possa ancora volare in pezzi. Una tragedia dell’incomunicabilità al centro del mondo della comunicazione. Un Philippe Djian lucido e mortale come la lama di un rasoio.
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