IL COMMISSARIO SONERI E LA MANO DI DIO
di
Valerio Varesi
TRAMA:
Sotto il ponte più antico di Parma, il cadavere di un uomo affiora dalla riva melmosa. È stato assassinato, e poi gettato in acqua chissà dove, finché la corrente non l'ha portato lì. Il commissario Soneri, incaricato delle indagini, si affida come sempre all'istinto e raccolti i primi, labili indizi, decide di risalire il fiume. In un freddo, piovoso pomeriggio di gennaio, il suo tragitto a ritroso lo conduce in un borgo isolato dell'Appennino, vicino a un passo percorso un tempo da mercanti e pellegrini e ora battuto da ambulanti extracomunitari, ma anche da "spalloni" della droga. I paesani parlano poco e malvolentieri, l'ostilità verso l'intruso, perdipiù sbirro, è palese, tuttavia Soneri arriva a scoprire in fretta l'identità della vittima - un ricco e temuto imprenditore del posto - e a legare il suo nome a un pesante scontro di interessi sul futuro di quelle montagne. Col passare dei giorni l'inchiesta si fa sempre più inquietante, mentre il commissario cerca, letteralmente, di trovare la pista giusta fra sentieri impervi che si perdono in un paesaggio intatto di neve, alberi e acqua. In questo scenario che lo affascina e insieme lo turba, s'imbatte in alcuni bizzarri personaggi, raccolti in una sorta di "comunità dei boschi", e in uno scomodo prete dalla fede eversiva, confinato per punizione in quel luogo dimenticato da Dio.
Sotto il ponte più antico di Parma, il cadavere di un uomo affiora dalla riva melmosa. È stato assassinato, e poi gettato in acqua chissà dove, finché la corrente non l'ha portato lì. Il commissario Soneri, incaricato delle indagini, si affida come sempre all'istinto e raccolti i primi, labili indizi, decide di risalire il fiume. In un freddo, piovoso pomeriggio di gennaio, il suo tragitto a ritroso lo conduce in un borgo isolato dell'Appennino, vicino a un passo percorso un tempo da mercanti e pellegrini e ora battuto da ambulanti extracomunitari, ma anche da "spalloni" della droga. I paesani parlano poco e malvolentieri, l'ostilità verso l'intruso, perdipiù sbirro, è palese, tuttavia Soneri arriva a scoprire in fretta l'identità della vittima - un ricco e temuto imprenditore del posto - e a legare il suo nome a un pesante scontro di interessi sul futuro di quelle montagne. Col passare dei giorni l'inchiesta si fa sempre più inquietante, mentre il commissario cerca, letteralmente, di trovare la pista giusta fra sentieri impervi che si perdono in un paesaggio intatto di neve, alberi e acqua. In questo scenario che lo affascina e insieme lo turba, s'imbatte in alcuni bizzarri personaggi, raccolti in una sorta di "comunità dei boschi", e in uno scomodo prete dalla fede eversiva, confinato per punizione in quel luogo dimenticato da Dio.
Cristina Aicardi ha detto: Soneri è un commissario silenzioso ed ostinato,di indole randagia che in questo libri è agitato da "brutti pensieri"
"Soneri è un commissario silenzioso ed ostinato,di indole randagia che in questo libri è agitato da "brutti pensieri", è stanco ,sembra incappato in una crisi personale dalla quale cerca di uscire agendo ed usando come sempre il fiuto e l'istinto per seguire,oltre alle tracce. le sue sensazioni.Il ritrovamento di un cadavere sotto un ponte di Parma lo conduce ad un paesino dell'Appennino dove rimane bloccato a causa di una frana. Qui si troverà a dover scavare nella melma, che non è quella della frana, ma quella in cui sta affondando questo paese,sfuggente e misterioso, che non è l'oasi felice che ci si potrebbe immaginare.
Minacce, vendette, trafficanti,mire economiche hanno sconvolto questa comunità dove "la coscienza è moribonda" il denaro è l'unico valore risonosciuto. A mio parere,il commissario Soneri ha nei libri uno spessore psicologico che nella serie televisiva è andato perduto ."
Info@cquisto
0 Lascia un commento:
Posta un commento