Recensione a cura di Antonia Dettori:
La trama di questo romanzo della Holt è sicuramente molto interessante, ma in certi passaggi è un po’ “tiepida”. Quelle che racconta potrebbero essere delle scene dove c’è molta suspence ma in queste descrizioni la tensione non esiste. In alcuni punti mi è sembrato di leggere un resoconto di cronaca, dove il fine è quello di riportare le notizie. La descrizione del bambino, Olav, poteva essere calata in un contesto maggiormente noir poiché la sua vita, nonostante i suoi 12 anni, è costellata di punti oscuri. Alla fine del romano comunque anche questo personaggio è ben congegnato. A parte tutto ci sono delle parti molto interessanti, come l’intercalare con la voce della madre di Olav, il racconto di come è avvenuta la “perdita” di suo figlio e quindi come i servizi sociali glielo hanno portato via e inserito in una casa famiglia. Mi piace la descrizione della coppia: Hanne e Cecilie.L’omicidio della direttrice stravolge un po’ la situazione e comunque è interessante anche “l’uso” che l’autrice fa dei personaggi e inoltre fino alla fine non si capisce chi sia l’assassino. Diciamo che sarei tentata di dare 4 stelle ma saranno 3 per questi, brevi, momenti di noia letteraria.
Titolo L' unico figlio
Autore Holt Anne
Prezzo di copertina € 18,00
Dati 2011, 283 p., brossura
Traduttore Podestà Heir M.
Editore Einaudi (collana Einaudi. Stile libero big)
Disponibile anche in ebook
Traduttore Podestà Heir M.
Editore Einaudi (collana Einaudi. Stile libero big)
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