Dal più "simenoniano dei giallisti italiani" un'altra avvincente, melanconica,
nebbiosa avventura del commissario Soneri.
Titolo È solo l'inizio, commissario Soneri Autore Varesi Valerio Prezzo di copertina € 17,50 Dati 2010, 275 p., brossura Editore Sperling & Kupfer (collana Narrativa Frassinelli) |
È una brutta giornata d'inverno. Dal suo ufficio il commissario Soneri osserva innervosito la pioggia che cade su Parma, quando arrivano, nel giro di poche ore, due drammatici annunci. Un misterioso giovane si è impiccato in un vecchio albergo abbandonato, è vestito con eleganza, ha una valigia di lusso accanto a sé ma non ha né soldi né documenti. Come se avesse deciso di andarsene dal mondo senza lasciare tracce. Con i pochi, inconsistenti indizi Soneri avvia l'indagine, mentre gli piomba addosso il secondo, tragico caso, un morto accoltellato. Elmo Boselli era un leader del Sessantotto parmigiano, grande agitatore di folle e seduttore impenitente di ricche rampolle della borghesia locale, affascinate dal suo carisma e dalla sua aura di ribelle anticonformista. Un passato turbolento che non giustifica una fine così feroce. Forse il movente politico non è la pista giusta: il commissario comincia a scavare nella vita di Boselli, inseguendo il filo di un suo antico amore, che lo conduce fino ai borghi delle Cinque Terre. Dove, stranamente, approdano anche le ricerche sul misterioso suicida, un rumeno appartenente a un gruppo fascista di ultras della tifoseria spezzina... Quando le tessere del puzzle si ricompongono, Soneri sente una strana, malinconica sensazione, quella di fare un mestiere che, alla fine, «raccoglie i cocci». Teso e tagliente, un grande noir in cui Valerio Varesi affianca a un'appassionante vicenda poliziesca un lucido, impietoso ritratto della società attuale.
Cristina Aicardi ha detto: Nuova indagine del Commissario Soneri, poliziotto atipico , un segugio che segue l'istinto e coltiva il dubbio, rifuggendo spesso la linearità della logica e la razionalità.
L'omicidio di un leader del '68 porta Soneri a scavare nel passato, a tornare indietro nel tempo, in fondo ,come dice il protagonista, un poliziotto è un archeologo delle vite degli altri e ,scavando, fa luce anche nella propria,anche se questo porta solo dolore e rimpianto. L'indagine dà lo spunto per l'analisi di una generazione, quella del '68, con la sua disillusione, le scommesse perse, un 'idea di mondo che è svanita,barattata con la carriera, l'opportunismo, il denaro.
Il paesaggio che fa da sfondo alla storia è sempre quello umido e nebbioso di Parma,con alcune brevi puntate al mare, che però Soneri non ama: lui preferisce la nebbia perchè "senza nebbia il mondo è vuoto, spietato, geometrico e troppo grande",solo a tavola il commissario pare riappacificarsi con il mondo.
All'inizio del libro viene ritrovata una vecchia vespa un po' scassata, simile a quella che Soneri guidava da giovane: la vespa è il simbolo della gioventù,dei sogni e delle illusioni di un'età passata e Soneri è sollevato quando un vecchio meccanico decide di sistemarla salvandola dalla demolizione...ecco mi sarebbe piaciuto che il commissario l' avesse tenuta per sè...un pezzetto di passato da cullare e non da rimpiangere.
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