Recensione a cura di Giuseppe Monea
“La strada delle ombre” di Mikel Santiago è il nuovo thriller Editrice Nord recensito da ThrillerPages.
Dopo il successo in Spagna, la casa editrice Nord tenta di portare in auge anche in Italia La strada delle ombre, romanzo thriller di Mikel Santiago.
Siamo in Provenza, nel 2014. Lo scrittore di thriller Bert Amandale lavora al suo terzo romanzo, sull’onda del successo delle opere precedenti. Inglese, si è trasferito in Francia da un anno in seguito ai problemi familiari di sua moglie Miriam e sua figlia, la sedicenne Britney. Qualche relazione extraconiugale di troppo e una ragazzina alle prese con la droga hanno spinto i tre a cambiare aria, convinti che spostandosi di chilometri, la loro vita potesse tornare sulla retta via. E pare che tutto funzioni, fino a una sera in cui Chucks Basil, amico da sempre di Bert, racconta qualcosa di sconvolgente.
Chucks è un cantante rock, con un passato oscuro tra dipendenze da alcol e droghe, con ricoveri e visite psichiatriche. Ora sta lavorando al suo nuovo disco, il primo lavoro dopo dieci lunghi anni di inattività. Rinchiuso nel suo studio di registrazione, spesso risulta irraggiungibile. Bert non ci sta a non sentire l’amico e decide di andare a trovarlo, scoprendo un amara verità. Chucks confessa, infatti, di aver investito qualcuno pochi giorni prima. Era notte, era ubriaco e non ha visto un tizio spuntato all’improvviso in mezzo alla strada. Chucks era sceso a vedere chi o cosa fosse finito sotto la sua auto e racconta di aver trovato un giovane che, morente, gli aveva sussurrato qualcosa. Ma poi Chucks, in preda agli incubi del suo passato, aveva scelto di fuggire. Bert nutre dei dubbi sul racconto dell’amico: probabilmente si tratta di un’allucinazione, come quelle che Chucks aveva già avuto in passato. Chucks non molla e comincia a indagare sul giovane investito, elaborando complotti ai limiti dell’assurdo. Eppure, quando pochi giorni dopo Chucks viene ritrovato morto nella sua villa, Bert intuisce che c’è qualcosa che non torna. Chucks era così pazzo da suicidarsi come afferma la polizia o aveva davvero intuito qualcosa di losco tanto da venire assassinato?
La strada delle ombre è un romanzo che alimenta aspettative nel lettore. La trama, o meglio, la quarta di copertina, convince. Ci sono buoni elementi per una storia intrigante e appassionante. Eppure, per gran parte del romanzo, non accade quasi nulla di rilevante. Siamo a metà tra un giallo classico e un più moderno thriller psicologico, in un libro che non riesce mai a dare quel colpo vincente per aggiudicarsi l’attenzione del lettore. Le pagine scorrono, si leggono con facilità, ma la vicenda appare fin troppo chiara al lettore, che resta privato di colpi di scena o svolte inaspettate. E poi, il titolo – almeno in italiano – c’azzecca poco e nulla con la trama.
Una nota tecnica. Se da una parte è vero che le pagine scorrono, è altrettanto certo però che il lessico dell’autore sia carente, con troppe espressioni mutuate dalla lingua parlata e poco affini a un romanzo. Manca l’arte della scrittura, non c’è una prosa che tenga incollati; e la mancanza di una trama avvincente non aiuta. Alcune espressioni poi, probabilmente per negligenza del traduttore, sono riportate con vocaboli inglesi che, almeno in Italia, non sono ancora così diffusi. Per esempio, si utilizza il termine mood invece dell’italiano stato d’animo o umore.
Il finale è un compromesso editoriale. Il libro, infatti, termina con una conclusione che lascia aperti spiragli per un seguito, ma che potrebbe benissimo finire così com’è. Forse gli editori vogliono tastare il terreno e, a seconda delle vendite di questo volume, tentare la sorte con un sequel? Non me ne voglia Mikel Santiago, ma temo che si tratti di una possibilità remota.
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