Dati 2011, 650 p.
TRAMA: Boston. Non è una buona giornata per Adrian, professore di psicologia in pensione: è appena uscito da una visita neurologica nel corso della quale gli hanno diagnosticato una rara malattia, la Lewy Body Dementia, i cui sintomi più frequenti sono perdita della memoria, intorpidimento, allucinazioni. Che vita è quella che gli rimane da vivere? Nemmeno il tempo di fare i conti con il dolore che ne consegue e Adrian è già testimone di un nuovo, inquietante avvenimento: nella periferia residenziale in cui vive, una ragazza alla fermata dell'autobus viene spinta a forza dentro un furgoncino da un uomo e una donna di cui non riesce a scorgere il volto. A questo rapimento seguono le indagini, affannose e sconclusionate; mentre Adrian, che nel corso della sua carriera accademica ha studiato a fondo i meccanismi che governano la paura, dovrà ora mettere in pratica le sue teorie. Anche perché si sente chiamato in causa, assediato com'è da allucinazioni quotidiane - la moglie scomparsa, il figlio e il fratello morto - che bussano di continuo alle porte della sua coscienza. E mentre la polizia si perde, percorrendo sentieri ciechi, il professore assume sempre più un ruolo chiave che gradualmente lo condurrà alla verità, a una realtà dominata dal mercato dello snuff movie e da una nuova, agghiacciante forma di pornografia. Tra lo scavo psicologico e la concitazione del thriller, John Katzenbach offre al lettore una storia appassionante, calata nelle trame più malate, eppure così vive, della nostra società contemporanea.
Recensione a cura di Massimo Minimo
Un anziano professore universitario affetto dalla malattia dei corpi di Lewy, il cui decorso lo porterà in breve ad uno stato di demenza. Una ragazza ribella decisa a scappare di casa per sottrarsi alle equivoche attenzioni del patrigno. Una coppia di psicopatici che si diverte a rapire giovani donne per renderle attrici del loro macabro “gioco”. Una detective testarda divisa fra il suo lavoro ed i figli da accudire. Un pedofilo pentito (ma non troppo), in cerca di un’occasione che lo riscatti agli occhi della società. Sono questi i protagonisti del nuovo thriller psicologico di un maestro del genere, che stavolta non convince. Troppe le parti del romanzo dedicate alle allucinazioni del professor Thomas, che crede di parlare con la moglie, il figlio ed il fratello, tutti morti . Poco interessante, almeno dal mio punto di vista, l’argomento degli “Snuff movie”, sorta di “Grande fratello” televisivo portato alle più estreme e crude conseguenze. Il finale darebbe poi ampio spazio ad un dibattito etico, ma non è questa la sede adatta per affrontarlo.
Voto 2/5
Recensione a cura di Massimo Minimo
Un anziano professore universitario affetto dalla malattia dei corpi di Lewy, il cui decorso lo porterà in breve ad uno stato di demenza. Una ragazza ribella decisa a scappare di casa per sottrarsi alle equivoche attenzioni del patrigno. Una coppia di psicopatici che si diverte a rapire giovani donne per renderle attrici del loro macabro “gioco”. Una detective testarda divisa fra il suo lavoro ed i figli da accudire. Un pedofilo pentito (ma non troppo), in cerca di un’occasione che lo riscatti agli occhi della società. Sono questi i protagonisti del nuovo thriller psicologico di un maestro del genere, che stavolta non convince. Troppe le parti del romanzo dedicate alle allucinazioni del professor Thomas, che crede di parlare con la moglie, il figlio ed il fratello, tutti morti . Poco interessante, almeno dal mio punto di vista, l’argomento degli “Snuff movie”, sorta di “Grande fratello” televisivo portato alle più estreme e crude conseguenze. Il finale darebbe poi ampio spazio ad un dibattito etico, ma non è questa la sede adatta per affrontarlo.
Voto 2/5
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Il professore di John Kah si presenta bene nel suo incipit , un anziano docente universitario scopre di essere gravemente ammalato, vede un rapimento di una giovinetta per strada e si erca prima di tentre il suicidio, ma poi si perde in 520 pagine pressochè senza anima, salvo le ultime tre, pochine per leggerlo e comprarlo, faccio un favore ai lettori, non compratelo, è molciocco e noioso.
Bastaaaaaaaaaaaaa!!!
Getto la spugna, lo mollo qui, sul mobiletto del bagno;-)!
Sono arrivata a poco più di metà e le considerazioni sono le seguenti:
Partito bene, prometteva adrenalina.
Dopo il capitolo iniziale, comincia la solita tiritera piena, strapiena, di cose già viste, già lette, già abbandonate.
La detective, madre -single, con il passato di violenze coniugali. Che due maroni!
La coppia criminale che sembra uscita da un film di John Landis (senza offesa, John!).
Il professore!!! Ma vogliamo parlarne, di uno che vede i morti, lui gli parla, loro gli danno le dritte, le risposte...? Alcuni dialoghi sono da antologia della comica.
Gli errori grammaticali, ripetuti, quindi, non refusi. "il condotto di AREAZIONE"...un jet?
Magari andrò a dare un'occhiata alle pagine finali, ma fra qualche lustro, che ho una valanga di libri belli da leggere. Tsk!
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